(Notare la finezza filologica del vestito della dama, rosso e verde che son li veri natalizi colori) |
Questo post non era previsto.
Si sa che il Covid è stato da due anni a questa parte, anche nel migliorissimo dei casi, una colossale scocciatura. In tempo di Natale però le scocciature si sono moltiplicate, perché Natale è la festa sociale per eccellenza: le grandi tavolate con i parenti, i pranzetti di gruppo con gli amici, le feste sociali, aziendali, di circolo e di club, i concerti, le passeggiate per il centro a guardare le vetrine e le decorazioni nelle strade affollate, i mercatini, il giro dei presepi, le messe, le affollatissime feste di Capodanno, le vacanze all'estero... tutto, tutto, assolutamente tutto è stato falciato, decimato e complicato.
L'anno scorso abbiamo avuto i pranzi di Natale a numero chiuso (una vera novità, credo, nella storia universale), la didattica a distanza che andava e veniva negli ultimi giorni prima delle vacanze, le messe scaglionate. E tutto ciò non è stato divertente, oh no tesssoro, proprio no.
Ma si sperava che fosse un unicum.
Quest'anno ci risiamo, con un po' meno di contingentazione (per ora) e un po' meno di ammalati. Ma c'è una certa esaperazione di fondo nel ritrovarsi nelle stesse peste di un anno fa nonostante i vaccini e tutto quanto.
Tutto questo per dire che alla scuola di St. Mary Mead, che ha conosciuto lunghe settimane di tranquillità, la tempesta è nuovamente arrivata, a due giorni dalle vacanze.
Insegnanti positivi, alunni positivi, insegnanti che contano i contatti.
Insegnanti che si ritrovano improvvisamente la classe in quarantena, i figli in quarantena, il marito che è stato contatto di un contatto e l'assai concreta prospettiva di passare il secondo Natale di fila in quarantena.
E tutti a far la caccia al tampone 0 e al tampone 5 con la ASL che va in sovraccarico e ti lascia a piatire per giorni interi i risultati.
Una settimana fa eravamo tranquilli e paciosi ad organizzare pranzi e ritrovi, e adesso eccoci qui a scambiarci notizie inquietanti.
Tutto ciò, oltre ad essere noioso oltre ogni dire, è piuttosto esasperante quando ti capita al secondo anno di fila.
Questo post lo dedico a tutte le persone che si sono trovate e si trovano in questa incresciosa situazione, a scuola, fuori dalla scuola e dovunque siano.
E incrocio le dita perché, anche se la tempesta non mi ha ancora sfiorato, tuttavia è molto, molto vicina.
2 commenti:
Purtroppo la tempesta è vicinissima a chiunque, mi sa. Incrociamo le dita e cerchiamo di essere ottimisti ( positivi decisamente no)
No, davvero non è il caso di essere positivi!
E da incrociare c'è davvero parecchio ma...
Comunque sia, auguri!
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