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sabato 4 settembre 2021

Di alcune incertezze del tutto marginali legate all'avvio della didattica DADA

 

Un insegnante di St. Mary Mead attende con pazienza chiarimenti sugli sviluppi futuri 

Alla scuola media di St. Mary Mead tutto il personale ha provveduto a vaccinarsi con grande celerità e a quanto ci risulta i nostri amati alunni stan facendo la fila per fare altrettanto - e dunque le polemiche sul Green Pass e l'obbligo vaccinale non han turbato in alcun modo la nostra estate. 
Tuttavia l'inizio del nostro anno scolastico presenta margini di entropia tali da spingerci a invidiare tutte quelle scuole dove sono presenti nuclei di VaccinoDissidenti.
Le suddette scuole infatti hanno, se non altro, aule e banchi dove potrebbero, qualora gli insegnanti si presentassero, muniti di adeguata documentazione che li attesta in buona salute, svolgere regolari lezioni. Al contrario noi siamo abbastanza sguarniti a questo riguardo.

Il nostro problema è la Nuova e Innovativissima Didattica Dada.
Che partirà, purché il responsabile della Sicurezza dia l'autorizzazione. E il Responsabile della Sicurezza, a quanto ci risulta, nicchia alquanto e scioglierà la riserva solo tra qualche giorno.
Nel frattempo è stato preparato un orario Dada, con le ore accoppiate - allo scopo di limitare gli spostamenti degli alunni tra le aule. 
Perché la prima e grande caratteristica della Didattica Dada è che sono gli alunni a spostarsi, e non gli insegnanti. E allora conviene che i ragazzi si spostino poco, sennò fanno confusione.
E già qui il ragionamento presenta, a mio avviso, qualche incertezza. Se è bene che i ragazzi si muovano, perché devono muoversi poco? 
Comunque in tempo di pandemia la cosa purtroppo ha un senso, perché dopo ogni spostamento va fatta la sanificazione della classe, onde accogliere in sicurezza la classe che arriva dopo. E siccome la sanificazione è una procedura che prende un po' di tempo, capiterà che a spostarsi sarà l'insegnante e non la classe, in modo assai poco DADAista.
E tuttavia il vero problema non sono gli spostamenti, quanto le aule: perché  i lavori di allestimento  sono indietro. Molto indietro.
A dirla tutta, al momento abbiamo soprattutto delle aule vuote, anche se ben imbiancate, e un po' di banchi sparsi per il mondo - pochi, perché quelli appositi devono ancora arrivare. E devono arrivare anche le sedie, perché per ora ci sono soltanto le famigerate sedie con le rotelle che tutti rifiutano con sdegno (pare. A me non le hanno mai offerte. Comunque credo che le avrei rifiutate con sdegno anch'io, non perché abbia niente contro l'autoscontro ma perché c'è anche la tavoletta che in teoria dovrebbe sostituire il banco ma che mi sembra spaventosamente scomoda per lavorarci).
La decoratrice, come i banchi, le sedie e le attrezzature varie di cui abbiamo compilato già infinite volte la lista, arriverà "la settimana prossima". 

Nel tentativo di placare il Responsabile della Sicurezza è stato tenuto come piano B una DADA soft, ovvero le classi stanno in classe tranne quando vanno ai laboratori - più o meno come avremmo fatto anche l'anno scorso, se i lavori in corso non ci avessero impedito per quasi tutto l'anno di accedere ai laboratori.
Entro il 15 va dunque deciso se faremo la DADA hard oppure soft, se la faremo in aule decorate con adeguati colori divisi a seconda dei dipartimenti o nelle solite aule di tutti i giorni e soprattutto se i ragazzi avranno sedie su cui sedersi o se faremo invece una DADA sportiva, sul pavimento, magari disposti a cerchio (che potrebbe essere molto gradita alle giovani leve).

A quel che ho capito, al momento l'unica certezza sono le cattedre per gli insegnanti: le solite, scialbissime e un po' scheggiate cattedre che ci fanno compagnia ormai da tanto tempo (troppo, secondo me) - anche se la vera DADA, mi avevano detto, si fa senza cattedra.
Io, a dire il vero, avevo sperato in un elegante tavolo in stile svedese. 
L'avrei voluto più lungo e più stretto di una normale cattedra, in legno chiaro o colorato e senza cassetti (ché ormai sono abituata a farne a meno perché quelli delle nostre cattedre funzionano malissimo).
Per esempio così:

Ecco, il fatto che non avrò l'elegante tavolo in legno chiaro è forse l'unica certezza di cui disponiamo al momento.

Questo solo possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non abbiamo.
Non chiederci la formula che la DADA possa aprirci.

4 commenti:

Filippo ha detto...

Il tavolo è bello, avresti dovuto mostrarlo in febbraio quando ho comprato il mio. Del quale comunque sono soddisfatto, non è in stile svedese, è più scuro, ma è simile a quello in foto. La didattica DADA mi sa di gran lavoro in più da parte dell'insegnante, anche se sulla carta sembrerebbe il contrario.

Murasaki ha detto...

A Febbraio non sapevo ancora che nessuno si sarebbe preoccupato di comprarmi un tavolo, e addirittura si favoleggiava che la DADA fosse senza cattedra. Comunque quello in foto costa 600 euro, e dubiuto che me lo avrebbero dato.
Come forse avrai capito, stiamo andando parecchio a tastoni ma alla fine confidiamo che una volta in classe un modo di passare il tempo tra una sanificazione e l'altra lo troveremo, comunque e dovunque sia la classe.
Oooohm... ^_^

Tenar ha detto...

Neanch'io avrò mai un tavolo al posto di una cattedra (oggetto in via di estinzione)!
Oggi sono entrata a scuola: ho esibito il green pass, ho misurato la temperatura, ho compilato la liberatoria, ho messo il codice nel terminale. Ho dichiarato il mio intento: prendere visione della biblioteca che mi è stata assegnata. Locale non ancora sanificato (da quando?). Sono tornata a casa.
Non so se ce la posso fare.

Murasaki ha detto...

@ Tenar

Io invece a quel che sembra ce la farò benissimo: sono tre giorni che saltello per la scuola e nessuno mi ha ancora chiesto niente.
Eppure sono entrata alla luce del sole, non sgusciando sotto la porta.
Ma a quanto sembra siamo ancora un po' sguarniti. Anche se mi dicono che ad altri hanno chiesto almeno di vedere il foglietto.
Boh?

Auguri, comunque. A te e a tutti noi!