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sabato 1 aprile 2023

Il Gran Torneo Letterario del Comprensivo di St. Mary Mead - Una griglia per votarli?

Ho scelto questa foto perché oggi è il 1 Aprile, ma il contenuto del post  non è un pesce,
anche se sul finale potrebbe sembrarlo
Verso la fine di Febbraio, ecco di nuovo il prof. De Magistris che torna alla carica col suo concorso letterario. Stavolta, il tema da lui scelto è, nientemeno, "Alla ricerca della felicità".
"Sì, d'accordo, ma niente premiazioni in cantina, come se fosse un delitto. Voglio una vera cerimonia e almeno un paio di manifesti in entrambe le scuole" pretendo.
Mi assicura che quest'anno ci sarà una vera premiazione e un annuncio pubblico. Ed è cambiato molto anche il regolamento: tanto per cominciare, nella giuria ci saranno solo insegnanti di Lettere, tre per scuola. Anzi, non sarei magari disposta...
"Volentieri" assicuro senza farmi minimamente pregare.
Poi, sempre nella giuria, ci saranno anche i ragazzi, tre per scuola.
Ma soprattutto, gli elaborati andranno spediti stavolta in una sola Classroom, gestita da lui, e lui personalmente in persona assegnerà i codici - che mi sembra un sistema ben più sensato di quello dell'anno scorso.
Viene spedita apposita circolare a tutti i ragazzi.
Il problema delle circolari spedite a alunni e famiglie, purtroppo, è che a quanto sembra nessuno le legge.
Così ci viene raccomandato di avvisare le classi.
Assai festosa riferisco la lieta novella alla Seconda Sfigata, che l'anno scorso non spedì nemmeno un elaborato, unica classe in tutta la scuola.
Mi guardano con l'entusiasmo di un gatto vegano che si vede proporre un topo morto per colazione - voglio dire, se fosse vivo almeno potrebbero giocarci.
Con ben altro interesse reagiscono quando, qualche giorno dopo, chiedo se qualcuno di loro vorrebbe far parte della giuria. Addirittura si offrono in tre. 
Gli dico di sbrigarsela col pari o dispari, e vince Pisola.

E arriviamo così alla Gran Riunione della Giuria per decidere... già, cosa dobbiamo decidere? Quasi niente, mi pare. E mi collego fiduciosa.
Conosco così cinque dei sei alunni-giurati e la riunione fila via molto liscia: data di scadenza iscrizione, regole di impaginazione, data di scadenza per i giurati per la valutazione dei testi...
E poi un docente di Lettere suggerisce: "Forse, per meglio svolgere il compito di valutazione, sarebbe più comodo avere una griglia come quella che usiamo per correggere i temi. Adesso col registro elettronico non ci fanno più separare le varie voci, ma naturalmente continuiamo a valutare con i vari criteri".
"Continuerai magari TU, io me ne guardo bene" penso arcigna. 
Ma dalle viscere della rete qualcuno assente, soddisfatto "Sì, ne abbiamo tante... quelle per i temi degli esami, per esempio...".
Sono agghiacciata, ma con l'aiuto di quella bellissima invenzione che è il tasto "disattiva microfono" riesco a resistere alla tentazione di proclamare cosa possono farci, con le loro griglie per la correzione dei temi, e di cosa ne farei comunque io,  e ascolto il fluire della conversazione intorno a me cercando di elaborare una formula non troppo scortese per dire che l'uso di una griglia di correzione non mi sembra una buona idea visto che non si tratta di temi da correggere, bensì di testi da valutare. Per quanto la sola idea di una griglia di correzione scolastica per i testi di un concorso letterario mi sembri un delirio allo stato puro, non desidero offendere nessuno.
"Però, visto che non dobbiamo correggere i testi, andrebbero tolte le parti sulla correttezza ortografico-sintattica" osserva qualcuno.
Dopodiché rimangono come criteri di valutazione "l'aderenza alla traccia" e "coerenza del testo"; davvero utilissimi con un tema vasto come quello scelto dal prof. De Magistris e dichiaratamente declinabile un po' come si vuole, com'è specificato nel regolamento. Per tacere del fatto che il testo può essere anche in versi, e nella poesia l'apparente incoerenza risulta un pregio aggiuntivo e non certo un difetto...
Pigio il tasto "alza la mano".
"Correggere temi e valutarli mediante apposite griglie fa parte del nostro lavoro di insegnanti, ma nel momento in cui dovrò giudicare gli elaborati credo che diventerò prima di tutto una lettrice, e da lettrice valuterò i testi che mi verranno proposti" dico, e mi sento davvero molto diplomatica per non aver esordito con "Vorrei sapere che cosa vi siete fumati prima di collegarvi in rete. Per non rischiare di comprarlo anch'io, intendo, perché mi sembra roba davvero tossica".
Per alcuni il concetto di leggere un testo senza tenere in mano la penna delle correzioni risulta chiaramente nuovo, ma De Magistris approva il mio punto di vista e lo appoggia.
Qualcuno propone di chiedere ai ragazzi cosa ne pensano, e davanti alle splendide risposte che costoro ci scodellano, spiegando che sì, la griglia sarebbe un ottimo aiuto ma d'altra parte toglierebbe loro una parte di libertà nel giudicare, mi rendo conto con grande ammirazione di trovarmi davanti ai cinque miglior paraculi dell'Istituto Comprensivo di St. Mary Mead e Crifosso. Pisola, che paracula non lo è e forse nemmeno mai lo diventerà, se la cava bofonchiando qualcosa sul fatto che non ha una vera opinione in materia - che tradotto da me che un po' la conosco, sospetto che voglia dire che, proprio come me, lei la griglia la userebbe solo in caso di emergenza, cioè se la scorta di carta igienica di casa risultasse esaurita.
Così la proposta della carta igie... voglio dire, della griglia, viene accantonata, con mio immenso sollievo. Non che l'avrei comunque usata, si capisce.
E stiamo dunque per concludere quando qualcuno si raccomanda che naturalmente i ragazzi non devono sapere chi è in giuria "Mi raccomando, non dobbiamo dirlo, soprattutto voi ragazzi".
Nel caso di Pisola, mi sembra difficile ormai non dirlo alla sua classe, e comunque dalla nomina dei giurati più giovani sono ormai passate due buone settimane e non mi risulta che nessuno avesse raccomandato di tenere nessun segreto - lasciando pur perdere il fatto che in due paeselli come Crifosso e St. Mary Mead ci sarà pure qualcuno che riesce a tenere un segreto, ma è certo che per riuscirci deve essere davvero molto bravo; senza contare che non sono poi così sicura che tenere segreta una cosa simile sia una buona cosa: nei concorsi letterari di solito la giuria è pubblica, per quel poco che ne so.
Quanto a me, comunque, non credo che rischierò di fare favoritismi: non soltanto per la mia implacabile drittura morale, ma soprattutto perché nel mio caso il conflitto di interessi difficilmente ci sarà.

1 commento:

Murasaki ha detto...

Per meglio edificarti ti illustrerò una griglia standard per correggere i temi - in teoria, ognuno degli indicatori viene votato e poi si fa la media, anche se naturalmente ognuno ha i suoi criteri nel seguirla (io per esempio do importanza soprattutto alla correttezza sintattica e ortografica, in questo ordine):
Correttezza ortografico-sintattica
Lessico
Aderenza alla traccia
Coerenza interna
Originalità
E tutto questo può magari avere un senso in un cosiddetto "testo argomentativo", del tipo "Sei pro o contro la pena di morte?". Ma
In un testo con pretese letterarie le prime cose da valutare sono la piacevolezza e scorrevolezza della lettura oppure la capacità di suscitare emozioni o immedesimazione, il modo di accostare le parole, gli espedienti espressivi, l'intreccio, la costruzione dei personaggi o del dialogo, e per ottenere tutto ciò può essere utile anche ignorare parecchie regole sintattiche (poniamo che qualcuno scelga di puntare sul flusso di coscienza, e non è necessario aver letto l'Ulisse per farlo, è una tecnica piuttosto usata in letteratura), senza contare l'uso di espressioni gergali, dialettali o coloriture varie - tutte cose che qualcuno sa fare anche in prima media, quindi possono tranquillamente capitare perché immagino che a scrivere al concorso saranno quelli più portati alla scrittura o che vogliono cimentarsi con qualcosa di diverso che raccontare quanto vogliono bene al gatto di casa o di quando sono andati per la prima volta all'estero.