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lunedì 7 agosto 2023

Lunedì film - La città incantata (film per le medie)

Dal 2001, grazie alla magnanimità del grande maestro Miyazaki, noi comuni mortali possiamo dilettarci guardando questo grandioso film. Insisto molto sul tema della grandezza perché tutto in questo film è davvero abbondante: prima di tutto la lunghezza (due ore abbondanti, ma dice che aveva elaborato materiale per circa tre ore), poi la varietà dei temi trattati e infine la trama decisamente complessa. L'ho visto almeno quattro volte e ogni volta mi ritrovo a seguire la storia come fosse la prima volta che lo vedo, e d'accordo che per i film non ho grande memoria, ma questo è un caso particolare anche per me. In tutti i casi mentre lo si guarda è tutto estremamente chiaro e alla fine si ha la sensazione di aver assistito a qualcosa di molto importante e molto giusto.
Come spesso accade nei film di Miyazaki la protagonista è una ragazzina in piena età acquamarina, che è l'efficacissimo modo in cui i giapponesi definiscono l'orlo dell'adolescenza. La troviamo in macchina con i suoi genitori: la famiglia sta traslocando in una nuova città e lei non è molto contenta della cosa ma da brava figlia giapponese non lascia trapelare troppo il suo dispiacere.
E' una bella giornata luminosa e il paesaggio intorno a loro è molto verdeggiante. Per un qualche motivo il padre decide di fare una deviazione (o forse sbaglia strada) e si trovano davanti a un tunnel bel fronzuto. I genitori decidono di passarlo anche se Chihiro non è contenta. 
Si ritrovano così in una specie di parco dei divertimenti abbandonato - o almeno loro lo vedono così. Abbandonato da poco, comunque, tutto sembra ancora molto nuovo e quasi funzionante, e dentro un chiosco trovano uno splendido buffet allestito e nessuno in vista. I genitori hanno fame e si siedono a mangiare nonostante le proteste di Chihiro, e mangiano a quattro palmenti stabilendo che, quando arriverà qualcuno, pagheranno il pranzo. Ma non si vede nessuno e Chihiro va a guardare il parco. Quando ritorna scopre che i genitori si sono trasformati in maiali e nemmeno la riconoscono.
Un bel ragazzo arriva in suo aiuto mentre lei si sta sbiadendo, le impedisce di diventare del tutto invisibile dandole da mangiare una bacca e le dà un paio di istruzioni su come sopravvivere all'interno di quella strana città incantata.
Seguendo attentamente le istruzioni Chihiro
 riesce a farsi assumere in uno stranissimo impianto di bagni pubblici gestito da una maga. Nel contratto la maga le cambia nome in Sen e in questo modo le impedisce di uscire dal recinto della città incantata.
Lavorare in uno stabilimento di quel genere non è una esperienza delle più comuni, e anche i clienti sono piuttosto particolari. Qui lo spettatore occidentale è un tantino ostacolato dal fatto di non riconoscere le strane creature che arrivano come clienti - com'è noto i giapponesi hanno uno sterminato catalogo di spiriti ed esseri magici uno più strampalato dell'altro, e non è che anche gli altri che lavorando nei bagni siano creature delle più consuete. 
Il primo cliente che arriva è un terrificante Spirito Del Cattivo Odore, che si rivela poi un fiume molto inquinato ma che grazie a un buon lavaggio ritorna un bel fiumicello limpido. Poco dopo entra in scena anche Senza Volto, un signore con l'aria piuttosto sofferente e abbandonata che si rivelerà uno spirito davvero inquieto
che procurerà diversi problemi allo stabilimento ma che alla fine Sen riuscirà a curare.
In mezzo a questo c'è anche una specie di faida tra la maga dello stabilimento e una sorella a lei quasi identica ma che è molto più piacevole da frequentare.
Durante le varie vicende interviene anche un drago, il più splendido e lussuoso drago che mai sia comparso in un cartone animato giapponese
che rischia seriamente di morire avvelenato per aiutare Sen. Per fortuna lei riesce a salvarlo e scopre che è il ragazzo che l'ha aiutata fin dall'inizio. Chiamandolo con il suo vero nome, Sen riesce a liberarlo dall'incantesimo che lo vincola alla città incantata.
Infine Sen riesce a liberare anche i genitori, che si ritrasformano in umani e che naturalmente non ricordano assolutamente nulla di quel che è successo. Il viaggio verso la nuova città così può riprendere. 
Della sua particolarissima esperienza Chihiro conserva un paio di souvenir, il ricordo di tutti gli amici che l'hanno aiutata e la promessa del ragazzo-drago che un giorno si rivedranno.

Molti sono i significati e le chiavi di lettura di questa intricata vicenda (tra cui affiorano l'importanza della cura dell'ambiente, tema sempre carissimo a Miyazaki, e la vanità dell'oro e dei beni materiali) ma non importa capirli tutti o analizzarli, credo, perché la bellezza della storia e dei vari protagonisti basta da sola a nutrire l'anima dello spettatore. Sospetto che la rete pulluli di analisi molto raffinate in merito, ma ammetto di non averne mai cercata nemmeno una perché ho l'impressione che messaggi e significati arrivino allo spettatore per vie diverse dalla comprensione razionale. In tutti i casi vedere questo film è sempre un'esperienza rigenerante che nutre l'anima di qualsiasi età. I ragazzi, tra l'altro, lo apprezzano moltissimo e dopo averlo visto hanno il tipico aspetto di un pitone soddisfatto da pasto particolarmente succulento - e probabilmente ce l'ho anch'io, ma non mi è mai venuto in mente di guardarmi a uno specchio subito dopo, quindi non posso dirlo con sicurezza.
Ad ogni modo mi sento di consigliarlo assolutamente a chiunque.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che coincidenza!
Ho appena visto su youtube un video che mostra lo stabilimento termale che ha ispirato quello del film, pubblicato da una giovane coppia giapponese che gira per alberghi, templi e onsen, "it's time to travel"
Quindi già mi era venuta voglia di rivedere il film, ora ancora di più
Lurkerella

Murasaki ha detto...

Rivedere il film è sempre cosa buona e giusta, con qualsiasi pretesto più o meno valido!
Quando rientro mi guardo il video ma già la schermata di apertura è assolutamente identica.
E c'è anche la stazione, proprio uguale (a un certo punto della storia Sen, Haku e Senza Volto prendono molto tranquillamente un treno, per andare a trovare la sorella buona della maga "cattiva").
Metto il link, anche se il video si trova molto facilmente perché è di due giorni fa, e grazie per la segnalazione.
https://www.youtube.com/watch?v=rvXpCzvm-4w

Elena ha detto...

Io l'ho visto solo una volta e mi è piaciuto molto, davvero incredibili i clienti dello stabilimento!
A ripensarci la disavventura dei genitori che si trasformano in maiali mi ricorda tanto la tradizione delle fiabe di area anglosassone in cui accettare cibo quando si è nel mondo delle fate condanna lo sprovveduto umano ad essere prigioniero delle fate stesse... probabilmente per sempre

minty ha detto...

E' un film stupendo! Anche se il mio preferito di Miyazaki resta il più lineare e "perfetto" Totoro ^^