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martedì 25 febbraio 2020

La scuola ai tempi dell'epidemia (abboccheremo sempre, abboccheremo ancora!)


A quanto sembra siamo in piena epidemia. Non so come l'avrebbero definita nel Trecento, e mi vien quasi da sospettare che gli saremmo sembrati un tantino eccessivi nel nostro gran patema d'animo collettivo, per tacere dei supermercati svaligiati per paura della gran penuria di generi alimentari che ci aspetta in futuro.
La morte per inedia è davvero così prossima?
Forse no, ma non per merito dei grandi bagordi e festeggiamenti della nostra scuola, anzi credo di non aver mai vissuto un fine Carnevale più mencio.
Domenica sera è arrivata la circolare dove, in base ad apposita delibera del governo, erano abolite tutte le gite scolastiche delle prossime settimane, comprese quelle più locali e banali: piccoli tornei sportivi, il Museo Stibbert di Firenze eccetera. 
Quanto al Gran Congresso sul DADA, che si svolgeva in una città del Nord, non era possibile andarci perché non ci sarebbe stato, in quanto doveva svolgersi in una scuola che era stata chiusa.


Qualche collega più colta e istrutta ha suggerito di riunire le fanciulle e i fanciulli nostri allievi a gruppi di sette e tre per ricovrarli in qualche villa del contado onde preservarli dal contagio e insieme favorire la nascita di novelli  Decameroni ad impreziosire la nostra italica letteratura. Qualche altra collega ancor più colta ha osservato che ci siamo già, nel contado e dunque non serve nemmeno organizzare trasferte.
Solo nel tardo pomeriggio mi è venuto in mente che forse avrei dovuto, almeno proforma, consultarmi con la Preside in merito alla Mostra del Libro che in teoria dovrebbe svolgersi nella seconda settimana di Marzo.
"Come facciamo a farla? Verrà gente" ha osservato una collega.
"Qui viene gente" ho risposto io "Siamo una scuola. Ogni giorno vengono circa duecento persone, e le teniamo a gruppi per fargli lezione".
La risposta della Preside però è stata peggio del previsto: ci ha mandato a dire che al momento vivevamo di ora in ora, e che anzi stava aspettando la direttiva che avrebbe chiuso le scuole in tutta Italia.
Addirittura?
Poco dopo è arrivato un Sostegno e ci ha annunciato che durante la notte era arrivata la direttiva dal Centro Sociale per avvisare che per il momento non ci avrebbero mandato più i ragazzi.
Niente gite, niente congresso DADA, niente ragazzi del Centro Sociale e ben presto niente scuola del tutto.
L'umore in Sala Insegnanti era decisamente basso, anche se una provvidenziale schiacciata alla fiorentina farcita con la panna ci aveva se non altro rallietato un po' le viscere.

Tornata a casa però ho scoperto, tramite Facebook, che eravamo, tutti, incappati in una Perfida Bufala che aveva ormai fatto il giro della rete fra lazzi e frizzi indirizzati a chi aveva abboccato (tutti noi insegnanti, ad esempio, e un buon numero di presidi): un piccolo messaggino su WhatsUp.

Naturalmente una bufaletta del genere è facilmente riconoscibile da chiunque, e voglio sperare che ad ingannare i nostri validi Dirigenti Scolastici sia stato qualcosina di un po' più accurato e proveniente da fonte più attendibile (quello che riporto, per dirne una, rimanda a un link che non esiste, per tacere del fatto che il Ministero dell'Interno non manda messaggi a nome del Presidente del Consiglio, tantomeno chiamandolo Conte Giuseppe). Qualcuno sospetta che sia stato prodotto da qualche scolaro buontempone - ed è senz'altro possibile - ma la voce circolava già dalla sera prima. Sarei perfino portata a sospettare qualcosa di meno innocuo di uno scherzo, ma ormai gli Oscuri Complotti li danno via a dieci a un soldo e sospettare un complotto demoplutogiudaicomassonico ai danni della Scuola non mi sembra molto credibile.

Comunque era una bufala e un sacco di bravi ragazzi comprensibilmente desiderosi di una vacanza supplementare sono stati crudelmente illusi, il che è una vera ingiustizia.
Inoltre, continuando su questo passo e senza potersi fidare di nessuno davvero non so dove andremo a finire, signora mia.

11 commenti:

dolcezzedimamma ha detto...

La bufala aveva colpito anche noi e ancora in questo momento mio figlio non vuole alzarsi per andare a scuola perché ormai si era messo in cuore la vacanza. Il paradosso dalle mie parti è che le scuole sono aperte e le università chiuse FINO AL 9 MARZO, con i poveri esaminandi in lacrime per il protrarsi della loro agonia ( in primis la Stella, che oggi avrebbe dovuto sostenere un esame impegnativo)

la povna ha detto...

Da noi il nostro nuovo preside non si fa prendere per i fondelli da codeste cose ed è molto attento alla condivisione e alle bufale, dunque nessun problema in questo senso da parte del manico. Per quanto riguarda però i fili della scopa, cioè gli insegnanti... va beh, stendiamo un pietoso velo. A me è arrivato su due chat, tutte di colleghi, ci sono cascati direi almeno i 2/3. Io e altre due abbiamo fatto immediata opera di smontaggio, e colei che la aveva lanciata si è adontata, e ha rilanciato con altre due belle fake news a tema più locali. Quando le è stato intimato di piantarla, ha iniziato a sfogarsi con l'individuazione del nemico in sala professori.
Io sto per andare a denunciarla al dirigente. Oggi l'ho detto a alta voce parlando con un altro in sala docenti, mentre lei era presente, pur all'altro tavolo. A ora, si è chetata.
Presentemente a scuola, a parte pochi adulti normali, tra cui per fortuna appunto il preside, per fortuna io mi chiudo in aula con gli alunni e ridiamo come matti delle solenni bischerate che ci girano intorno.
Ma temo che anche il nostro encomiabile presidente di Regione non reggerà in eterno, poveretto.

Anonimo ha detto...

Qui in Emilia le scuole sono chiuse da lunedì. Meglio, visto che domenica sera la prole era febbricitante e raffreddata, e per una volta potranno godersi la convalescenza con calma. Spero che lunedì riaprano, tutto il resto funziona come al solito e a parte il tradizionale assalto ai negozi domenica sera, a botta calda, diciamo, non è successo niente di speciale. I negozi vuoti mi hanno ricordato tantissimo la prima guerra del Golfo
Lurkerella

Anonimo ha detto...

Aiuto noi siamo di Bergamo e sono tutti a casa!!! Le terribili conseguenze dell'epidemia di Coronavirus sugli studenti lombardi è che si ammazzeranno tutti di Playstation...
Ciao
Betty

romolo ha detto...

L'isteria collettiva è chiaramente contagiosa più del virus e come scrivevo nel blog, se non abbiamo paura del contagio il rischio vero è che ci contagi la paura. Detto questo io ancora non riesco a capire se siamo esagerati noi o sono superficiali tutti gli altri stati europei. Perché sarà anche vero che da noi c'è stato uno o forse due focolai acclarati, ma se da noi sono stati fatti migliaia di tamponi preventivi e in Francia, ad esempio, qualche decina, mi sembra chiaro che qualcosa non torni. Tutta una manovra per convincere l'Europa ad allentare i vincoli economici? Anche questa mi sembrerebbe un'assurdità. Voglio sperare che non abbiano voluto rilanciare l'economia rischiando di azzopparla del tutto. Vero che non è così? Dai, qualcuno mi tranquillizzi e mi dica che non è vero!!!

Tenar ha detto...

Ah, noi siamo nel centro della follia.
Scuola chiusa! Lezioni sul registro elettronico (non funziona! non riesco ad accedere! non ho campo!)! Nel supermercato sono sparite due cose (a parte amuchina e mascherina): biscotti alla nutella e acqua demineralizzata per il ferro da stiro. La prima cosa la capivo, come affrontare l'apocalisse senza nutella? Ma la seconda? Pare serva a improvvisarsi piccoli chimici, alla faccia di tutti i corsi sulla sicurezza che dicono come prima cosa di non mescolare cose a caso... Lunedì forse si riprende. Forse no. Io comunque partirei volentieri con i miei compagni di giochi di ruolo per riparci e inventar novelle...

Murasaki ha detto...

@ Dolcezze:
solidarietà al Figlio, vilmente raggirato, alla Stella... e soprattutto a te che hai entrambi tra i piedi (anche se almeno puoi scappare al lavoro)!

@ la povna:
sul mio personale Manico, come sai, avanzo abbondanti riserve - soprattutto ora che mi ha pure rimandato la Mostra del Libro.
I colleghi isterici, vivaddio, mi mancano - a parte una che stamani ha provato a farmi una lamentela su noi poveri insegnanti costretti a sfidare il contagio ottenendo in risposta una specie di ruggito; ma noi siamo una scuola piccolina, in un picciol paese dove alla Coop gli scaffali sono belli pieni e dove ho potuto comprare tutto ciò che mi mancava in dispensa - un po' di pane e di arance e un sedano.
I ragazzi l'han presa sportivamente.

@ Lurkerella:
Anche a me è tornata in mente la follia dei primi giorni della Guerra del Golfo, quando rientrai tra i poveretti che, andati a farsi una spesa normalissima per rimediare a un normale frigo vuoto dovettero contentarsi di quel che c'era.

@ Betty:
Poveri ragazzi, il tempo dovranno pure passarlo in qualche modo, e almeno se giocano staranno ion compagnia di persone serie (i protagonistio dei videogiochi, intendo)

@ Romolo:
Credo che vada considerato il fatto che siamo in un punto di passaggio, e siamo pure pieni di cinesi e di contatti commerciali con la Cina - largheggiare con i tamponi ci stava. L'altra cosa da considerare è che siamo un paese di pazzi. Quanto alla possibile dietrologia non so che dirti ma no, non credo sia stato un tentativo di rilanciare l'economia - e se lo è stato, temo che non abbia funzionato molto, ecco. Ma spero tanto che si stufino in fretta di giocare a fare i terrorizzati, perché l'insieme mi annoia a morte, a parte una certa preoccupazione per taluni congiunti piuttosto anziani che, loro sì, sono abbastanza a rischio.

@ Tenar:
L'assalto all'acqua demineralizzata per il ferro da stiro in effetti è inquietante. Speriamo che la sindrome da Piccolo Chimico non faccia troppe vittime!

Anonimo ha detto...

Vedere complotti ovunque è parte dell'isteria collettiva. Facciamo un bel respiro profondo e manteniamo la razionalità. Sul versante biblioteche emiliane (aperte, ma quasi deserte) segnalo che il libro più richiesto è la Peste di Camus, seguito da Spillover di Quammen. Stranamente, visto che è citato in continuazione, nessuno vuole I promessi sposi.

Melchisedec ha detto...

Certo è grave per un dirigente abboccare così, ma ormai non mi stupisco più di nulla, soprattutto se riguarda la scuola, dove si tocca talvolta l’apice della creduloneria umana.

Murasaki ha detto...

@ Anonimo:
Forse perché è un racconto che non ha nulla di simbolico e di allegorico, solo la quieta e sobria descrizione del modo singolarmente idiota con cui venne gestita una (vera e totale) emergenza. I capitoli sulla peste, ma soprattutto sull'ARRIVO della peste sono forse i miei preferiti di tutto il romanzo. In questo periodo però le quiete e sobrie descrizioni di alcunché non vanno molto di moda.

Murasaki ha detto...

@ Mel:
considera che mi vedo ancora arrivare dai colleghi su FB le esortazioni a scrivere al Presidente della Repubblica perché non firmi questa o quest'altra legge. E meno male che dovremmo spiegare la Costituzione alle nuove generazioni...