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martedì 23 febbraio 2021

Fecit mihi magna, ovvero il misterioso caso dell'insegnante scomparsa

Il quadro da cui è tratto il particolare riprodotto a sinistra ha una sua certa diffusione e notorietà perciò, a rischio di violare le leggi sul copyright, non starò a raccontare qui chi lo ha dipinto, quando e cosa rappresenta. 
L'ho messo solo come delicato accenno per introdurre un tema assai fertile e collegato con, appunto, la Primavera.

E' noto che i lockdown periodici cui siamo sottoposti ormai da quasi un anno hanno spinto molti a recuperare una concezione più intimistica e casalinga della vita, e corre infatti voce che le nascite siano in aumento. 
D'altro canto, la scuola media di St. Mary Mead da tempo vanta un notevole tasso di fertilità, e in particolar modo la capacità direi taumaturgica di far riprodurre senza problemi anche donne che in precedenza avevano incontrato fatiche e difficoltà, vuoi ad avviare una gravidanza, vuoi a portarla a termine con successo.
Dunque che la poco più che trentenne insegnante di matematica Plusdress sia entrata di recente nello stuolo delle potenziali future madri non è stato per noi motivo di gran stupore di per sé. Tuttavia alcuni elementi han fatto sì che questo lieto evento si sia risolto in gran complicanze.

Tanto per cominciare infatti siamo in tempo di Covid, e dunque alle gestanti viene imposto dai medici di mettersi immediatamente in congedo per maternità, anche se si sentono piene di energie e disponibilissime a proseguire il loro lavoro. Tale prescrizione è a mio avviso assai sennata ma non è stata scevra di complicanze per la scuola, perché andava preso un nuovo docente da una graduatoria notoriamente sguarnita e le convocazioni non potevano partire fin quando non fossero arrivate in Segreteria apposite scartoffie che (sorpresa!) sono andate  un po' per le lunghe.
Il vero problema però era che sulla gravidanza appena avviata la prof. Plusdress, per comprensibile quanto inutile scaramanzia, aveva posto il sacro sigillo del silenzio. 
Insomma, da un giorno all'altro la professoressa Plusdress era sparita e al suo posto era comparsa la prof. Murasaki affiancata da altri colleghi, e tutti, alle comprensibili domande degli alunni, avevano rassicurato le classi che la professoressa era in malattia (che, di fatto, non era neanche vero) assicurando però che non si trattava di Covid - cosa per altro facilmente deducibile perché non era scattata alcuna quarantena per alcuna classe, e tutti ci siamo trincerati dietro alla solita selva di "Non so, non ho idea, non ho chiesto, non c'entro, ero a Parigi, adesso vogliamo parlare un po' delle proposizioni relative?" e simili frasi.
La prof.Plusdress lasciava scoperte tre classi: due Terze e una Prima, assai incline quest'ultima al pettegolezzo.
E dunque da chi sono arrivate le domande più insistenti? No, non dalle Terze che pure, avendo in vista un esame di cui ancora non si sa quasi nulla su come si svolgerà, avrebbero pur i loro motivi per interrogarsi ma che si sono limitati a godersi la parziale vacanza; bensì dalla Prima per la quale, tutto sommato, non cambiava poi granché.
Com'è noto, St. Mary Mead è un paese piccolo e la gente è assai incline a mormorare, alcuni più di altri. E se la Terza Brillante, che si distingue per un certo garbo di fondo, aveva osservato un discreto silenzio dopo due domande di circostanza, mentre la Terza Invasata non ha mostrato alcun interesse per le vicissitudini mediche della loro insegnante, i genitori della Prima si sono slanciati in una ridda di  ipotesi che hanno intasato i gruppi di What'sUp - e naturalmente sono ben presto addivenuti all'ipotesi più probabile per l'improvvisa sparizione, vuoi per elementare buon senso, vuoi perché i segreti a St. Mary Mead è davvero difficile mantenerli dato che quasi tutti hanno un confidente discretissimo cui possono raccontare assolutamente tutto senza preoccuparsi che vada a dirlo in giro - e in un piccolo paese tutti sono il discretissimo confidente di qualcun altro.

La prof. Therral, coordinatrice, si è così ritrovata a fare un annuncio pubblico, con tanto di trombe e tamburi, della gravidanza in corso, aggiungendo che il supplente (che, in barba a tutte le pessimistiche previsioni, è arrivato nel giro di 48 ore scarse) era ancora inesperto e quindi era dovere di tutti aiutarlo - un avviso secondo me piuttosto incauto in una classe che sin dall'inizio dell'anno ha mostrato una singolare tendenza ad insegnare a ogni singolo docente come doveva fare il suo mestiere.
Nel frattempo, al suo arrivo il giovinetto si è visto catapultato nell'età della pietra: da qualche giorno le medie di St. Mary Mead si sono viste tranciare il cavo della connessione in rete. Niente registro elettronico, dunque, quasi niente LIM...  e niente piattaforma, quando una volta tanto la Segreteria era riuscita a compiere il miracolo e a fornirgli mail, credenziali e accessi a tutto quanto in un tempo davvero dignitoso.

Auguri a chi va, dunque, ma anche a chi viene:

    Sì, è un tradizionale gatto giapponese di buon augurio: si dice che porti fortuna e prosperità 
(e anche una connessione in rete a tempi rapidi, si spera)

2 commenti:

Fatevi i Gatti Vostri ha detto...

Il cavo tranciato è una bella sfiga ma credo che le wi fi sopravvivano su tutti i telefonini e su ogni router da una ventina di euri. Insomma un ruotino di scorta ci vuole e si dovrebbe poter attivare anche anche lì. Il giovane prof. appunto perché giovane credo troverà il modo di cacciarsi in rete altrimenti che giovane è? Sarà mica un emulo dello zio Dante che saldo come una roccia resiste alla modernità?
Finalmente abbiamo presentato il Ruga che chiedevi e lo zio ti rammenta in un post che, tanto per cambiare, ricorda Firenze illo tempore
Buona serata
Dani.

Murasaki ha detto...

A ruotini di scorta non siamo molto forniti, ma qualche volenteroso insegnante ha usato i suoi giga. Non io, ,lo ammetto.
Ma al quinto giorno il cavo è stato finalmente riparato e siamo tornati all'età contemporanea.
E alla fine il post dello zio l'ho letto solo oggi...