Domani ricomincia il lavoro vero, quello con la classe.
Ci conosciamo ormai da due anni. Hanno avuto solo e soltanto me come insegnante di Lettere, ho avuto solo loro per due anni. Ci conosciamo come le nostre tasche, per quel tanto che si possono conoscere insegnanti e alunni. Sono abituati a domandarmi tutto quel che gli passa per la testa e sanno che alle domande rispondo sempre, tranne a quelle personali.
Sospetto che domattina di domande me ne faranno parecchie. Sull'esame, prima di tutto. Ma forse, prima ancora, sui voti. E lì cascherà l'asino, che nella fattispecie è l'insegnante.
Nessuno ci ha detto cosa fare. Il Ministero non ha mandato la circolare operativa. Il Nuovo Preside non ci ha mandato a dire nemmeno "crepa" (anzi, "crepate", perché siamo oltre cento insegnanti). Il vicepreside, che al momento è convinto di essere anche responsabile di plesso, a domanda diretta e precisa ha detto "Fate voi". I colleghi hanno detto "boh".
Per le prove di ingresso, è stato stabilito, ce la caveremo con un giudizio. Ma io sono in una terza e le prove di ingresso quest'anno non sono tenuta a farle.
E dopo?
Il prossimo collegio docenti è tra dieci giorni, la circolare operativa arriverà, immagino, penso, credo, opino, dopo la conversione del decreto legge; le operazioni di conversione sono cominciate stamani, in commissione parlamentare.
Nel frattempo? Stiamo a fare la calza, il punto croce o che altro?
Ci sono due scuola di pensiero: cominciare subito con i voti, oppure cominciare con i giudizi in attesa di istruzioni ufficiali - che, conoscendo il nostro pollame, potrebbero tranquillamente arrivare a fine Novembre.
"Ecché, cominci subito a dare valutazioni?".
Sì, comincio subito. Il tempo è d'uopo passarlo in qualche modo, e io in classe lo passo chiacchierando del più e del meno, spiegando, facendogli fare esercizi, interrogandoli e mettendoli a scrivere. Faccio prove in itinere, a colazione, a pranzo e a cena. Correggo i compiti che assegno per casa. Sono abituati a vedersi arrivare tonnellate di valutazioni. Non mi sembra una grande idea smettere proprio l'anno dell'esame.
Ma si ritorna alla solita domanda: come li valuto?
Qualcuno ha suggerito di fare la doppia valutazione, con i giudizi e con i numeri. Posso fare così, ma sul registro che ci scrivo?
Non mi sembra serio fare a modo mio, e magari anche i colleghi fanno a modo loro. Non sono per l'omogeneizzazione a tutti i costi, ma, cazzo! siamo una scuola, non un assemblaggio di liberi battitori.
Comunque l'argomento della prima lezione frontale sarà "Leggi e Decreti Legge. Come si presentano, come si approvano etc.". Sotto la voce "Educazione civica".
In God We Trust.
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