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sabato 30 settembre 2023

La prof. Murasaki avanza trionfalmente tra due ali di alunni plaudenti (feat. Primo Giorno di Scuola)

Il mio trionfale Primo Giorno di scuola. Peccato non essermi presentata a cavallo.
Aiutata da un orario con dei tratti piuttosto insoliti* il mio primo giorno di scuola è consistito in una singola ora, che era anche l'ultima - insomma la quinta, perché i primissimi giorni siamo partiti con cinque ore. Sono comunque arrivata prima perché avevo svariate decine di cose da fare e così ho vagato sin dalla prima ora per i corridoi, incrociando svariati gruppetti di allievi.
"Bentornata, prof!
"Che bello rivederla, prof!"
E fin qui, che i tuoi alunni siano contenti di rivederti fa senz'altro piacere e non è poi una cosa tanto insolita, nell'atmosfera un po' festosa del primo giorno. Ma:
"Buongiorno, lei è la prof. Murasaki?"
"Ehm, sì"
"Siamo davvero contenti di conoscerla!"
"Mi fa davvero piacere, ma io non vi..."
"Sì, non siamo suoi alunni ma abbiamo sentito parlare tanto bene di lei".
"Oh?"
"Un applauso per la prof. Murasaki!"
E così mi sono ritrovata a passare in mezzo a due file di alunni che mi applaudivano. 
Piccolo particolare: molti non mi avevano mai avuto come insegnante, nemmeno per una sostituzione volante.
D'accordo, il mondo è pieno di prese di giro e la scuola ne trabocca in modo particolare; ma, a parte il fatto che sembravano convinti, che senso avrebbe avuto? E che senso aveva invece applaudire una insegnante che non conosci?
Poi sono entrata in classe, la Terza Sfigata mi ha raggiunto e anche loro mi han fatto gran festa e pure abbracciato, ma a quel punto la cosa era quasi normale: abbiamo un buon rapporto, mi hanno avuto per dieci ore a settimana per due anni, che ci sia un certo feeling ci può anche stare.
Ho intascato il tutto e sono tornata a casa di ottimo umore pur con qualche perplessità interiore.
E comunque fa piacere che i tuoi alunni dicano bene di te ai loro amici.

Stabilito che ho un gran carisma e suscito un entusiasmo degno dei più famosi cantanti, il secondo giorno di scuola è apparso un barlume di spiegazione. Mentre stavo in classe a riordinare sono entrate tre ragazze che non sono mie alunne ma che per tutto l'anno passato mi avevano sempre salutato con grande slancio. Mi han chiesto com'era andata l'estate, io l'ho chiesto a loro eccetera. Poi la conversazione ha deviato su Dotto, uno dei ragazzi della Terza Non Troppo Sfigata. Una ragazza ne ha indicata un'altra e mi ha spiegato che era innamorata di Dotto, appunto.
"Mi raccomando, prof, non lo dica a nessuno".
"No, non lo dirò a nessuno" ho assicurato "Io non vado a raccontare in giro i fatti degli altri, e altrettanto dovresti fare tu. Capisco che possa sembrarvi un punto di vista antiquato, ma secondo me certe cose le dovrebbero raccontare solo i diretti interessati".
Il mio punto di vista gli appare insolito, ma dopo breve discussione convengono che sembra ragionevole.
"Pensa che dovrei dirglielo?" mi chiede l'innamorata.
"Potrebbe essere una buona idea, io però non so in che termini siete. E' una decisione che puoi prendere solo tu. Sia chiaro comunque che apprezzo la scelta".
Dotto si presenta bene, in effetti, e non è la prima volta che sento dire che qualche ragazza gli sta dietro. In effetti tutta la Terza Sfigata si presenta assai bene all'occhio, e non sarò io a non trovarli simpatici, visto che li amo teneramente dal primo all'ultimo.
Mi ringraziano del parere e se ne vanno.

Ci metto due giorni a collegare il primo episodio con il secondo. In effetti era già successo che alunne a me abbastanza ignoti mi chiedessero notizie dell'uno e dell'altro dei fanciulli della Terza Sfigata. 
Che bella cosa l'amore, che finisce per illuminare di una luce radiosa perfino noi insegnanti!
E i ragazzi che mi applaudivano e mi hanno pure stretto la mano?
Come ho già detto, la Terza Sfigata si presenta davvero bene, e la cosa riguarda sia i ragazzi che le ragazze. I maschi sotto questo aspetto entrano meno facilmente in confidenza ma...
Potrebbe rivelarsi davvero un anno interessante.

* come sempre non ho chiesto niente, semplicemente è venuto così

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Devi suscitare una grande simpatia e fiducia nei ragazzi se alunni che non sono neanche i tuoi vengono a raccontarti delle loro cotte. Questo oppure i dodicenni di oggi non hanno filtri :) Chiara

Murasaki ha detto...

@ Chiara:
ebbene sì, gli adolescenti di oggi hanno molti meno filtri. Dalla notte dei tempi i bambini delle elementari fanno le loro confidenze agli insegnanti, ma da diversi anni questa cosa si è estesa anche alle medie. Il terzetto delle fanciulle, per intendersi, quest'anno è in terza. La cosa insolita, appunto, è che io non sono la loro insegnante ^__^
(alle superiori però credo che le cose cambino di parecchio)

Elena ha detto...

Che strano...noi alle medie non ci saremmo mai e poi mai sbottonati con un insegnante..forse con una sì ma con tutti gli altri...orrore!!!

Anonimo ha detto...

Murasaki a cavallo la voglio vedere in questa vita! Cmq la mamma di due avvenenti rampolli mi raccontava la stessa cosa. Mi sa che è un po' una proprietà transitiva: avvicinare l'insegnante è Come avéré un légume in più con l'oggetto desiderata. P.

Murasaki ha detto...

@ Elena:
Intendiamoci, io conosco UNA scuola, e ho frequentato qualche altra scuola nella zona. Ad Hogsmeade per esempio non si sono confidati con me nemmeno un po', anche se poi mi diedero quasi tutti l'amicizia su Facebook dove spiattellavano tranquillamente i fatti loro e spesso e volentieri commentavano anche quelli degli altri...
Insomma, immagino dipenda dai ragazzi e pure dagli insegnanti, oltre che dal mood della scuola.

@ Anonimo (Pellegrina?)
Murasaki a cavallo per ora la vedi solo nelle ricostruzioni storiche. Se dovesse succedere però prometto di postare la foto ^__^