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domenica 12 dicembre 2021

Diario di Natale - 10 - Gatti di Natale


Arriva Natale, ed ecco che la rete si riempie di gatti che si arrampicano sull'albero e dentro l'albero pazientemente decorato dai poveri umani, spesso con effetti devastanti. Su questo non ho molto da dire, perché i gatti di casa (alcuni dei quali si sono effettivamente arrampicati giocando con le palline) non hanno mai fatto danni... no, diciamo quasi mai. Niente di devastante, comunque. Mi sono quindi inventata la teoria che se il micio non è giovanissimo, lui e l'albero decorato si fanno la loro vita senza troppo interferire. Ma forse ho solo avuto fortuna, chissà.

Da quando ho compiuto i dieci anni non ho più avuto un Natale senza gatti, salvo  quando la leggendaria Giselle, adorata e unica gatta di casa morì, tre giorni dopo la mia tesi di laurea, il 16 Dicembre. 
Dieci giorni dopo, chiaramente, eravamo ancora troppo affranti per prendere almeno vagamente in considerazione l'idea di un nuovo gatto - anche perché nessuno ce lo aveva offerto. Provvedemmo più avanti, ma ormai Natale era lontano.
La carissima Giselle lasciò un gran vuoto e in casa eravamo tutti molto tristi. Tuttavia non ho nessun particolare ricordo legato a quel Natale senza gatti. Certo tutti guardammo rattristati i cuscini dove amava dormire ma visto che Natale per lei era sempre stato un giorno come un altro, le decorazioni si limitava a guardarle con blando interesse e non le interessavano né il panettone né gli arrosti (si nutriva soprattutto di frattaglie crude e macinata di manzo parimenti cruda) durante le feste sospirammo né più né meno di quanto avevamo fatto nei dieci giorni precedenti.
Dall'anno dopo entrò in scena Clodia, e ben presto finirono i tempi del Gatto Unico, per lasciar posto alla domanda "Quanti gatti hai adesso?" (la risposta andava da due a cinque, ma il numero più abituale era tre) subito seguita da "E se hai 2/3/4/5 gatti, com'è che qua non si vede un baffo né una coda?" - al che abbassavamo gli occhi pudicamente spiegando "Sai, sono un po' rustici".  Naturalmente con gli ospiti abituali anche i più rustici prima o poi spuntavano, ma Giselle era sempre stata una gatta socievole, nel senso che non si rintanava sotto i letti al primo passo umano estraneo ma restava tranquilla al suo posto ovunque fosse, e accettava anche qualche timido omaggio, perfino da perfetti estranei, e quando gli omaggi venivano da visitatori abituali talvolta addirittura faceva delle leggere fusa. Permetteva perfino ai visitatori di ammirare i suoi gattini, anche se detti visitatori dovevano avvicinarsi con gran cautela. Ad ogni modo niente di tutto ciò avvenne sotto Natale, perché ha sempre partorito nella bella stagione.

E dunque cosa fa un gatto a Natale? 
Niente di particolare, che io sappia: mangia, dorme, gioca con i nastri dei pacchetti aperti e lasciati in giro, talvolta esce e poi chiama per rientrare, oppure aspetta con pazienza che a qualcuno venga in mente di aprire la porta per guardare se è tornato a casa
(comunque questo è un dipinto: i gatti di solito quando fa freddo chiamano con voce forte e chiara per rientrare).
Agli umani comunque piace immaginarseli in ammirazione davanti ai pacchi dei regali preparati apposta per loro
pieni di uccellini, topolini e non so cos'altro, oppure deliziosamente infilati nelle calzette appese al caminetto o all'albero, che dormono con fare assai puccioso
E anche questo, guarda caso, è un dipinto e non una foto - e personalmente mi guarderei bene dal fare l'esperimento di infilare un gatto, per quanto piccolo e puccioso, dentro una calza per poi appenderlo da qualche parte. Voglio dire, le mani fanno comodo.
Licenze artistiche a parte, ecco una foto di felis normalis in tempo di Natale:
Insomma, non c'è nessun legame particolare tra i gatti e il Natale e dunque temo che raramente si sia visto un post più inutile di questo. Ma ho un sacco di gatti natalizi nelle cartelle, quindi perché non sfruttarli?

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3 commenti:

dolcezzedimamma ha detto...

Inutile? Simpaticissimo! Io non ricordo un Natale gattesco se non l’ultimo con l’ultima gatta. Forse sapendo che non ce ne sarebbero stati altri, rimase accoccolata sulle braccia dell’Erede per tutto il tempo. Dell’albero non si curò perché dalla Genitrice c’era solo il presepe

Lurkerella ha detto...

Ho sempre avuto gatti raffinati, dal gusto squisito, che alla vista del mio albero si limitavano a scuotere la testa. Beppe buonanima però amava dormire nel presepe.

Murasaki ha detto...

@ Dolcezze:
Molto struggente il ricordo dell'ultimo Natale della micia (cara dolce micetta affettuosa)

@ Lurkerella:
Sembra che i gatti AMINO dormire nei presepi. Il presepe, però, ci diconmo, non sempre ne esce benissimo...