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lunedì 1 marzo 2021

Lunedì film - Porco Rosso (film per le medie)

 

Come ho già avuto occasione di raccontare, Porco Rosso uscì in Giappone nel 1992 ma in Italia non arrivò mai nelle sale cinematografiche e per averlo in DVD abbiamo dovuto aspettare fino al 2010, e questo nonostante in quegli anni l'animazione giapponese andasse abbastanza di moda e Miyazaki godesse di abbondanti estimatori a livello internazionale. Per assurdo che possa sembrare, c'erano dietro questioni politiche: il protagonista infatti a un certo punto dichiara che piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale, e lo dichiara al suo ex compagno d'arme che, appunto, è diventato un fascista - non necessariamente per scelta ideologica, ma perché nel frattempo tutta l'Italia era diventata fascista. Il film infatti è ambientato nel Ventennio, in parte anche in Italia. 
Non sono sicurissima che sia un vero film per le medie - in effetti lo considero l'unico film per adulti di Miyazaki. Tutti gli altri suoi film vanno bene per qualsiasi età, essere giovani o vecchi non fa nessunissima differenza, ma in questo ci sono alcuni elementi che secondo me solo un adulto è in grado di cogliere pienamente.

La storia è delle più insolite: Marco Pagot, asso dell'aviazione italiana in un qualche momento della sua vita (che nel film è in qualche modo indicato, collegandolo alla morte di un suo compagno che si era appena sposato o stava per sposarsi con Gina) a causa di un non meglio definito sortilegio si è trovato trasformato in un maiale. Rosso. Questo non gli ha impedito in alcun modo di continuare a volare né ha intaccato la sua reputazione di validissimo pilota.Comunque ha lasciato l'Italia e si è messo a fare il cacciatore di taglie nell'Adriatico, in quella zona un po' italiana, un po' franca e un po' iugoslava. Con un aereo rosso, naturalmente - che allo spettatore europeo ricorda irresistibilmente quello del leggendario Barone Rosso, ma se lo spettatore europeo conosce qualcosa di animazione giapponese degli anni 70 il pensiero va anche al mio amatissimo maggiore Char (che in effetti proprio al Barone Rosso è ispirato), e che naturalmente pilotava solo mobile suit rossi
Il film racconta un paio delle sue avventure ma anche la costruzione del suo nuovo idrovolante, ad opera di una giovanissima meccanica, protagonista ufficiale
Fio è una tipica eroina di Miyazaki: giovanissima, determinata, coraggiosa, piena di entusiasmo e molto sensibile, e durante il film fa meraviglie. Tuttavia la figura femminile che rimane davvero impressa è Gina, e il vero filo conduttore è la sottile e impalpabile storia d'amore che la lega al protagonista.

E chi è Gina?
Eccola qui:
Un personaggio talmente tipico dell'epoca che quando la vedi la riconosci subito: une femme fatale un po' da romanzo di Liala e un po' Gilda, bellissima ricca e languida nonché afflitta da un destino davvero crudele: tre aviatori ha amato, e tutti e tre sono morti.Ma può essere che il vero amore della sua vita sia un maiale?
In tutti i casi canta una canzone splendida:

Nonostante la sua accentuata suinità, Marco Pagot è un maiale di nobile animo, un vero gentilmaiale, dotato di grande discrezione e gentilezza d'animo - e comprensibilmente ha qualche remora a provarci. Tuttavia come finisce davvero la storia è un segreto che conoscono solo Fio, Porco Rosso e naturalmente Gina (oltre allo spettatore, quando vede un idrovolante rosso ammarato vicino alla lussuosa villa di Gina).
Abbiamo dunque una gran quantità di duelli aerei, spettacolari ma non cruenti, un gruppo di pirati dell'aria decisamente scalcagnati ma di buon cuore, pochissimi fascisti (vagamente evocati, ma niente di più), una splendida cantante da night club, una progettista rampante e animata da una impeccabile professionalità e un nobilissimo maiale che rifiuta ogni accenno al tempo in cui era uomo. Gina però è riuscita a salvare una foto di quei tempi, e per una frazione di secondo lo spettatore scopre che il porco anche in versione umana faceva comunque la sua porca figura
E poi c'è lui, l'antagonista:

un altro pilota, naturalmente, stavolta americano, che oltre a sfidare Porco cerca anche di conquistare Gina.
Non gli va bene, ma è uno comunque destinato a fare strada: alla fine del film è un affermato attore di Hollywood ma i suoi progetti includono anche diventare presidente degli Stati Uniti - e all'idea che possa appunto finire presidente Gina ride pazzamente. Eppure la storia ci dice che un attore degli anni 30 e 40 è effettivamente diventato presidente degli USA, qualche anno dopo... 
Per quanto il film contenga alcuni elementi insoliti in Miyazaki (la storia d'amore mai davvero svelata, i riferimenti politici ed economici, l'ambientazione storica molto ben definita nel tempo e nello spazio) mantiene comunque intatta una caratteristica di base di tutti i suoi film: dopo averlo visto ci si sente interiormente rigenerati.
Ai ragazzi piace?
Naturalmente sì, ai ragazzi Miyazaki piace sempre e comunque. Ammetto comunque che ci vuole una certa faccia di bronzo per spacciarlo per "film storico ambientato nell'epoca del fascismo", come faccio io.
Ma è tanto bello, come si fa a non farglielo vedere?

2 commenti:

acquaforte ha detto...

che strana storia...mi ha lasciato un che di tristezza, sarà per le ultime parole di Fio, sarà per la struggente canzone cantata da Gina sui bei caratteri kanji dei titoli di coda..."ancora adesso, dipingendo allo stesso modo un sogno irraggiungibile, stai continuando a correre.."
Sta parlando di tutti noi vero? dei sogni della nostra giovinezza che abbiamo lasciato andare. Comunque, il mio preferito resta sempre Mononoke Hime, che più Giappone di così non si può.
A questo proposito, ho letto in questi giorni "L'ombrello dell'imperatore" un romanzo poliziesco di un giovane italiano che vive a Tokyo. La disarmante bellezza, i quasi incomprensibili codici di comportamento, abbiamo molta difficoltà a decifrare queste culture diverse della nostra e spesso parliamo con luoghi comuni. Quasi sempre attraverso la nostra pretesa di superiorità.
E' la quarta volta che tento di mandare questo commento. Il tuo drago non mi ama e fra poco faccio seppuku.

Murasaki ha detto...

Sui commenti, anche Dolcezze si lamenta che i suoi commenti spariscono - e chissà, magari c'è qualcuno che non si lamenta perché proprio non ci riesce. E tutto ciò è molto triste.
Il finale del film l'avevo sempre interpretato in senso positivo, ma nel complesso Porco Rosso è un fil agrodolce (...per adulti, appunto), più degli altri che tendono, semplicemente, a finire bene. Ma alla fine, da adulti, tutti abbiamo dei sogni che abbiamo lasciato andare via, mentre la maggior parte dei film di Miyazaki lasciano i protagonisti, giovanissimi, alla soglia della NASCITA dei loro sogni, quindi in una fase molto più speranzosa. Più consolante, certo, ma alla fine crescendo qualcosa resta per strada comunque, e Gina ha lasciato per strada tre innamorati tre, e almeno due aveva perfino provato a sposarseli :(
Un bel personaggio, ma non dei più fortunati, ammettiamolo.