Per chi desidera una sintesi della cosiddetta teoria di gender (altri preferiscono chiamarla ideologia) ecco un breve video fatto da un associazione che molto ha contribuito a crearla e diffonderla.
Qui invece un video molto sensato sulla questione di Breaking Italy.
Qui invece un video molto sensato sulla questione di Breaking Italy.
Poco più di un anno fa scrissi un post che raccontava di una bizzarra crociata in cui mi ero imbattuta: quella contro l'ideologia di gender, ovvero una strana roba che i cattolici integralisti si erano inventati di sana pianta per poterne poi combattere il fantomatico ingresso nei programmi scolastici: con gran dovizia di link, uno più surreale dell'altro, riuscii a ricostruire le tappe dell'insolita vicenda in cui i gruppi integralisti avevano preso spunto dai consueti laboratori che da decenni ormai a scuola vengono fatti contro le discriminazioni, e avevano attaccato lancia in resta quelli del Progetto Lenford, dedicato agli stereotipi legati al genere (per intendersi: quelli delle pubblicità dove i bambini vogliono fare gli scienziati e le bambine vogliono fare le estetiste) sostenendo che questi laboratori - sponsorizzati dalle regioni sulla base di apposite linee guida europee - venivano usati per fare propaganda all'ideologia di gender nonché per insegnare ai bambini a praticare l'autoerotismo sin dall'asilo - perché si sa che un tocco di pedofilia aiuta sempre a far montare l'indignazione popolare.
L'operazione si presentava sin da subito assai sporca: perché, se è pur sempre possibile credere alla buona fede del singolo cattolico integralista un po' scervellato, che presta ascolto a persone che ritiene più sagge di lui e si convince che sia possibile che in una scuola materna si insegni la masturbazione, è molto più difficile credere alla sincerità di intenti di chi ha preparato il video che apre questo post, o di chi si è ricreato a suo uso e consumo le indicazioni dell'OMS salvo essere doverosamente sbufalato.
Le leggende sull'ideologia gender insomma sembrerebbero preparate a tavolino, probabilmente con lo scopo di tentare di montare un ondata di indignazione che distolga il parlamento dall'approvare una qualsivoglia legge sui cosiddetti matrimoni gay - nonostante i sondaggi ormai da diversi anni garantiscano che tale legge sarebbe accolta in modo assai favorevole dalla grande maggioranza degli italiani.
E' noto come Giugno sia stato un mese crudele per gli integralisti inventori dell'ideologia gender: nel giro di pochi giorni si sono accumulati una delibera della corte costituzionale statunitense, i risultati del referendum irlandese e pure una nuova legge in Mozambico; in più, corre voce che presto il parlamento italiano discuterà davvero la legge sulle unioni gay. Questo potrebbe forse spiegare come in Luglio siano successe strane cose.
La prima è la Circolare MIUR 4321, ovvero una pacata nota dove il Ministero dell'Istruzione ripete la corretta prassi da seguire da parte delle scuole per le attività relative all'offerta formativa: questa circolare non solo non contiene niente di nuovo, ma precisa che niente di nuovo in merito è previsto nemmeno nelle future leggi del progetto della Buona Scuola. Secondo un comunicato di Alfano tutto ciò era fondamentale per dare una risposta ai tanti genitori preoccupati che nelle scuole possano entrare attività legate alla teoria Gender.
Possiamo dunque stare tranquilli: quelli che hanno inventato la teoria Gender sono gli stessi che stanno lottando perché non entri nelle scuole - e dunque appare del tutto improbabile che nelle scuole detta teoria gender ci entri mai; per fortuna, perché, perché stando ai suoi stessi inventori, è una teoria davvero strana.
La seconda storia, molto graziosa, riguarda una DS che ha preso per oro colato la bufala sulle indicazioni dell'OMS e ha attribuito al futuro ddl detto "della Buona Scuola" l'intenzione di applicarle, facendoci pure una circolare che vale davvero la pena di essere letta e tirandosi meritatamente addosso gli strali del MIUR; sperando che le serva di lezione per la prossima volta - ma augurandosi di cuore che non ci sia una prossima volta e che il MIUR si decida a mettere dei filtri nel reclutamento dei Dirigenti Scolastici perché si tratta di gente che ha delle responsabilità tra le mani e qualche briciola di buon senso è necessaria per svolgere quel lavoro.
La terza, la più grave e anche la più appariscente, è l'iniziativa presa dal nuovo sindaco di Venezia il 25 Giugno di ritirare da nidi e scuole materne una serie di libri distribuiti dalla precedente amministrazione (sì, anche a Venezia c'è stato un cambio di gender, perché la vecchia giunta era - più o meno - di sinistra) colpevoli appunto di seguire l'ideologia gender e di affrontare temi che andrebbero lasciati gestire alle famiglie. Tra questi ci sono autentici pilastri della letteratura dell'infanzia, tra i quali addirittura il leggendario Piccolo blu e piccolo giallo, che personalmente non ho mai nemmeno intravisto, ma di cui ho sentito infinite volte parlare con estrema venerazione da insegnanti, pedagogisti, educatori & affini, oltre al ben noto Pezzettino. Quest'ultima vicenda ha, comprensibilmente, suscitato una notevole serie di polemiche: è stata aperta apposita pagina su Facebook e prontamente è partita una raccolta di firme per una petizione da mandare alla ministra.
Il sindaco ha rilasciato una breve ma curiosa dichiarazione promettendo comunque la libertà per Piccolo blu e piccolo giallo (la scusa ufficiale è di aver sequestrato tutti i libri distribuiti dalla giunta precedente, che non mi sembra migliorare molto la sua situazione) e assicurando che il lavoro di analisi sarà fatto con cura e attenzione (un po' di cervello, anche, non guasterebbe - sperando che in giunta qualcuno ne abbia almeno qualche misura).
La storia sarebbe anche divertente a modo suo, se non fosse anche molto, molto inquietante: i libri distribuiti infatti erano sì stati pagati dal comune, come prescrive la legge, ma a quel punto direi che facevano parte della biblioteca della scuola, e quindi anche il fatto di riprenderseli per decidere se vanno bene anche alla giunta che viene dopo non era affatto legale - senza contare che il comune aveva mandato quel che gli insegnanti avevano chiesto in base a precisi criteri e approvato in apposite riunioni collegiali, e non libri a casaccio pescati da un calderone qualsiasi; intervenire sulla didattica di una scuola a seconda dell'andazzo politico delle elezioni non si presenta come una gran tutela dell'autonomia della scuola, e infatti dal MIUR il sottosegretario Faraone ha mandato a dire poche ma sentite parole non solo sull'improvvido intervento del sindaco, ma anche sulla fantomatica teoria gender, richiamando pure la circolare n. 4321 di qualche giorno fa.
Resta ancora da capire se le parole del Faraone basteranno a far tornare i libri nelle loro legittime biblioteche o se il sindaco farà finta di non capire (detto e non concesso che faccia finta).
Nel frattempo, con questa bella alzata di ingegno, è riuscito a farsi formalmente redarguire dall'Associazione Italiana Biblioteche, dal Comitato costituente consulta laicità e diritti a Venezia (di cui fanno parte i valdesi), da Amnesty International e pure dalle suore missionarie comboniane che sulla loro rivista hanno scritto un articolo mirabile sotto tutti i punti di vista, accuratissimo nei contenuti e strutturato con ferrea logica dove, in quattro scarni paragrafetti fanno polpette della fantomatica teoria gender e pure dei rifacimenti del documento dell'OMS.