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domenica 10 aprile 2022

Un cesto per le anaconde (chomp!)

Il nostro cesto non è ancora proprio così, ma spero che lo diventerà presto
In tempi più felici il tavolo della Sala Professori della scuola media di St. Mary Mead era spesso allietato da dolcetti e salatini, con le più varie scuse: compleanni, anniversari, entrate in ruolo, inizio o fine dell'anno scolastico, auguri per le varie feste, traslochi...
V'erano poi docenti che si compiacevano assai nel preparare dolci, tradizionali e non, e li portavano allietando non poco i nostri lunghi pomeriggi dedicati agli organi collegiali.
La pandemia ha bruscamente posto fine a tutto ciò, e nel giro di pochi giorni siamo passati dalla schiacciata alla fiorentina farcita di crema Chantilly con cui festeggiare il Martedì Grasso di Carnevale al lockdown, dove ci si dedicava vieppiù alla cucina, ma con l'unico scopo di nutrire la famiglia ché tutti gli altri andavano tenuti a distanza.

Il ritorno a scuola ci ha visto sospettosi e prudenti, e perfino chiedere ai colleghi un pacchetto di cracker o una barretta di cereali sembrava una mossa compromettente, visto che quasi inevitabilmente il collega l'aveva toccata in precedenza. Quanto agli organi collegiali, ce li facevamo ognuno a casa propria - il che col tempo ha dimostrato anche qualche lato positivo, ma non certo sotto l'aspetto conviviale.
Col tempo la paranoia è andata calando, ma il tavolo della Sala Professori continuava a ospitare solo penne, spillatrici, libri scolastici e simili insulsaggini.
Tuttavia, un pezzetto per volta, la Natura si è ripresa i suoi spazi e prima di Natale, all'inaugurazione della Didattica Dada, campeggiava un cesto pieno di porzioni monodose di grissini e biscotti ma, vivaddio, anche di mandarini e caramelle.
Qualcosa avanzò e, sbocconcellandole nei due giorni seguenti,  ci siam detti "Questa idea del cesto è proprio carina, dovremmo mantenerla".
Tornando dopo le vacanze di Natale però il cesto era scomparso, e solo dopo qualche giorno qualcuno se ne ricordò. Venne chiesto alle custodi, che lo tirarono fuori dal ripostiglio ove era stato riposto senza pensarci tanto, qualcuno lo riempì di cracker e lo mise al centro del grande tavolo dicendo "Via via magari ognuno porta qualcosa. Può far comodo".
E qualcuno portò, poi riportò e riportò ancora. Al contrario di quei pentolini e cesti delle fiabe che per incantesimo si riempiono da soli, quel cesto ha la strana tendenza a svuotarsi da solo. Ogni giorno qualcuno arriva carico di crackers, schiacciatine, taralli, biscotti e biscottini, crostatine monodose, pacchetti di wafer e snack vari - a volte anche qualcuni, nel senso che più di una persona si sobbarca il gustoso compito; ma regolarmente, nel giro di poche ore, il cesto langue malinconicamente svuotato. Il supermercato del paese, a un passo dalla scuola, sta facendo lauti affari.
Da qualche settimana qualcuno ha affiancato anche un piccolo, piccolo cestino che viene riservato a cioccolato e caramelle (ovetti, in questa stagione) - ma anche per il piccolo, piccolo cestino vale l'incantesimo alla rovescia di cui sopra.
Anch'io porto, e anzi sto aspettando con pazienza che, finita la stagione dei mandarini, ritorni quella delle ciliegie e delle albicocche (più avanti anche delle pesche e delle prugne).
Qualcuno ha anche ripreso la tradizione delle Torte da Compleanno, soprattutto crostate, similSacher e torte di mele.
E sì, tutto sparisce a velocità interstellare.
Nessuno si tira indietro, nessuno si lamenta che "lui porta sempre la roba e gli altri si limitano a mangiare" - perché, se pur è ben vero che tutti mangiamo a quattro palmenti, a quanto vedo tutti portiamo, e portiamo e portiamo ancora.
"Evidentemente siamo una scuola di anaconde" ho stabilito un giorno, mentre rovesciavo un carico di wafer e di cracker con l'origano (i miei prediletti).
Tutti han convenuto con serenità.
Magari, se facciamo gli scrutini dal vivo, arriverà anche il gelato?
Potrei fare qualcosa di più concreto che sperarlo, visto che abito a un passo da una delle migliori gelaterie della zona...

3 commenti:

mari ha detto...

Sarebbe carino avere la ricetta della schiacciata fiorentina alla crema. Un dolce coronamento al piacere di leggerti!

Tenar ha detto...

In questo periodo assai concitato, passo a lasciarti i miei auguri di Buona Pasqua.
Non ho commentato là, ma ho apprezzato moltissimo quanto hai scritto sul conflitto.

Murasaki ha detto...

@ mari:
La mia personale ricetta per una schiacciata alla fiorentina con la crema chantilly è andare in una pasticceria di buona reputazione e comprarla. Ho fatto un paio di tentativi con la schiacciata, ma i dolci da forno, davvero, non sono alla mia portata.
Per quanto riguarda la schiacciata alla fiorentina, è un dolce tradizionale della mia zona (una specie di focaccia morbida dolce, con lo zucchero a velo). Come tutti i dolci tradizionali ha no meno di 500 ricette tradizionali della Vera e Unica schiacciata alla fiorentina. Tutto quel che ho imparato è che la ricetta tradizionale DOVREBBE comprendere il succo di due arance ma non le uova, perché è un dolce da Carnevale quando le uova, dice, sono ancora poche. E in pasticceria, le uova ce le mettono? Secondo me sì, ma non sono mai amdata a chiederglielo.
Comunque è molto buona farcita con panna o con crema chantilly. Di recente si è affermato un ramo di produzione che la farcisce con crema al cioccolato o addirittura nutella.

@ Tenar:
Sul periodo concitato, non posso che darti ragione! Grazie degli auguri, che ricambio.