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venerdì 2 novembre 2018

Poldark - Winston Graham

A partire dal 1945 e fino al 2002, a scadenze assai irregolari, il romanziere inglese Winston Graham pubblicò una serie di quattordici romanzi storici che raccontavano la storia dell'immaginaria famiglia della piccola aristocrazia di Cornovaglia dei Poldark e che riscossero un notevole successo.
A nessuno in Italia venne mai in mente di degnarsi di tradurne financo mezzo; del resto erano gli anni in cui il romanzo era ufficialmente dato per morto, e leggendo narrativa la premessa indispensabile era spallarsi alquanto sciroppandosi interminabili storie di intellettuali in crisi esistenziale - anche se, viene da pensare, Agatha Cristie e Angelica venivano pubblicati con gran successo e letti assai volentieri.
La mancata traduzione della saga di Poldark si fece sentire con una certa acutezza a partire dal 1978, quando anche da noi venne trasmessa la serie televisiva della BBC tratta appunto da questi romanzi, e che riscosse anche in Italia un grande successo, vuoi per il fascino delle vicende e dei protagonisti, vuoi per l'eccellenza dell'ambientazione storica, vuoi per la bravura - e il fascino personale - di molti degli attori, in particolare del protagonista Ross
interpretato da Robin Ellis e qui ritratto insieme a Demelza, interpretata da Angharad Rees.
Nonostante il successo riscosso dalla serie comunque a nessuno venne in mente di tradurre un cavolo di niente. 
Passarono gli anni e i decenni, finché alla BBC venne in mente di riprovarci e fare una nuova serie, stavolta con Aidan Turner come protagonista - sì, proprio il Kili de Lo Hobbit di Peter Jackson, il nano a suo tempo assaissimo criticato perché non era abbastanza brutto, goffo, peloso e idiota da un sacco di gente convinta di sapere come erano esattamente i nani di Tolkien.
E anche questa serie sta riscuotendo un gran successo e non c'è dubbio che Turner renda molto bene il personaggio di Ross:


di cui ci viene raccontato più volte quanto sia giovane e bello, oltre che dotato di tante altre eccellenti qualità.

A questo punto qualcuno (Sonzogno) si è finalmente dato una svegliata e ha deciso di tradurre la saga in italiano, della serie "mai dire mai"; e nel giro di tre anni ci hanno scodellato i primi cinque titoli, ovvero:
- Ross Poldark
- Demelza
- Jeremy Poldark
- Warleggan
- La luna nera

Dopo un primo assaggio in biblioteca mi precipitai l'anno scorso a comprare i primi tre romanzi, i soli che al momento erano usciti. Li spolverai in pochi giorni senza lasciare nemmeno gli ossicini: la storia, anche per chi se la ricorda a grandi linee, è avvincente e ricca di colpi di scena, i personaggi dotati tutti di un loro fascino e ben ritratti, il protagonista è eccezionalmente amabile, la parte storica va giù che è un incanto, la scrittura di Graham è scorrevole ma non banale. Se non si è capito, consiglio questi romanzi a chiunque ami i romanzi storici, le storie d'amore e d'avventura, i romanzi inglesi, i romanzi che non fanno venire il latte alle ginocchia, i romanzi... sì, i romanzi in generale. In autunno poi, direi che sono il massimo e ci si può più facilmente immergere nella storia - perché, lo ricordo, siamo in Cornovaglia dove piove sempre parecchio.
Qualche riga di trama: si parte dal 1788, quando il giovane aristocratico Ross Poldark torna a casa dopo aver partecipato alla guerra di indipendenza degli USA (che per gli inglesi fu una sconfitta). Il ragazzo sa di non venire da una famiglia ricca ed è consapevole che il padre non è stato un amministratore dei più accorti, ma si ritrova in una catapecchia con due servi ubriachi come unica compagnia, per tacere della quasi-fidanzata che nel frattempo si è promessa al cugino.
Ross si mette al lavoro con determinazione e impegno e riesce a rimettere in sesto la proprietà e perfino a far partire una nuova miniera di rame: perché siamo all'alba della rivoluzione industriale, quella che cominciò con le miniere e soprattutto con le macchine per drenarle, e tra i protagonisti la serie di romanzi conta anche numerosi filoni di metallo, soprattutto rame e stagno.
Tra i protagonisti in verità, insieme a molte e molte(dico molte e intendo molte) botti di gin e di whisky,  c'è anche lo spettro della rivoluzione francese, sempre più inquietante con l'andare degli anni, e le condizioni di vita dei minatori. Ross tende a mescolarsi con le classi inferiori e nutre una certa antipatia per l'aristocrazia di cui fa parte - e che, a ben guardare, tende alquanto a rifilargli notevoli fregature; finisce così per essere un po' fuori posto e un po' a casa sua in entrambi i gruppi sociali, restando antipatico ad alcuni (ma non al lettore!) e irritando a volte gli uni e gli altri, altre volte facendosi apprezzare da tutti, dando talvolta libera espressione ai suoi pensieri e alle sue opinioni con una sprezzatura decisamente aristocratica ma non sempre colma di tatto.
Anche la moglie, Demelza - figlia di poveri che più poveri è difficile immaginare, con padre ubriacone e violento e via dicendo - è una specie di figura simmetrica in questo senso: al contrario del marito sembra capace di andare d'accordo con tutti, ma è anche capace con grande abilità di fare la povera tra i poveri e l'aristocratica fra gli aristocratici. Ma la storia d'amore tra i due è qualcosa che è meglio il lettore si scopra per conto suo, senza rovinarla con anticipazioni - così come tutta la trama, variegata ma ben costruita.

Con questo post partecipo di nuovo, finalmente, dopo lunga e assai involontaria assenza, al Venerdì del Libro di Homemademamma. Ben ritrovati a tutti i lettori!

6 commenti:

la povna ha detto...

Come dimenticare la prima fiction, quando mezza Italia si è chiesta perché Ross dovesse avere una moglie che si chiamava DemeNza?! Chissà perché il fatto che ti piaccia non mi stupisce neanche un po'.

acquaforte ha detto...

Circa 2 anni fa mi hai coinvolto nel vortice della saga di Harry Potter, di cui ignoravo TUTTO, pensando fossero libri per ragazzi. In un mese e mezzo mi sono sciroppata i 7 libri canonici con grande gaudio e meraviglia.
Mi sa che si sta verificando lo stesso accidente, con in più il contributo di Kili-Poldark, che è un notevole stimolo per immaginare Ross (avevo pensato persino di fare un poster del mezzo busto nudo di Turner)😆 .

minty ha detto...

Su Youtube, lato signorine booktuber, se n'è fatto un gran parlare negli anni scorsi. L'arrivo della fiction nuova ha fatto il resto. Volete proprio tutte farmi entrare nel tunnel, vero? :P

dolcezzedimamma ha detto...

Io ricordo la prima serie ( la nuova non l'ho mai vista), i libri prima o poi arriveranno.

Murasaki ha detto...

@la povna:
AH, dunque in classe mia non eravamo gli unici a porci questa ferale domanda...
Effettivamente in italiano il nome suona davvero insolito, tanto più che non c'è nemmeno l'abitudine ad aiutarci.
E il bello è che tutti gli altri protagonisti hanno nomi assai consueti: Elizabeth, George, Francis, lo stesso Ross...

@Acquaforte:
Non credo che il poster verrebbe male. Comunque, se cominci a leggere i romanzi secondo me non rischi di pentirtene!

@Minty:
Ma è un tunnel piacevolissimo, almeno sul piano narrativo. Quanto ai telefilm, tutti mi garantiscono essere fatti assai bene, ma per adesso ho solo visto qualche fotogramma. Molto interessante, a dire il vero ^_^

@Dolcezze:
Buona lettura per quel giorno!
A quanto ho potuto vedere, la vecchia serie era piuttosto fedele ai libri. Della nuova naturalmente non so che dirti ^_^

vanessa ha detto...

Bentornata!! Ero venuta a controllare come stavi e ho trovato la nuova serie da vedere su Netflix. Evviva!
Per i libri ho troppi arretrati. Ma il momento di iniziare Harry Potter con figlia si avvicina.
Un abbraccio delicato
V