Feci tutta la Scuola di Specializzazione (detta SSIS) in uno stato di rabbia incandescente, soprattutto perché mi sentivo costantemente presa in giro. La cialtronesca boria con cui buona parte degli insegnanti ci trattava, convinta di poterci ammansire con lezioni di livello elementare, la faciloneria con cui ignoravano l'esistenza stessa delle scuole medie, considerando che le scuole fossero composte esclusivamente di Istituti Superiori e soprattutto la becera arroganza tipica dei docenti universitari con cui si rivolgevano a noi, che in molti casi eravamo persone decisamente adulte costrette in loro balìa da un perverso meccanismo delle graduatorie (che, manco a dirlo, si ridimensionò di parecchio non appena ebbi conquistato l'agognato titolo di specializzata) contribuirono ad alimentare questo mio giusto sdegno fino a livelli pericolosi per la mia salute, provocandomi perfino una breve malattia infiammatoria che fu prontamente definita "sissite" dai miei cari, con tono che stava tra il divertito e il preoccupato.
Fu così che mi ritrovai, una mattina in cui avevo preso permesso da scuola assaissimo a malincuore per fare l'esame di fine anno, a scoprire verso le dieci, dopo la solita ora canonica di attesa delle Loro Boriosissime Maestà, che avrei fatto il colloquio non prima delle quattro del pomeriggio. Ma dirlo prima no?
Tornai a casa in uno stato di irritata esasperazione che perfino io finii per trovare eccessiva e mi resi conto che, in quello stato d'animo, rischiavo seriamente di saltare alla gola del mio esaminatore qualunque domanda mi avesse fatto, fosse pure il mio nome e cognome. Decisi perciò di fermarmi im erboristeria dove mi feci fare una boccetta di Fiori di Bach atta a riportarmi tra le persone civili: Cherry Plum contro le esplosioni di collera, Holly contro la rabbia eccetera. Poi mi ci attaccai, prendendo le gocce ogni cinque minuti*.
Fiori da una parte, libro di testo dall'altra, avviai una seduta di rapido ripasso.
In teoria non c'è nessun motivo per cui i Fiori di Bach, che si basano sulle presunte vibrazioni energetiche dei fiori immersi nell'acqua, debbano funzionare; è un fatto però che su di me funzionano alla grande, e gradualmente le tenaglie della rabbia si allentarono, lasciandomi sempre più paciosa e concentrata.
Andai all'esame serena e di buon umore ma, ahimé, del tutto priva di quella carica magnetica che agli esami mi porta sempre a dare quel qualcosa in più e risposi alle domande in modo pacioso ma un po' approssimativo, toppando tra l'altro platealmente una domanda sulla Pacem in terris - che mi dispiacque molto perché è una delle poche encicliche che conosco che mi piacciano, e uscii dall'esame con voto piuttosto basso per i miei elevati standard sissini**, ovvero un modesto ventotto.
Fu così che imparai che un eccesso di aggressività può essere indubbiamente negativo, ad un esame, ma quel po' di giusta aggressività che ti spinge a vendere cara la pelle è al contrario cosa buona e giusta, e non va mai dismessa.
*con i fiori la regola è prenderli quattro volte al giorno oppure ogni volta che ti capita di pensarci. Quel giorno ci pensai parecchio, devo dire.
**Sono stata una allieva piuttosto brava all'università, ma alla SISS ero una delle prime di tutto il corso regionale - il tutto studiando poco ma grazie ad una buona preparazione di base che si era ben stratificata attraverso gli anni.
10 commenti:
Sono a base alcolica...un bicchierino di liquore in effetti rilassa :-)
Però saltargli alla gola non sarebbe stato poi così malaccio 😂
Credo che quando si porva una forte emozione, come la rabbia da te provata, poi ci sia una sorta di rilascio della tensione che porta con sè una certa "spossatezza" per cui secondo me sei arrivata all'esame quasi scarica.
Come ti capisco. Mi capita di infiammarmi di brutto, quando c'è in ballo qualcosa a cui tengo molto. Poi per fortuna l'esplosione incontrollata mi dura poco, passa così velocemente com'è venuta. Sono un tipo sanguigno e irascibile, ma in fondo sono una bonacciona, hai presente Paperino e Homer Simpson? Ecco. :-)
Esco con uno stato d'animo paragonabile dall'attuale corso metodologico CLIL, che sto seguendo nella Piccola Città e che rivela, per usare un grazioso eufemismo, parecchie pecche. Per fortuna lo frequentiamo con l'Anziana di Ginevra, con grande conforto nostro, e meno di chi viene a farci lezione, che ci ha trovato da 18 lezioni a questa parte caparbiamente in prima fila, ostensibilmente a fare altro, immancabilmente le uniche in grado di rispondere a TUTTE le richieste e alle quali il compito/la produzione della giornata viene richiesto, sempre con quell'aria di mal certo stupore perché "mi avete proposto l'argomento da una prospettiva che non avevo preso in considerazione, e che invece ora mi rendo conto importante". ("Hogwarts non perdona nessuno, bellezza" - ci telegrafiamo io e l'Anziana, ma poi sorridiamo e diciamo, ciascuna nella sua L2, "Of course" e "Gennau", e salutiamo cortesemente e andiamo a casa).
C'è da dire però che il problema non sono i (purtroppo scarsissimi) docenti universitari, ma l'eterna pletora di colleghi di scuola, per i quali la parola "ricerca" si ferma, io credo, al tempo delle scuole medie (non credo abbiano mai fatto tesi di laurea meno che compilative).
Vedo che nonostante le regioni diverse, la SISS era la SISS ovunque: boriosi professori universitari abituati a rapportarsi con matricole particolarmente impreparate. Racconto sempre del docente di "Didattica" della Letteratura Italiana (didattica lo virgoletto) che ci leggeva Pascoli (!) ogni tanto alzando lo sguardo: "Qui c'è un ANGIAMBMANT, sapete cos'è un ANGIAMBMANT?"
@Unknown:
Naaa, la parte alcolica è estremamente contenuta ☺️
@Hermione:
Avrei senz'altro reso un servizio all'umanità. E tuttavia corre voce che le prigioni italiane siano scomodissime, ci hanno perfino sanzionato all'Unione Europea... insomma, preferivo lasciar perdere. Senza contare che saltargli alla gola avrebbe potuto compromettere il mio diploma di specializzazione!
@Kuku:
Credo che tu abbia ragione: la scarica di adrenalina può durare anche per le molte ore di attesa che a volte un esame richiede, ma la presenza della rabbia complicava tutto e mi ha mandato in corto circuito.
@Pensierini:
Oh no, io mi arrabbio lentamente (beh, mica sempre ��) ma poi resto arrabbiata per intere ere geologiche!
@la povna:
È un piacere sentire che mi capisci. Forza e coraggio!
@Senzapre7ese
"Sì buon uomo, lo sappiamo bene; non solo, ma pensi che sappiamo addirittura cos'è una vasca d'acqua calda".
Non c'è dubbio: la SISS era la SISS in ogni angolo d'Italia... ��
Beati i tempi in cui si entrava in ruolo per concorso, e basta là. Visita ispettiva o direttiva il primo anno di insegnamento, conferma in ruolo, giuramento di fedeltà alla Repubblica, abile arruolato. Ventiquattro ore di insegnamento, su sei giorni alla settimana, un collegio inizio anno e uno alla fine, una riunione per la scelta dei libri di testo (ognuno sceglieva quello che gli pareva), le pagelle direttamente in mano agli studenti, colloquio con genitore solo se estremamente necessario.... come era bello insegnare.
"(Però mi si è affacciata alla mente l’immagine di Salvini che legge l’Eneide, e non so proprio perché, ma non riesco a smettere di ridere. Sono troppo radical chic, mi sa)"
A NOI CI SA che sei troppo stupida per smettere di ridere.
Ciao... Complimenti
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