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domenica 24 gennaio 2021

Tanto gentili e tanto onesti paion / gli alunni miei quando altrui salutan (Gli implacabili insegnanti di St. Mary Mead, di nuovo)

                  

La Terza Brillante vanta un memorabile curriculum scolastico. Al suo interno comprende un Certificato bravo, diligente e coscienzioso che ha legato a meraviglia con la classe e che durante la micidiale Didattica a Distanza ha studiato con rinnovato vigore arrangiandosi a meraviglia col computer, tre DSA che usano senza problemi gli strumenti compensativi e vivono serenamente la loro DSAggine; uno di loro, Perceval, ha il ruolo di Elemento Originale: fa tutto a modo suo, non sempre bene, e quando prende un voto basso perché ha fatto tutt'altro da quel che gli avevamo chiesto lo incassa senza batter ciglio (e ascolta interessato le nostre rampogne, pur continuando a fare a modo suo). Inoltre c'è Jeanne d'Arc che, operata d'urgenza di appendicite durante la Didattica a Distanza quando eravamo in zona rossa è rientrata quattro giorni prima delle vacanze di Natale assicurando di star bene e con tutti i compiti fatti, per poi esporre serenamente la ricerca che non aveva potuto esporre perché all'epoca era sotto i ferri, e due Stranieri arrivati di punto in bianco dal paese d'origine rispettivamente un anno e due anni fa, che adesso parlano un italiano fluente. L'unico elemento discordante è Fantomas, che frequenta pochissimo e non parla quasi mai, nemmeno se interrogato, ma che nonostante tutto agli scritti prende sempre dei buoni voti, e che certo non crea alcun problema disciplinare - anche perché non c'è quasi mai.
Persino i genitori sono quasi tutti equilibrati, tanto che vantiamo perfino un Figlio di Insegnante che non ha mai causato alcun incidente diplomatico con la sua stimabile madre che lavora da noi.
Durante il lockdown la Terza Brillante è stata allegra, partecipe e briosa nonché di grandissimo conforto e sostegno per noi insegnanti (col risultato che ha svolto praticamente tutti i programmi e adesso non dobbiamo fare troppe corse). Sin da quando era una Prima Molto Promettente è stata presente e partecipe, e faceva moltissimi miracoli. Cortesi, educati, disponibili e studiosi ma anche vivaci e divertenti. Le loro mascherine sono sempre ben posizionate, i loro avvisi sempre firmati, i loro rapporti interni sempre rilassati e amichevoli. Accoglienti con insegnanti e nuovi compagni. Portano sempre i libri della materia giusta. 
Insomma, gli manca solo l'aureola.

Una mattina, mentre imperversavo con il colonialismo del tardo Ottocento Perceval alza la mano (essi alzano quasi sempre la mano prima di parlare).
"Prof, il mio banco è rotto".
E mi fa vedere che il ripiano del banco si è staccato.
"Vai dalla custode e chiedine un altro" autorizzo garbatamente prima di rimettermi a imperversare con i poveri neri africani oppressi e i cattivi bianchi colonialisti (del resto, richiesti di portare dopo le vacanze un fatterello internazionale che li aveva colpiti, in tanti mi hanno fatto lunghi resoconti sulla morte di George Floyd e Black Lives Matter).
Alla quinta ora, mentre sono in Sala Insegnanti ad assemblare una lezioncina sui laghi, arriva Inglese.
"Coordinatore della Terza Brillante, questo è per te".
Guardo il bellissimo cacciavite a stella "E' un regalo?" chiedo speranzosa. Non ne ho mai visto uno così bello e dall'aria così ben funzionante.
"Fai tu. Comunque l'ho sequestrato a Perceval. Sembra che, per passare un po' il tempo, lui e altri quattro svitassero e riavvitassero banchi, finché uno dei banchi alla fine si è rotto. Ho sequestrato il cacciavite e lo passo a te".
"E va bene" sospiro rassegnata mettendolo nel cassetto "Lo riconsegnerò alla famiglia, se viene a riprenderlo" (ma non vengono mai a riprendere queste cose, e allora la riconsegna avviene a fine anno).
La spinosa questione dei banchi svitati non viene ripresa quando entro in classe due giorni dopo, ma solo al Consiglio di Classe, dove Inglese, che non è poi tanto incantata dalla classe (del resto l'ha avuta solo da qualche mese) suggerisce sanzioni. Far ripagare i banchi, mettere rapporti?
"Non hai messo il rapporto?" mi informo.
"La custode gli ha fatto una partaccia e ha detto che se lo rifanno gli farà mettere un rapporto".
Davvero una sanzione esemplare, non c'è che dire. Quasi feroce, direi (del resto, la Custode li conosce da tre anni, la sindrome di Stoccolma deve aver colpito anche lei).
"Abbassiamogli il giudizio di condotta" suggerisce qualcuno.
"Questo almeno sì" convengo a malincuore "Ma forse anche il rapporto non ci starebbe male".
"Glielo metti tu come coordinatore?".
"Io non metto rapporti su cose che non ho visto. Mettiglielo tu che c'eri".
A tutt'oggi il rapporto non è stato inserito. 
Non solo: rivedendo i giudizi sulla condotta mi sono pure accorta che avevamo dimenticato di abbassarlo a uno di loro. Ho provveduto.
Voglia di sanzionar saltami addosso, ma vatti un po' più in là, che mi non posso.
(L'avesse fatto la Terza Invasata, mi figuro gli strilli. Io per prima, si capisce).

5 commenti:

Matteo ha detto...

Complimenti per il tuo blog, che ho scoperto da poco. Ironico, divertente e vi si respira davvero l'aria della scuola con annessi virtù e vizi. Ti seguirò. Un collega, di scuola e anche di materia.

Fatevi i Gatti Vostri ha detto...

Se la tu scuola mi da qualcosa di rimborzo spese trasferta vengo io ad avvitargli le mani e i pedi sui banchi a mo di crocifissi.
Oggi abbiamo il pane e il companatico e i sette nani coi tulipani opere di astrattismo concettuale for you in quel posto laggiù dove sai tu.
Un abbraccio
Dante

Murasaki ha detto...

@ Filippo:
Oh sì, essi lo sono. E tuttavia un banco svitato almeno un rapportuccio lo meriterebbe, secondo me.
Ma se non glielo mette chi ha assistito alla vicenda...

@ Matteo:
Ben trovato e grazie!

@ Fatevi i Gatti Vostri versione Dante moralista:
Giammai ti permetterò di inchiodare i miei amatissimi allievi, qualsiasi cosa essi svitino o non svitino!!
E grazie dei tulipani, i fiori fan sempre piacere ^__^

Anonimo ha detto...

Alternanza scuola lavoro. Dopotutto un bravo falegname e montatore di armadi ha un roseo futuro professionale. Altro che un laureato in lettere...

Murasaki ha detto...

Vero. Peccato avere già fatto il consiglio orientativo, sarebbe stato un buon suggerimento!