Durante gli scorsi scrutini di fine anno, in un gran rutilare di otto, nove e financo qualche dieci per la Terza Brillante, nel bel mezzo della pagella particolarmente brillante di una brava Corvonero, il mio otto a storia risultava il voto più basso.
A dire il vero in quell'occasione e con quella classe mi ero decisamente sdata, vuoi perché durante la Didattica a Distanza la classe aveva molto collaborato, ma anche perché i risultati erano stati ottimi. La Corvonero però aveva riportato una media leggermente sotto all'otto e nel complesso, anche se aveva fatto cose assai belle, ne aveva fatte un po' meno di altri. Nel suo otto però dal mio punto di vista non c'era nulla di punitivo: aveva lavorato da otto, e otto le davo.
La Preside Caramell però, davanti alla fila di nove dove il mio otto risultava il voto più basso, disse "Direi che possiamo alzare quest'otto a nove".
Il collegamento non era dei migliori, così chi non parlava teneva il microfono spento, e siccome il collegamento non era dei migliori quando lo si riapriva ci metteva qualche secondo a funzionare. Quando mi ripartì l'audio Jorge stava già diligentemente alzando il voto.
"E' d'accordo, Murasaki?" insisté la Preside.
"No" dissi io, ribollendo in cuor mio di indignazione. Non diedi argomenti né tantomeno mi scusai, in base al principio che quel che non dici difficilmente può essere manipolato in presenza di testimoni, ma ero prontissima a tirare fuori un discorsetto sul fatto che se il Consiglio votava per cambiare il voto, allora il voto sarebbe cambiato ma chiedevo la messa a verbale della cosa. Comunque, vuoi la fretta che c'è sempre in questi casi perché la Preside Caramell adora darci tempi strettissimi per gli scrutini per poi tirare via perché non c'è tempo davanti a un qualsiasi accenno non dico di discussione ma di riflessione collettiva, vuoi perché la mia risposta non conteneva ombra di esitazione, l'otto rimase.
L'episodio mi lasciò sgradevolmente sorpresa. Veniva in coda a un tentativo degli scrutini precedenti da parte della prof. Therral di farmi alzare un voto discordante dagli altri (più basso, guarda caso), ma un collega che interviene per cambiare un voto mi sembrava cosa meno grave e l'avevo liquidato nell'ambito delle stravaganze - e poi non avevo nessuna voglia di litigare con l'ottima prof. Therral cui mi lega una salda stima e la comune esperienza in trincea di un anno con Cristaccecami.
Che una Dirigente cercasse di manovrare i voti, era cosa a cui avevo assistito molto raramente, ma di solito era per aggirare possibili bocciature. Il Gran Problema dell'Otto che non è Nove, ecco, davvero mi sfuggiva. La Corvonero era brava, era ben possibile che il suo rapporto con Storia (tutt'altro che critico, visto che aveva otto) migliorasse, ma alfine, se Storia più di tanto non la entusiasmava e non si era profusa in effetti speciali come altri, non erano un po' affari suoi? Non ha l'alunno il diritto di accentrare i suoi sforzi verso le materie che più lo interessano, una volta raggiunto un livello ben più che rispettabile?
Quest'anno, stessa situazione per la Prima Manipolatrice: una filata di otto dove i miei due sette spiccavano.... spiccavano? Boh, a me non sembrava ci fosse niente di strano in un diligente alunno che, in una collezione di otto, ci aveva pure due sette, tanto più che in quella classe di sette ne avevo dati una pioggia: dal mio punto di vista sono attestati quasi tutti sul un livello più che dignitoso ma non tanto alto da arrivare all'otto. Niente di male, per carità: una scheda dove il voto più basso è sette non mi sembra proprio motivo valido di rammarico per alcuno.
Di nuovo però la Preside Caramell è intervenuta chiedendo se potevo alzare i due sette. Stavolta i microfoni erano aperti e il collegamento ottimo, perciò il mio "No" è risuonato chiaramente già alla prima richiesta.
Chiaramente, se richiesta mi sarei profusa in argomentazioni e pezze d'appoggio senza far problemi: il tempo in cui esporre le mie motivazioni davanti a un pubblico ristretto mi costava un po' di sforzo per me è finito intorno ai quindici anni. Comunque, la Preside non ci ha provato. Non ci prova con nessuno, lascia solo che la gente si perda in discorsi e giustificazioni riuscendo ad apparire confusa e fallace anche quando il voto è stato assegnato con la più impeccabile delle procedure e motivazioni.
Premesso che disapprovo sempre e comunque e per principio il Dirigente che chiede di cambiare i voti, mentre al massimo dovrebbe invitare il Consiglio a un attimo di riflessione esponendo qualche cazzo di motivo per la richiesta, mi rendo conto però che in questo specifico caso, con la Preside Caramell non è giusto irritarsi: ella infatti non interviene per il piacere di intromettersi o per evitare bocciature, lo fa principalmente per rispettare il nobile principio di simmetria e di ordine, e ha avuto la fortuna di trovare insegnanti amanti della simmetria come lei.
Hai quasi tutti otto? Meglio se sono tutti, così la media viene rotonda.
Hai quasi tutti nove? Meglio se togliamo il bruscolino dalla media. Eccetera.
Perché un buono scrutinio è anche e soprattutto una raffinata opera di design.
In effetti, da brava dama hejan, dovrei apprezzare questo raffinato senso delle sfumature.
Di fatto, lo trovo piuttosto offensivo verso l'alunno, che in questo modo mi sembra privato del diritto di avere interessi specifici e forzato in uno stampo.
(Perché la Preside è un po' strana, ma anch'io non scherzo)
10 commenti:
Sono totalmente dalla tua parte. A me le pagelle con tutti voti identici hanno sempre puzzato di accomodamento.Non ho esperienza lunghissima di insegnamento ma ho conosciuto abbastanza bene lo stile anglosassone. Quando insegnavo in Australia prima e in Inghilterra poi venivano addirittura guardati con sospetto i transcripts troppo omogenei.
la partita c'è
Un abbraccio
Dani
Questo è un uso (e un abuso) diffuso,ma basta dire no.
Onestamente, non lo ho mai considerato un abuso: se fatto con le modalità da te descritte mi pare una prerogativa perfettamente in linea con il presidente del collegio perfetto, che è appunto la funzione del preside (funzione che porta con sé anche quella di coordinare, far notare le discrasie, creare uniformità nella conduzione degli scrutini richiamando nella sua presenza i criteri di valutazione del ptof). Basta appunto che la domanda sia posta, e dunque intesa, come semplice moto di presa di coscienza e non come imposizione.
Raramente la trovo applicata nel I periodo didattico, ma è vero che la situazione particolare rende questo periodo didattico particolare.
Comunque l'importante è che tu non ti sia sentita coercita una volta chiarito, attraverso la domanda, che la tua consapevolezza c'era, secondo me.
E soprattutto, lunga vita al II quadrimestre, che sia non tranquillo, ma almeno "un po' più tranquillo" del primo.
Ma il voto è un'entità oggettiva, dotata di una sua connotazione intrinseca o si evolve nel contesto, nel rapporto fra gli alunni di una determinata classe? Me lo sono sempre chiesto. Mio figlio, ad esempio, è uscito dalla maturità con uno striminzito 72. L'anno scorso oltre al Covid ha avuto varie vicissitudini e comunque molta responsabilità ovviamente la do a lui. Parlando però con una sua prof mi diceva "Signor G. in fondo però un 72 dell'Avogadro (il suo liceo, uno di quelli più antichi a Roma), vale molto di più di un 80 di un altro liceo.
Non so però se mi ha convinto
@ Fatevi i gatti vostri versione Dani:
Sono abbastanza d'accordo, anche perché le pagelle troppo omogenee SONO quasi sempre frutto di accomodamenti - a volte, nel caso delle medie, accomodamenti spontanei, soprattutto alle porte dell'esame di terza media quando in tanti alzano (alziamo) spontaneamente i voti meno brillanti per aumentare la possibilità per certi alunni di uscire col massimo della valutazione. Di fatto però una votazione troppo omogenea, se frutto di adattamento, tende a mortificare le effettive preferenze e capacità dell'alunno e finisce per trasformarlo in una diligente macchina da studio - ma se si fa per premiare qualcuno che si è dato molto da fare per tutto il triennio anche se magari non suona granché o la storia non lo entusiasma più di tanto secondo me è un peccato veniale. Credo.
E grazie di tutto, naturalmente!
@ Dolcezze:
Certo, basta dire di no. Peccato che per qualche insegnante sia difficile o addirittura impossibile. Ed è un peccato vedere adulti incapaci di resistere a ricatti morali e pressioni psicologiche, ma in fine un insegnante sta dove sta per insegnare e per valutare, e non trovo giusto che debba anche dar prova di particolari capacità di resistenza psicologica. Agli esami per l'abilitazione non c'è un test per la capacità di resistere ai ricatti morali - e, purtroppo, vien da dire, sarebbe bene che ci fosse perché un Consiglio capace di esprimere un fermo "No" al completo farebbe sparire come neve al sole certi tentativi di manipolazione a volte piuttosto crudeli.
@ la povna:
Certamente se fatto con bel garbo e con criterio un invito alla riflessione può sempre andare bene, ma purtroppo ho assistito a una manciata di occasioni in cui la coercizione c'è stata eccome, e in qualche caso per niente velata. Sempre alla fine dell'anno, comunque. Tranne quest'anno.
Quanto a me, non ha alcuna importanza che mi senta o meno coercita, perché resisto benissimo alle pressione (=mi pianto come un mulo e non mi pongo nemmeno il problema). Le volte in cui arrivo con un voto di cui non sono sicura, espongo il dubbio e chiedo apertamente consiglio, e l'ho visto fare anche ad altri.
Quanto a un secondo quadrimestre tranquillo... ahimé, il nostro è cominciato con un bel botto. Incrociamo le dita.
@ Romolo:
Il voto è dato da esseri umani, che per loro intrinseca natura sono mutevoli e vari, senza contare che si applica ad altri esseri umani ognuno dei quali funziona a modo suo.
E sì, il voto è anche dato in un contesto specifico. Quindi verissimo che il voto del liceo X può valere più o meno di analogo voto al liceo Y, e lo stesso per la media Z rispetto alla media W. Le cose possono anche cambiare da sezione a sezione, specie se i Consigli sono stabili e lavorano insieme da diverso tempo. Parecchio gioca anche il rapporto che la classe stabilisce con l'insegnante: a parte quei casi dove la gran parte degli alunni è molto brava e quindi lavora bene con tutti, troviamo casi dove, poniamo, Tecnologia sfodera una batteria di voti di gran lusso in una classe che nelle altre materie non brilla particolarmente oppure sfodera voti così-così in classi dove altri scodellano fiumi di otto e di nove. La cosa risulta particolarmente evidente quando confronti i voti di insegnanti che hanno molte classi.
Sei fortunata ad avere limitata esperienza dell'ingerenza del Dirigente, solitamente l'arma di ricatto utilizzata in molte scuole è quella dello Scrutinio Infinito (che fa il paio con il Collegio Infinito). Di fronte all'annullamento dei concetti di spazio e tempo, si dimostra che gli organi collegiali votano quello che si deve votare, con il conseguente paradosso per cui se si fosse votato subito come voleva il DS ci si sarebbe sbrigati in 10 minuti con lo stesso risultato. Alcuni fisici teorizzano che è l'esperienza più vicina all'ingresso in un buco nero che potemo mai avere.
Benritrovato!
No, da noi lo Scrutinio Infinito non è possibile, perché i tempi sono ridotti all'osso; lo stesso vale per il Collegio Infinito.
Quanto all'ingerenza del DS, è vero che ero rimasta indietro, ma devo dire che sto recuperando.
Il paragone col buco nero è interessante, ne terrò conto ^_^
Ingerenze insopportabili...Ho imparato a gestire sia gli slanci simmetrici di colleghi e DS, sia a impuntarmi come un mulo. Il mercatino dei voti lo detesto.
Ecco, questa è una situazione in cui (ancora) non mi sono trovata. Ovvio, se non vogliamo bocciare un alunno (c'è da dire che noi ancora bocciamo) qualche voto lo si dovrà pur alzare e io sono la prima a prendermi a cuore svariati casi umani, difendendoli con le unghi e con i denti. Però abbiamo il problema opposto. Lodi negate con veto da colleghi di plessi che se ne stanno dall'altra parte del lago e che quell'alunno non l'hanno mai incrociato neppure fuori scuola. "Poi si montano la testa". Sono sicura che se un'alunnasi è classificata tra i primi ai giochi matematici, ha vinto premi per i musical ed è pure prima nelle gare sportive, con una sfilza di dieci veri in pagella, sarà sicuramente la nostra lode a rovinarla...
@ Mel:
Probabilmente alla scuola dell'obbligo ha un po' più di senso. Voglio dire, parlarne serenamente in un contesto armonico. E sul mercatino dei voti la penso esattamente come te.
@Tenar:
Bene, quella della lode negata è una situazione in cui non mi sono ancora trovata, né ti invidio questo privilegio.
Si monteranno la testa? Può anche darsi, ma sono affari suoi. Se hanno fatto un percorso da dieci con la lode, dieci con la lode ha da essere!
Quanto alle bocciature, naturalmente vanno ben ponderate, ma quando la DS dice, col tono di chi ha spiegato tutto, che dal Provveditorato le han mandato a dire che non vogliono bocciature, confesso che la risposta che mi sale alle labbra è "Questi sono problemi del Provveditorato, non nostri".
Posta un commento