La Festa del Gatto del 17 Febbraio è una tradizione tutta italiana, e anche piuttosto recente. Tuttavia ha attecchito bene e i gatti in Italia sono sempre più festeggiati in questa data, soprattutto nelle varie associazioni dove spesso sono offerte colazioni, pranzi e merende allo scopo di raccogliere fondi. Anche molti Comuni e biblioteche però hanno cominciato a fare la loro parte con mostre, conferenze e raduni vari per parlare di gatti.
E anch'io, sulla mia modesta paginetta web, in questa occasione amo parlare di gatti.
Questa volta intendo soffermarmi sul gatto di tipo più comune, ovvero il soriano. Ognuno di noi ne conosce a pacchi, e sono tutti bellissimi. Questo nella foto è il feles comunissimus, e pur intonandosi a qualsiasi arredamento moderno, antico o in stile, trovo che stia molto bene anche all'aperto e, naturalmente, in una casa in legno. Sui pavimenti in legno in particolare rende molto bene, come so per esperienza diretta.
Non so se è una vera razza - la quantità di razze di gatti certificate che esistono al mondo non cessa mai di stupirmi e ho smesso da un pezzo di cercare di memorizzarle, anche perché la stragrande maggioranza della popolazione micesca non è di razza pura. Di fatto parlare di "razze" di gatti mi sembra un po' assurdo perché si somigliano davvero molto tra loro e sono sicura che il loro DNA ha ben poche variazioni.
Lo stesso avviene per le varie specie di felini, tutti molto simili tra loro salvo che per le dimensioni, e tutti molto compatibili sessualmente. Per quel che ho capito, due felini di specie diversa un po' intraprendenti e amanti dell'esotico che si incontrano casualmente e si trovano simpatici possono accoppiarsi e riprodursi senza problemi, se non intervengono macroscopiche differenze di stazza.
Il gatto soriano viene chiamato anche "europeo", "tabby" e "tigrato": la sua caratteristica più appariscente infatti è una tigratura più o meno vistosa. Questo, per esempio, è del tipo grigio-nero:
ma sono soriani anche quelli a tigratura rossa. Piuttosto rari, purtroppo, ma famosi per essere tutti particolarmente affettuosi. Diffido delle generalizzazioni sui gatti, ma devo confermare che tutti i gatti rossi che ho incrociato nella mia vita erano decisamente scivolosi, e molti di loro potevano tranquillamente fregiarsi del titolo di gatti-sciarpa.
I gatti soriani sono detti anche "tigrati" per le caratteristiche strisce sul muso e la truccatura egiziana intorno agli occhi, ma a quel che sembra non vengono affatto dall'Egitto bensì dalla Soria, che è un nome antico per indicare la Siria.
Questa tigratura, che forma una specie di M sulla fronte, viene fatta risalire a una leggenda religiosa che esiste in una doppia versione, cristiana e musulmana. Nel primo caso nella stalla di Betlemme c'era anche una micia incinta, che partorì insieme alla Madonna e che, dopo aver allattato i suoi gattini, si avvicinò a Gesù per scaldarlo (indubbiamente un pensiero molto carino da parte della gatta, anche se viene da pensare che il clima palestinese non fosse così gelido da costringere una brava gatta a trascurare i suoi piccoli); la Madonna, commossa da tanta gentilezza, la ringraziò imprimendole sulla fronte la tigratura. M sta per Madonna, ed evidentemente la Signora in questione sapeva già che in Europa sarebbe stata conosciuta soprattutto con tal nome, che significa appunto "Signora".
Nella variante islamica invece un coraggioso gatto salvò la vita di Maometto uccidendo un serpente che stava per attaccarlo e così fu ringraziato dal Profeta - che per l'occasione rispolverò evidentemente le sue conoscenze sull'alfabeto latino, consapevole del fatto che i discendenti del coraggioso micio in Europa sarebbero stati assai numerosi.
È noto che il gatto è un prode cacciatore (anche di serpenti) e le gatte sono spesso molto sensibili alle esigenze dei figli altrui, allattando anche animali di specie diversa dalla propria, oltre che gattini orfani; dunque entrambe le leggende hanno quasi sicuramente una forte base di verità.
Ho avuto in casa tre bellissime gatte soriane: Clodia, Clorinda e Artemis, e tutte e tre si segnalavano per una deliziosa pancia color albicocca a colore uniforme. Non ho loro foto in formato digitale, e allora chiudo con un omaggio al compianto Esserino e al bellissimo Balena, qui ritratti ancora cuccioli con i loro fratellini:
Davvero uno splendido mazzo di gattini tigrati, tanto angelici nel sonno quanto pestiferi da svegli.
Gli auguri però sono per tutti i gatti, anche per quelli diversamente tigrati, e naturalmente si estendono anche ai loro umani.
4 commenti:
I gatti sono la mia passione! Anche noi qui ne abbiamo 3. Sono tre europei, praticamente 3 gemellini pur non essndo fratelli! E' uno spasso averli per casa.
Non conoscevo le leggende sui soriani, grazie, e a presto!
@ Corie:
Grazie a te, e un saluto ai tuoi bellissimi mici ^_^
Evvia i gatti, di tutte le razze e di tutte le etnie. Io ho un marito col debole per i persiani e passo il tempo a raccogliere palle di pelo. Oltre tutto non sono neppure del tutto convinta che il persiano sia un gatto, sembra più una varietà di bradipo per come si muove e quanto si muove... Ma alla fine, come ogni gatto che si rispetti, si fa perdonare tutto.
@ Tenar:
E questa è una grande verità
(ma CHIUNQUE viva con un gatto passa il tempo a raccogliere incredibili palle di pelo, in questo come in molti altri casi la razza non conta!)
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