A tutt'oggi ritengo di aver adempiuto con sufficiente zelo a questo nobile proponimento, con una sola eccezione che passerò a raccontare in fondo al post.
Non altrettanto posso dire dei miei amati colleghi, e mi giungono tristi notizie in merito anche da altre scuole: per incredibile che sia, in tanti stan prendendo sul serio questa bieca operazione di cosmesi superficiale, non solo, ma in tantissimi si sono ingegnati per adempiere agli obblighi di legge nel più complicato dei modi possibili.
Anche a St. Mary Mead, nel nostro piccolo, ci siamo ingegnati in tal senso.
Ordunque, in principio era il Registro su Carta: in un anno scolastico dove le autorità mediche si raccomandavano di limitare l'uso delle scartoffie su carta, la prima geniale pensata fu che ogni classe avrebbe avuto un Registro Su Carta (cioè due fogli in croce fotocopiati) da conservare nel Librone delle Carte della Classe, dove ogni insegnante avrebbe coscienziosamente appuntato le sue ore di Educazione Civica specificando per ognuna di queste ore la data, l'argomento, l'Area Tematica cui detto Argomento afferiva e il numero di ore impiegato per sviluppare cotale Argomento, con Eventuale Verifica, scritta o orale che fosse.
Detto così suona lungo, ma in realtà è affare molto veloce e si fa in circa 40 secondi; di fatto non mi sembrò poi una pensata così balorda.
Tosto dunque, già il primo giorno, mi segnai nella Terza Brillante due ore per la Tematica 1 (Costituzione, istituzioni e regolamenti vari nonché Regole di Vita Quotidiana) per illustrare una presentazione a slide che la scuola aveva pazientemente composto per spiegare le nuove regole legate alla pandemia in corso - una bella chiacchierata tra amici, in pratica. Poi segnai qaueste ore con la dicitura Educazione Civica anche nel registro elettronico - ma tanto, nel registro elettronico, dovevo comunque spiegare che caspita facevo nelle mie ore, giusto?
La settimana seguente segnai altrettante due ore per la spiegazione del meccanismo elettorale che porta all'elezione del presidente degli Stati Uniti, e su ciò assegnai apposito compito che venne coscienziosamente svolto dai ragazzi e che corressi trascrivendone poi con cura i voti sul registro elettronico.
Dopodiché mi addentrai nelle complesse tematiche dell'Italia postunitaria, del colonialismo nella seconda metà dell'Ottocento, nello studio di oceani, Artide e Antartide eccetera, e quindi per diverse settimane non feci più alcunché legato ad Educazione Civica.
Nel frattempo i miei colleghi del Consiglio di Classe si affannavano a parlare del patrimonio culturale italiano e internazionale e delle leggi che lo tutelavano, delle fonti di energia alternativa, delle città sostenibili, del lavoro minorile, delle fake news e di tante altre belle cose che, indubbiamente, afferivano ad Educazione Civica, sì come tanti altri argomenti che ormai da tempo formavano le nostre programmazioni. Tuttavia il registro di Educazione Civica continuava a contenere solo le mie quattro ore, sole solette in un gran deserto.
"Scusate carissimi, ma visto che state facendo tante belle cose di Educazione Civica, perché non le segnate anche sul registro della classe?" chiesi alfine a metà Novembre dopo che, avendo preso il registro per segnarci un approfondimento sulla vita sott'acqua e relative problematiche chiesto dai ragazzi dopo la lezione sugli oceani, trovai appunto questo gran vuoto.
"No no, noi le segniamo. Io le segno sempre" - mi assicurarono in tanti.
"Veramente in Terza non hai segnato un accidente, ma mi sembra che le città sostenibili siano assolutamente un tema che rientra nella seconda area".
"Ah sì, forse è vero, me ne sono dimenticata. Ma tanto a fine quadrimestre le recuperiamo dal registro".
Premesso che dal Registro Argo io personalmente ho grande difficoltà a recuperare alcunché, senza dubbio per demerito mio, mi sfuggiva a quel punto l'utilità del registro su carta. Decisi comunque di cucinarmi una teglia di cavoli miei - ma non senza aver dato una scorsa ai registri delle altre classi, che languivano in uno stato di parziale o totale abbandono né più né meno di quello della classe che coordinavo, proprio come sospettavo.
Naturalmente a fine quadrimestre fu pianto e stridor di denti. Tuttavia qualcuno se ne uscì con una trovata assai ragionevole e ogni Classroom dei Consigli di Classe venne dotata di una elegante tabella su cinque colonne dove ognuno poteva segnare le sue ore. Cosa che venne fatta all'ultimo minuto e con grandi lamentele - e non trovavo, e non pensavo, e non ricordavo, e non ho segnato e ho dovuto riguardare tutto il registro elettronico.
E vabbé, mi dissi, anche l'asino quando è cascato da qualche parte impara a non ricascarci.
Così non è stato, naturalmente. Finiti gli scrutini del primo quadrimestre le tabelline han continuato a languire in un deplorevole stato di abbandono, con un paio di solerti eccezioni. Ho spedito qualche giorno fa un garbato invito a darsi una mossa dalla Classroom e un paio di colleghi mi hanno spedito due orrendi pastoni monoblocco che contenevano anche le ore del primo quadrimestre raggruppate in modo che definire cialtronesco è fargli un complimento davvero immeritato.
"Boh, saranno affari loro" mi sono detta scuotendo le spalle. La coordinatrice non è mica una balia, né è responsabile in alcun modo delle negligenze altrui. Che peraltro nessuno avrebbe mai controllato né censurato quand'anche fosse capitato di dover rendere pubblico tale sciamannato registro.
Ma quei due pastoni mi disturbavano. Le altre classi dove insegnavo avevano registri ben ordinati, perché proprio la classe che io coordinavo doveva ospitare quelle due orrende mappazze?
Ebbene sì, l'ho fatto. Ho preso il registro elettronico e dal primo giorno di scuola mi sono segnata le ore dei colleghi con le date (che solo occasionalmente corrispondevano a quelle segnate sul registro) per poi trascriverle in bell'ordine rigorosamente cronologico inserendole al punto giusto. Due palle da non dirsi.
Se fossi stata obbligata a farlo le mie strida avrebbero stancato il cielo. In effetti, il vero motivo per cui mi sono sentita forzata a farlo è proprio che nessuno mi ci obbligava.
A mia totale e completa vergogna aggiungerò che anche senza i due mappazzoni il monte ore richiesto per Educazione Civica era già stato ampiamente raggiunto e pure superato.
E il solenne giuramento alla luna?
No, non c'entra nulla: se madre natura e i cromosomi ereditati dai mei due stimati genitori mi han dotato di una raffinata sensibilità cronologica e di scarso senno il Ministero dell'Istruzione non ci ha colpe e non posso prendermela con lui - fin lì almeno ci arrivo anche io.
Ho almeno rampognato i colleghi?
No. Hanno l'incarico annuale, e forse l'anno prossimo non ci saranno più (che sarebbe un peccato, peraltro, perché sono bravi e coscienziosi sul lavoro vero). Se ci saranno, farò una garbatissima esortazione a inizio dell'anno nuovo. Molto, molto garbata. Perché, comunque, se sono scema non è colpa loro.
3 commenti:
Credo che si tratti di un male comune. Noi non avevamo un registro cartaceo, ma solo Argo e quando,da coordinatrice, ho richiesto di compilare l tabella,metà dei colleghi è caduta dal pero
Oh sì, anche da me. Giusto ieri ho chiesto a Religione "Tu hai fatto ore di civica?" e intendevo "nel secondo quadrimestre, dando del tutto per scontato che se ne avesse fatte nel primo l'avrebbe già segnalate a suo tempo.
Mi ha spiegato che ne aveva fatte due, nel primo quadrimestre, non sapeva nemmeno bene quando perché lui "firma sempre il registro ma di solito non ci mette quel che ha fatto" e non me le aveva segnalate perché "tanto c'erano già le nostre"...
E visto che proprio davanti c'era la nostra responsabile di istituto per Civica l'ho caldamente rampognato.
E' questo il vero problema di quando fai delle domande: a volte ti rispondono :(
Come credo si evinca dal post anche tu evidenzi qualche aspetto rognoso della questione educazione civica; non dico di avere rincorso qualche collega perché facesse il suo dovere, ma più di una volta una mezza esortazione m'è sfuggita.
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