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mercoledì 10 giugno 2020

Possiamo definirlo un happy ending? (ultimo giorno di scuola)

La prof. Murasaki, impegnata nella Didattica a Distanza

L'ultimo giorno di scuola dell'anno scorso era stato abbastanza strano nella sua sonnacchiosa tranquillità; ma il destino aveva in serbo altre frecce, stavolta da condividere con l'intero corpo docenti della repubblica italiana.
Mercoledì ho (avevo) una sola ora di lezione, alle tre di pomeriggio. In effetti mi sono messa quasi tutte le lezioni di pomeriggio, in base al principio che ai ragazzi le lezioni di mattina presto non piacciono molto e a me nemmeno - e siccome la Dirigente aveva suggerito di farle possibilmente di mattina non avevo trovato molta concorrenza.
Così il mio ultimo giorno di scuola è iniziato senza sveglia, come ormai da mesi. Un caffé tranquillo guardando il temporale in azione, uno sguardo pacioso alla corrispondenza... e poi giù a correggere le verifiche finali. Perché io sono una Vera Insegnante, e negli ultimissimi giorni ho avvertito l'inderogabile e insopprimibile esigenza di fare delle Ultimissime Verifiche, onde mandare di traverso a quei poveretti affidati alle mie solerti cure financo la coda di un anno così complicato alla fine del quale erano decisamente sullo stanco-distrutto. A onor del vero me ne sono pentita dieci minuti dopo avergliela data, e ho perfino meditato di rimangiarmele, ma poi le ho lasciate dov'erano e gli è toccato farle. Niente di male, tutto sommato, se non fosse che esattamente tutti gli altri insegnanti avevano avvertito la mia stessa inderogabile e insopprimibile esigenza, come sempre avviene negli ultimi giorni dell'anno scolastico (salvo poi starcene tutti quanti a coccodrillare sull'immane quantità di pacchi di verifiche da correggere negli ultimissimi giorni di scuola, nemmeno ce l'avesse ordinato il medico come pratica salvavita).
Le prove più complicate, naturalmente, erano state assegnate alla Seconda Brillante, gioiello tra tutte le classi, che con la Didattica a Distanza ha continuato a studiare come prima e più di prima, incurante del fatto di essere una Seconda e quindi tenuta per contratto ad avere almeno un vistoso calo di rendimento nel corso dell'anno, meglio se due; la qual Seconda Brillante ha comunque deciso di vincermi di cortesia facendole bene e quindi correggerle è stato affare piuttosto veloce*. 
Dopo ho ricontrollato per l'ennesima volta i voti, cambiato per la quarantesima volta qualcosina su cui ero incerta. Infine ho frugato con cura nel guardaroba a caccia di un vestito che non fosse troppo leggero né troppo pesante (una strana ricerca da fare il 10 di Giugno, quando di solito qualsiasi cosa estiva va benissimo) e di una mise collana+orecchini che non fosse troppo estiva ma nemmeno sembrasse invernale, e con mirabile coerenza ho finito per puntare su un paio di orecchini di madreperla azzurra a forma di conchiglia e collana estivissima di ceramica. Infine, ben bardata e sorridente ho acceso il computer... scoprendo che il microfono era andato in sciopero, vai a capire perché. 
Le cuffie comprate per l'ospedale hanno in qualche modo rimediato, e a due minuti alle tre gli allievi della Seconda Brillante quasi al completo (uno aveva una visita medica) sono piombati in casa mia, molto giocosi e sfarfallosi. 
Le mie gatte sono venute a farci compagnia, poi abbiamo fatto la sfilata dei vari gatti e cani della classe, fino a quel momento vagamente intravisti ma stavolta presentati in pompa magna, con grandissimo sdilinquimento da parte mia. Un ragazzo mi ha anche presentato il suo animale domestico preferito, che era il fratello gemello, qualche genitore è passato a salutare cantandomi le lodi del loro cane, qualcuno ha presentato un paio di battute assolutamente idiote raccattate su TikTok, io ho risposto con un paio di battute altrettanto idiote, vecchia memoria dell'ultimo anno del liceo**, poi siamo passati agli indovinelli e ai programmi per l'estate. Purtroppo mancavano le patatine, i cornetti al mais e i gavettoni, ma si sa che la Didattica a Distanza ha i suoi limiti, come noi insegnanti non manchiamo mai di ricordare a quegli storditi del Ministero dell'Istruzione ormai da più di tre mesi.
Alla fine gli ho fatto un breve fervorino spiegando che erano stati tutti molto buoni&bravi nel corso dei nostri mesi telematici e come unico compito delle vacanze gli ho dato di ascoltare quando gli capitava i notiziari che parlavano di paesi extraeuropei, per vedere di entrare in quell'ordine di idee; poi io e il Sostegno ci siamo defilati lasciandoli da soli a salutarsi in libertà. A scuola si sono sempre molto raccomandati che non li lasciassimo mai da soli in rete nemmeno per un secondo perché potevano avviare pericolose azioni di bullismo e di molestie, ma l'atmosfera mi sembrava sull'amichevole andante, e poi volendo possono molestarsi a volontà anche su What'sUp. Quanto alle gatte, erano scappate in giardino già da un pezzo. Ogni tanto passavo a sbirciare discretamente - a telecamera chiusa - e quando ho trovato la classe deserta, una quarantina di minuti dopo, ho chiuso l'incontro.

Mezz'ora dopo si è scatenata l'ennesima tempesta da bicchier d'acqua legata alla compilazione dei giudizi della Prima Asserpentata, mangiandosi una buona parte del restante pomeriggio.
L'anno scolastico infatti non è ancora finito. Evviva l'Anno Scolastico.

* e immagino che tanto splendore in Seconda ce lo faranno scontare in Terza, visto che la Natura ha le sue esigenze; ma insomma morderemo quel serpente quando arriverà.

** naturalmente ne ho collezionate molte anche dopo, ma al momento mi son venute in mente quelle.

2 commenti:

Romolo ha detto...

Sicuramente una fine originale...magari tra qualche anno te la ricorderai con nostalgia!

Murasaki ha detto...

Ah, ma tutto si può ricordare con nostalgia. Mi commuoverò pensando a quei tempi eroici, ai complimenti dei genitori, ai ragazzi che mi aiutavano facendo loro la presentazione al posto mio perché dal mio computer la vedevano male (il mio paesello dista dieci chilometri dal loro). C'è chi ricorda con nostalgia perfino i tempi della guerra!
Anzi, già ora che è finita comincio ad averne un po' di nostalgia. Sono una dama dell'epoca hejan, ho un ottimo rapporto con la nostalgia, anzi la considero quasi un dovere. È il presente che a volte mi pesa...