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sabato 17 novembre 2018

17 Novembre 2018 - Festa del Gatto Nero (dopo tanto fascismo, un po' di nero elegante ci sta bene)


Per quel che riguarda i gatti neri, e soprattutto le gatte nere, ritengo di essere una autorità, e di sicuro ho molta esperienza: a parte la simpatica Alfonsina, intrepida cacciatrice di pipistrelli e, ahimé, caduta quando contava appena sette anni di vita dal tetto della mansarda presumibilmente proprio mentre cercava di prenderne uno, e la regale Sybilla, adottata da mia madre quando scoprì di aver dato involontaria ospitalità a sua madre e alle sue sorelline* al momento ben due gatte nere ornano casa mia con la loro bella presenza: Ninphadora, che ormai va sui quattordici anni, e la vivacissima Astrifiammante che non ne ha ancora quattro. Non per questo sono convinta di avere particolari competenze sulla specifica psicologia delle gatte nere, perché ognuna di queste gatte era ed è assai diversa per temperamento dalle altre. L'unico tratto comune che hanno mostrato è la tendenza a venire da noi in veste di trovatelle mendicanti - in pratica, ci hanno scelto.
Alfonsina (che originariamente era stata chiamata Alfonso el Sabio, in onore di un re castigliano del XIII secolo, dato che ci era stato assicurato che era un maschio) arrivò in casa mia perché la bella Clodia aveva fatto solo un gattino e aveva molto latte; così andai dal veterinario sotto casa e chiesi se serviva una balia, e serviva. Quando la piccola (all'epoca davvero piccola: pochi giorni di vita) arrivò aveva una certa sindrome abbandonica, ma si riprese bene. Era una grande cacciatrice, molto amante dei pipistrelli (per nostra fortuna né sul tetto della mansarda né nel giardino vivevano topi), che ci portava sempre a casa come trofeo e che noi cercavamo di sottrarle, con alterne fortune - imparai un sacco di cose sull'anatomia dei pipistrelli, in quegli anni. Ed era chiaramente una gatta magica. Si era molto legata al ragazzo che in quegli anni abitava con noi, e morì pochi giorni dopo la sua morte - non sono mai riuscita a credere che fosse un caso. Ci mise una eternità per sviluppare, per poi sfornarci due nidiate di gattini, alcuni neri e alcuni d'argento, di una bellezza favolosa e che davamo via senza nemmeno doverci scomodare a offrirli - ci bastava mostrarli a qualche scelta persona che subito cadeva in deliquio e ci supplicava per pietà che gliene dessimo almeno uno.
Una gattina magica, di taglia mignon, madre terribilmente ansiosa e stressante. Ottima cacciatrice, come ho detto, ma non molto intelligente; assai affettuosa però.

Anche Sybille era una gatta magica (ma quale gatto non lo è?), di carattere conciliante ma non troppo espansiva. Era estremamente la gatta di mia madre e sparì di casa poco tempo dopo la sua morte. Non abbiamo mai saputo cosa le fosse successo - una cosa non rarissima con i gatti, che scompaiano senza lasciare tracce, ma il fatto che sia successo dopo la morte di mia madre mi ha sempre dato da pensare.

Trovai Ninphadora che mi aspettava nel minuscolo giardino del condominio dove abitavo all'epoca, rientrando da quell'ordalia che sono le convocazioni per le supplenze annuali. Anche quell'anno a me non era toccato niente, ma stavolta si erano fermati pochissime posizioni prima di me - il che voleva dire che sarei stata chiamata ben presto per le supplenze brevi. 
Era una gattina molto minuta, molto affamata (ma non denutrita) e molto affettuosa e giocherellona. Salì al quinto piano con me e iniziammo la nostra felice convivenza.
E' una gatta vivace, un po' ombrosa e molto intelligente, e ho spesso sospettato che oltre all'italiano capisca anche l'inglese. Con l'arrivo del tablet le ho anche fatto diverse foto:
Da brava gatta-strega ama molto i draghi, naturalmente - anche quelli imbottiti dell'Ikea:
Mi ha sempre amato di un affetto profondo ma non prepotente e siamo legate da una sintonia che non ho mai sperimentato con nessun altro gatto. E' anche lei una brava cacciatrice, ma cacciava solo in campagna dai miei: con grande gentilezza mi ha sempre risparmiato la sfilata di topi morti, pipistrelli agonizzanti e lucertole scodate. Il suo posto preferito è tra i due guanciali nel letto dove dormo. Va abbastanza d'accordo con Astrifiammante, ma la loro è una pacifica convivenza, più che una vera sorellanza; in compenso la lascia sempre mangiare per prima.

Astrifiammante è l'ultima arrivata, scelta al gattile. O meglio, è stata lei a scegliere me, perché appena mi vide si sdiede nel modo più totale.
"E' un gatto davvero molto affettuoso" osservai "Si vede che vuole essere adottato".
"Ma, veramente è la prima volta che fa così con qualcuno" osservò il volontario perplesso. Non so perché, ma mi venne presentata come maschio, e scoprii che era femmina solo al momento di firmare il modulo per l'adozione, quando me la portarono a casa.
E' una gattina minuta, dai grandi occhi perennemente spalancati con stupore sul mondo misterioso e una singolare capacità di ficcarsi nei guai. Per esempio, quando chiudo una finestra controllo sempre se c'è un gatto sul davanzale. Ciò nonostante...
(Si prega di notare l'aria estremamente rimproverosa: come puoi abbandonarmi così al freddo e al gelo? E in effetti quel giorno era abbastanza freddino; ciò nonostante nelle stanze usa cambiare l'aria ogni tanto, almeno per pochi minuti).
E' anche una perfetta gatta acrobata e ogni tanto combina i suoi bravi disastri. In effetti credo sia l'unico gatto con cui mi sia ritrovata ad alzare la voce per rimproverarla - finendo poi per sentirmi assai in colpa perché è anche una gatta sensibilissima, anche se i sensi di colpa le risultano naturalmente del tutto sconosciuti.
(sembra posizionata in alto, vero? Lo è. Quella libreria è alta sui due metri. Ma Astri è una brava acrobata).

Oggi è la giornata internazionale dedicata alla valorizzazione dei gatti neri. A tutti loro faccio gli auguri, alle gatte nere che vivono con me ho scottato del buon pesce (cosa che in verità faccio abbastanza di frequente, indipendentemente dal calendario e dalle sue ricorrenze) ma non per questo voglio negare gli auguri a quei gatti che neri non sono. Il nero è un colore molto elegante e che sfina, ma essere neri non è condizione indispensabile per un gatto per essere molto elegante e raffinato.
Anche se comunque aiuta.

*madre e sorelline furono naturalmente date in adozione a famiglie integerrime e assai amanti dei gatti

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