Di sicuro, visto che qua non piove nemmen per sbaglio è chiaramente colpa del governo che non è stato nemmeno un po' ladro. Questo dimostra che qualsiasi qualità, se portata all'eccesso, finisce col diventare un eccesso, e giustifica forse il tentativo fatto dal parlamento di dotare il nostro paese di un governo nuovo, magari un po' meno onesto, nel tentativo di non danneggiare il comparto agroalimentare che per l'Italia è piuttosto importante.
Purtroppo il Presidente della Repubblica stavolta non si è rivelato all'altezza e invece di fornirci di un governo balneare di non impeccabile onestà ha optato per le elezioni anticipate mantenendo in carica l'attuale onestissimo governo per il disbrigo dell'ordinaria amministrazione (che tanto ordinaria, considerando il periodo, non potrà essere).
Risultato: continua a non piovere, le colture languiscono e il paesaggio è mencio e polveroso.
D'altra parte, i governi ladri presentano anche i loro bravi inconvenienti, questo va pur riconosciuto. Non sembra proprio il caso di nominarne uno raccomandandosi che si metta subito a rubare.
Dunque, come avrebbe dovuto regolarsi il Presidente della Repubblica?
Passo a descriverlo componendo una piccola scena:
I camerieri avevano portato il caffè per poi ritirarsi discretamente. Il quirinalista della testata giornalistica più importante prese come sempre due zollette di zucchero, il Presidente come sempre ne prese una sola.
Dopo aver girato il caffè il giornalista chiese:
-Presidente Mattarella, cosa lo ha spinto a nominare Presidente del Consiglio uno sciamano amerindo del New Mexico del tutto sconosciuto alla scena politica italiana? E soprattutto, come è riuscito ad ottenere così rapidamente che il Parlamento gli votasse la fiducia a grandissima e compatta maggioranza?
Il Presidente sorrise, prese un sorso di caffè ed esordì con la sua consueta gentilezza - Adesso le spiego. Come saprà, stavamo attraversando una grave emergenza climatica...
Fuori dalla finestra, la pioggia scrosciava, gentile e abbondante, sui viali dell'antica città di Roma. Pioveva sui cinghiali, sulle volpi e sui gabbiani e i grossi nuvoloni scuri che coprivano il cielo della capitale e l'intera penisola promettevano che la pioggia sarebbe durata ancora a lungo, pur senza bombe d'acqua e pericolose grandinate.
In tutta Italia gli agricoltori festeggiavano il lieto evento e anche i turisti ormai stremati sembravano gradire.
5 commenti:
@ Filippo:
Giusto, c'è senz'altro anche questa componente ^__^
Magari il nuovo governo ci sorprende e si risolve la situazione! 😬 (scherzo)
@ Elena:
E' proprio questo il punto: il nuovo governo non può arrivare prima della fine di Ottobre, e per allora saremo tutti finiti arrosto!!!
(scherzo anch'io... ma questo cielo tanto tanto tanto sereno mi inquieta)
Quando qualche notte fa ci sono stati tre /quattro scrosci di pioggia …mi sono commossa
Eh, anch'io mi commuoverei volentieri...
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