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venerdì 30 agosto 2024

Con Valditara arriverà / all'alba quella sazietà (parte terza)

Il ministro Valditara contro i dinosauri: una sfida ancora aperta
Durante l'estate il ministro Valditara si è mantenuto piuttosto attivo. Dedico l'ultimo post di questa miniserie (qui e qui i primi due episodi) a un piccolo riepilogo di questo suo attivismo  con una sorpresina finale.
Per prima c'è stata a Maggio l'avvincente polemica sui dinosauri seguita a una dichiarazione relativa appunto ai dinosauri, che secondo il Ministro in terza elementare venivano studiati troppo ed erano un argomento inutile.
E qui si potrebbe aprire, come in effetti si è aperta, una piccola ma nutrita polemica su cosa sia effettivamente inutile nei programmi di scuola. Al di là della maggiore o minore utilità effettiva del conoscere le varie specie di dinosauri, su cui naturalmente ognuno è libero di avere le sue opinioni magari suffragate da ampie conoscenze in materia, e tenendo conto che a scuola tutto è utile oppure niente è utile a seconda del contesto e del modo con cui viene fatto, c'è da dire che i programmi di scuola sono morti e sepolti da gran tempo e sono stati sostituiti da ben più efficaci linee guida ministeriali che lasciano ampio margine di manovra al docente che, nel caso improbabilissimo ma pur sempre possibile che si ritrovi in una classe dove dei dinosauri non gliene frega niente a nessuno, può sempre destreggiarsi e bordeggiare coltivando altri argomenti più consoni agli interessi della sua utenza; ma soprattutto che i dinosauri di solito piacciono da matti all'utenza in questione, e questo da solo è un buon motivo per dedicarcisi perché quando la classe è interessata è facilissimo avviare ampie ed interessanti programmazioni che insegnano modalità di lavoro, di ricerca e di analisi critica e consentono millemila agganci ai più vari rami dello scibile umano e bestiale e dell'espressione artistica (provare per credere).

A Luglio è poi ritornata la Gran Questione dei cellulari, e il Ministro dell'Istruzione e del Merito ha partorito una circolare che ha rovesciato su di noi gran quantità di acqua fresca (molto gradita in questo periodo dell'anno) ove si spiegavano i grandi effetti negativi causati da un uso prematuro del cellulare e in somma il cellulare in classe non si potrà più usare nemmeno per scopi didattici. Non ho idea di quanto e come verrà applicata la circolare, che consente comunque l'uso di tablet e computer*, della scuola o privati. Qualche cellulare comunque per forza di cose è destinato a contaminare con la sua immonda presenza il sacrario scolastico perché alcuni alunni li usano per questioni sanitarie** o per programmazione individuale.

Infine il 7 Agosto, a sorpresa, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha scodellato, non richiesto da alcuno, delle nuove linee guida per Educazione Civica, dove sarebbe tra l'altro evidenziata l'importanza di promuovere la formazione alla coscienza di una comune identità italiana come parte della civiltà europea e occidentale nella sua storia e, di conseguenza, viene evidenziato il nesso tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria, concetto espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione. 
Ammetto di aver trovato urticanti queste linee guida dalla prima all'ultima parola, e se qualcuno spera seriamente di sentirmi parlare in classe di Patria, con tanto di lettera maiuscola, bene, liberissimo lui di aspettare e ancor più libera io di ignorare le sue aspettative. Non devo tuttavia essere l'unica ad aver provato una certa qual irritazione davanti all'improvvido documento perché il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha solertemente emesso il parere consultivo che era tenuto ad esprimere cenciando senza pietà le linee guida dalla prima all'ultima riga, criticandone modi, tempi, lessico, criteri di fondo, mentalità di base (piuttosto antiquata) e deprecando che in tanto profluvio di parole non ci fosse mezza riga sulla di parità di genere e gli interventi contro le violenze di genere***.
Così da una parte abbiamo delle linee guida che lasciano ampio spazio di manovra ai docenti, e dall'altra un parere consultivo che volendo il Ministero dell'Istruzione e del Merito può tranquillamente ignorare (come ha fatto già altre volte). 
Ignoro quali saranno gli sviluppi e anche se ci sarà il solito dibattito che spesso infuria in questi casi. 
Io però ammetto senza remore che del ministro Valditara sono ormai da gran tempo più che sazia.

*il problema che si pone è che, mentre un cellulare ce l'hanno praticamente tutti, il tablet non è sempre in tutte le famiglie. La circolare quindi secondo me è classista, oltre a ledere le prerogative dell'insegnante. Vedremo come si evolverà la cosa, perché al momento non mi sembra che nessuno si sia preoccupato di questo aspetto della questione. D'altra parte si sa che i ministri vanno e vengono, e alla fine una circolare non è una legge.
**ebbene sì, questioni sanitarie. Per esempio gli alunni diabetici ormai si misurano la glicemia con apposita app, ma immagino che ci siano altri tipi di terapie che funzionano per via elettronica.
***Tema, questo, che almeno a St. Mary Mead è particolarmente sentito ed era alla base di numerosi interventi e laboratori anche prima dell'ennesima introduzione dell'Educazione Civica a scuola.

Da sempre il cognome del ministro mi richiama questa bella canzone da 
Notre Dame de Paris

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mai che si trovi una velociraptor quando serve. Stavo pensando all'ultimo Jurassic World, bruttino, ma che metteva nella nostra amata Patria, sulle Dolomiti, un centro super tecnologico, con relative segrete piene di malvagità e stupide cavallette giganti. E mentre il film arrancava pensavo a Zaia e Fedriga che si rimpallavano le responsabilità dei disastri e chiedevano l'intervento del governo...
Lurkerella

Anonimo ha detto...

"c'è da dire che i programmi di scuola sono morti e sepolti da gran tempo e sono stati sostituiti da ben più efficaci linee guida ministeriali che lasciano ampio margine di manovra al docente".....ah, ecco, mo' me spiego na quantità de cose....praticamente a scuola se fa quel c....o che c'è interessa, o che ce piace...
Poi li pargoli manco sanno parlà, ma checcefrega, se semo divertiti...