Agli scolari, nel complesso, la didattica DADA non è dispiaciuta |
Primo elemento positivo: il Cambiamento
Per motivi del tutto estranei alla nostra volontà la DADA ha inaugurato il Ritorno alla Normalità dopo la malefica pandemia. Si è innestata dunque in un momento di Cambiamento, ed ha apportato essa stessa a sua volta un notevole elemento di Cambiamento.
Il Cambiamento è cosa buona e giusta in un ambiente statico, tradizionalista e insieme in perenne fermento com'è la scuola. In questo caso il Cambiamento è arrivato dopo tre anni di Scuola-Galera. ovvero esattamente quello che nella scuola moderna tutti dovremmo cercare con tutte le nostre forze di evitare a qualunque costo. E invece, in spregio totale ai più elementari principi di base della moderna didattica, in questi tre anni la principale preoccupazione di tutti noi insegnanti non è stata quella consueta di porgere nel migliore dei modi possibili i contenuti delle varie materie ai nostri amati alunni, bensì quello di svolgere un implacabile ruolo di poliziotti, tenendo il più possibile i poverini buoni, fermi, con la mascherina addosso e soprattutto ben staccati gli uni dagli altri, isolandoli vieppiù dall'umano consorzio al primo vago accenno di malessere, cercando di adattarci alle varie quarantene nostre e loro, insomma isolandoli da quella fratellanza tra coetanei che è sempre stata il fattore più importante della scuola sin da quando la scuola esiste (le prime testimonianze le troviamo nei testi babilonesi ed egiziani). Uno strazio inenarrabile, completamente contro natura per noi e per loro.
Con l'arrivo della Didattica DADA i ragazzi invece sono stati esortati a muoversi, e soprattutto a muoversi in autonomia, senza più guardiani che ne sorvegliavano ogni movimento, recuperando così un po' di quella libertà che ne aveva sempre caratterizzato i movimenti. Ciò ha costituito un piacevole elemento di novità. Insomma, è cominciato un nuovo corso.
Ci si può muovere, hallelujah!
Ci si muove in gruppo, hallelujah doppio, carpiato e rinforzato!
Secondo elemento positivo: il cambio dell'ora
che spesso porta con sé una punta di ansia: la classe, si sa, non deve mai essere lasciata scoperta senza sorveglianza, quindi per uscire dovevi aspettare che arrivasse il collega a darti il cambio, e nel frattempo restava forse scoperta quella dove dovevi andare, mentre i colleghi che dovevano sostituirti spesso dovevano percorrere tutta la scuola per raggiungere l'aula dov'eri, poi c'eri tu che dovevi a tua volta percorrere tutta la scuola, e insomma a volte era una procedura lunga anche se tutti facevamo del nostro meglio. Ogni tanto si presentava perfino il caso dello scambio, dove Inglese doveva darti il cambio in 1A e tu dovevi darlo a lui in 1B, e magari le due classi erano pure a piani diversi e aspettare il cambio era del tutto inutile perché nessuno di voi due aveva il dono dell'ubiquità e solo ricorrendo alle custodi si riusciva a fare il cambio senza lasciare scoperta la classe.
Con la DADA fai uscire la classe, che se ne va dove deve andare, e poi restia ad aspettare la classe successiva oppure te ne vai per i fatti tuoi mentre le varie classi vagano per i corridoi e si accalcano intorno agli armadietti. L'insieme, devo dire, è piuttosto rilassante anche se non sempre ordinatissimo e silenzioso - ma chissenefrega.
Inoltre quei pochi minuti di stacco hanno in sé un valore aggiunto perché aiutano appunto a staccare, ed è una buona cosa sia per noi che per i ragazzi.
Primo elemento negativo: gli armadietti
La scelta degli armadietti, così allegri e colorati, si è rivelata un punto davvero debole. Quelli scelti ahimé si sono rivelati dei veri aggeggi, il cui unico scopo nella vita sembra essere quello di incastrarsi, staccarsi dai cardini, rifiutarsi di aprirsi e di chiudersi e insomma fare tutto tranne che adempiere alla loro funzione di armadietti.
Dopo averli tanto bramati e desiderati durante l'anno scorso, alla fine gran parte della scolaresca ha deciso di non servirsene oppure li usa, in modo molto contenuto, all'inizio e alla fine della mattinata. Così abbiamo classi che vagano per la scuola cammellandosi dietro zaini, cartelle da disegno e di tecnologia, borsa per ginnastica più eventuale attrezzatura per la piscina e magari anche piumini e giacchetti vari che poi ingombrano le aule. Non è il massimo della comodità per nessuno, e soprattutto per gli alunni. Quindi il primo consiglio che darei al personale di una scuola che decide di passare alla DADA è scegliete con cura gli armadietti e diffidate dei prezzi troppo bassi, e anche degli armadietti che richiedono un lucchetto. Davvero non è da credersi quanto degli armadietti che chiudono male o non chiudono affatto riescano a complicare la vita.
Terzo elemento positivo: i ragazzi si muovono di più
Sgranchirsi un minimo spostandosi da una classe all'altra e magari anche da un piano all'altro due-tre volte per mattinata per un ragazzo in piena crescita è un piccolo ma consistente aiuto. Farlo sciamando con i compagni è ancora meglio. Meglio ancora sarebbe farlo senza doversi portare la casa dietro, ma insomma si sa che nella vita non si può sempre avere tutto.
Secondo elemento negativo: le campanelle
Da due anni le campanelle suonano più basse del solito, col risultato che nella seconda parte del corridoio, anche a porte aperte, non si sentono proprio. Questo non è colpa della DADA ma del comune di St. Mary Mead, che nonostante i ripetuti avvisi non le ha ancora alzate di volume (o forse non ci è riuscito). Risultato: le classi in fondo al corridoio spesso si muovono in ritardo. Un orologio in ogni aula aiuterebbe a limitare i danni, e infatti c'è - ma buona parte di questi orologi non funziona...
Come per gli armadietti, anche qui si tratta di un lato negativo dovuto a criticità specifiche della scuola, però si rivela con più forza in presenza della didattica DADA che richiede spostamenti di massa in tempi ragionevoli.
Terzo elemento negativo: l'orda dei bufali
Alcune classi sembrano del tutto incapaci di non seminare carte e cartacce e briciole tutto intorno. Talvolta l'insegnante scopre con orrore solo dopo che la classe è uscita che l'aula si è trasformata in una via di mezzo tra un trogolo da maiali e un campo di battaglia, e non di rado la classe che arriva dopo si trova a dover iniziare la lezione prendendo scopa e strofinaccio per fare un po' di pulizia.
La soluzione sarebbe chiamare a pulire la classe che c'era prima, ma per vari e talvolta misteriosi motivi non si riesce a capire che classe c'era prima, oppure tutti giurano che han lasciato una classe impeccabile.
E' stata rispolverata perciò una iniziativa che in anni precedenti aveva dato ottimi frutti, ovvero nominare appositi guardiani che sorvegliassero i compagni e assegnare un punteggio a base di croci e cuoricini a seconda delle circostanze. Con la didattica DADA però il sistema funziona poco e male appunto perché nella stessa aula si avvicendano classi diverse, e in più c'è l'incognita dell'intervallo, che l'insegnante passa in corridoio a fare sorveglianza e in cui dunque non può sorvegliare quel che succede nell'aula - e capita perfino che se una classe durante l'intervallo rimane vuota venga presa d'assalto da qualche gruppo particolarmente amante dello sbriciolamento selvaggio e della scia di cartacce.
Il problema non si presenta di facile soluzione, ma tutti confidiamo che con la dipartita della Terza Capricciosa l'anno prossimo la situazione possa migliorare.
Elemento neutro: le dimenticanze
Succede quando, lasciando un'aula per raggiungerne un'altra, qualcuno dimentica qualcosa. Qualche volta arriva un Raccoglitore Ufficiale che saluta dicendo "Scusate, avete trovato per caso due diari, una penna, una calcolatrice e due libri di letteratura?" per andarsene poi via carico di bottino. Altre volte abbiamo un Volenteroso Postino: "Prof, la 2 C ha dimenticato due giacche, le scarpe da ginnastica e un astuccio. Posso andare a portarglieli?" e va via con la sua carriola di avanzi.
Lo inserisco come elemento neutro perché non crea un gran disturbo ma soprattutto perché è inutile sperare in un mondo perfetto dove nessuno dimentica mai niente. Tuttavia col tempo ci si rende conto che alcuni alunni sono veramente un po' distratti, e vale allora forse la pena di rampognarli nella speranza che comincino a dimenticare solo due o tre giorni alla settimana e magari, col tempo, anche soltanto uno.
Va detto poi che tutto ciò aumenta per gli alunni le possibilità di movimento e non è dunque una cosa negativa di per sé.
Gli insegnati dimenticano mai qualcosa?
Oh sì, e in quantità industriale. Ma questo fa parte del
Quarto elemento negativo (solo per gli insegnanti di Lettere): chi siamo, donde veniamo e soprattutto dove dovremmo andare?
Inglese, Spagnolo, Tecnologia e tante altre materie hanno una loro specifica aula.
Lettere invece ha tentato una soluzione che sin dai primi giorni si è rivelata piuttosto cretina: Lettere si snoda sul corridoio del piano superiore, cinque aule per cinque insegnanti di Lettere. Le aule non sono state assegnate ai singoli insegnanti, bensì alle materie: tre aule per Italiano, una per Storia, una per Geografia. La VicePreside disse "Bene, distribuitevi l'orario in modo da fare Storia nell'aula di Storia eccetera.
La cosa si è rivelata impossibile perché spesso abbiamo due insegnanti di Lettere che fanno Storia nella stessa ora e cose del genere. Il risultato è che l'insegnante cambia aula più volte per ogni mattinata e non ha un posto specifico dove mettere le sue cose, se non nell'armadietto che diventa così la raccolta di materiali vari di tutte le insegnanti di Lettere. In più c'è il grave inconveniente che l'insegnante in questione deve ricordarsi un orario piuttosto complicato e vaga da una classe all'altra non di rado confondendosi, almeno nei primi mesi, e spesso deve andare in altre aule a prendere il materiale dell'attività cominciatra uno o due giorni prima in un'altra aula.
E' stata avanzata la proposta di assegnare la singola aula al singolo insegnante, e questa proposta mi piace molto perché fin dall'inizio speravo di personalizzarmi l'aula a piacer mio. Vedremo se l'idea va in porto.
Tutto ciò toglierà un po' di senso alle citazioni scritte alle pareti, ma buona parte di quelle citazioni non mi avevano mai convinto molto, e dunque me ne farò una ragione.
Quinto elemento (parzialmente) negativo: "Tenete sempre la destra quando vi muovete!"
La regola, in apparenza assai facile da seguire, ha lo scopo di impedire che le classi si aggroviglino ed ostacolino tra loro. In realtà è stato un aspetto che ho molto curato, tanto che il mio rituale grido "Tenete la destra!" è diventato famoso in tutta la scuola. Tuttavia, grida oggi e grida domani, nel corso dell'anno le mie classi si sono abituate a procedere sulla destra senza invadere corridoi e scale bensì formando una colonna decorosamente ordinata. Temo però di non poter dire altrettanto delle altre classi. Tuttavia sono molto fiduciosa sul fatto che il progressivo ritorno alla normalità restituirà col tempo una certa abitudine ai gruppi di muoversi con criterio invece di dilagare come acqua fuoriuscita dagli argini.
Terzo elemento positivo: la Mostra del Libro
Non so spiegarmi bene i motivi, sta di fatto che quest'anno la Mostra del Libro è filata molto più facilmente del solito e soprattutto me la sono potuta fare da sola senza disturbare nessuno; probabilmente questo dipende soprattutto dall'orario con le ore accoppiate, ma insomma tutto ha funzionato bene senza che dovessi chiedere aiuto o sostituzioni a nessuno salvo un paio di intervalli alla collega di sostegno che è in classe con me.
Quarto elemento positivo: gli intervalli in cortile
Questo non è un frutto della DADA bensì della pandemia. Per noi di Lettere è particolarmente fruttuoso perché per portare le classi in cortile dobbiamo fare un sacco di scale (che migliora la nostra circolazione e la nostra tenuta fisica in generale) e permette agli alunni di muoversi. A ciò si aggiungono varie gite nell'aula dell'Agorà, che è nel sotterraneo ma sbocca sul cortile. Insomma scale, scale e ancora scale.
Anche se ho elencato cinque elementi negativi contro quattro positivi sono convinta che gli aspetti positivi prevalgano perché più importanti, mentre i cinque negativi possono facilmente essere migliorati - salvo gli armadietti, che ormai ci sono e ce li dobbiamo ciucciare così.
Nel caso che qualcuno si stia chiedendo se la didattica DADA consiste solo negli spostamenti, non posso che rispondere che sì, dal momento che le aule sono ancora strutturate nel modo consueto, file di alunni che guardano verso l'insegnante che sta in cattedra o al massimo gira tra i banchi cercando, non sempre con successo, di non inciampare in zaini e cartelline varie.
Corre voce che la DADA sia soprattutto laboratoriale ma nessuno ci ha dato particolari spiegazioni in merito, e d'altra parte a St. Mary Mead abbiamo gran copia di laboratori e cerchiamo di fare lezioni abbastanza variegate. Così, a tastoni, perché ripeto che nessuno ci ha spiegato niente in proposito.
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