Sono entrata in rete molti anni fa, quando ancora si conversava soprattutto con i newsgroup. Con una certa sorpresa, ho scoperto che in rete si litigava con più facilità che nella cosiddetta Real Life.
All'epoca c'era, naturalmente, lo scudo dell'anonimato, molto più saldo di adesso: postavi con uno pseudonimo e spesso nessuno aveva la minima idea di chi tu fossi realmente; questo rendeva molti inclini a sfogarsi in rete delle frustrazioni della vita quotidiana. Tuttavia litigavano con facilità anche quelli che postavano con nome e cognome, o che del nome e cognome non facevano nessun mistero.
La teoria che sono andata sviluppando è che la rete ci rende tutti più suscettibili perché postiamo non con tutti noi stessi, ma con quella parte che è la più sensibile, ovvero l'anima. I contatti in rete sono diversi da quelli che abbiamo nella vita normale e ci espongono di più. Come conseguenza diventiamo più suscettibili e ci sentiamo feriti più facilmente. Spesso e volentieri si finisce per fare i capricci e si pestano i piedi peggio dei bambini piccini.
A questo punto ci starebbe bene una accorata rievocazione dei miei numerosi litigi, ma la realtà è che una sola volta non sono riuscita del tutto a scansare la flame - che però non è esplosa in pubblico.
Più esattamente ci fu qualcuno che litigò con me, in un newsgroup. Mi chiusi in un Dignitoso Silenzio Offeso, evitando di rispondere ai suoi commenti, e per me la cosa sarebbe finita lì. Senonché lui mi scrisse in mail, tutto allegro, per chiarire. E io chiarii. Scintille e fulmini uscirono dal computer, con sua grande sorpresa. Comunque continuò a scrivermi perché, se era una persona che litigava con facilità, dopo non portava rancore. Lui. Io invece ne portavo moltissimo, e gli ci volle il suo tempo per calmarmi. Dovrei concludere dicendo che da allora siamo rimasti ottimi amici ma non è vero: il nostro fu sempre un rapporto burrascoso perché non eravamo adatti a intenderci e alla fine si estinse, lentamente. Tuttavia da quel litigio imparai un sacco di cose, compreso come evitare di litigare in rete con chiunque defilandomi senza parere quando sospettavo che la flame si avvicinasse troppo. Diciamo che ho sempre espresso con fermezza le mie opinioni, ma ho evitato sempre che il discorso si allontanasse dal punto centrale della questione passando sul terreno degli insulti personali e delle insinuazioni.
La rete infatti offre una grande opportunità, che molti a mio avviso non sanno sfruttare: il silenzio. Se hai dei contrasti con i colleghi, sai che il giorno dopo li ritroverai in ufficio e ci dovrai avere a che fare ancora e ancora e ancora. Peggio ancora - molto peggio - se litighi con il marito, con i genitori o con i fratelli. Ma in rete questo si può sempre evitare chiudendo il computer. E mica lo devi fare per forza apertamente, puoi sempre invocare come spiegazione un guasto del telefono o una caduta della linea. O più semplicemente un viaggio, un'uscita, un'influenza. Se poi qualcuno si è messo in testa di litigare sul tuo blog, puoi sempre cancellargli i commenti. Semplice, e indolore.
La flame non è mai inevitabile: uno dei due può decidere, in qualsiasi momento, di defilarsi e togliere all'altro il giocattolino di mano. Se non ti rispondo rimarrai da solo a pestare i piedi e a lanciare insulti, e chi legge ti troverà piuttosto noioso. Se ti rispondo accettando di abbassare il livello del discorso e tu mi ribatti sullo stesso tono saremo in due a pestare i piedi e gli altri finiranno per trovare noiosi entrambi. E magari saranno loro a defilarsi. Perché caratteristica dei litigi in rete è di avvenire comunque in pubblico: i testimoni che assistono sono obbligati a prendere parte per l'uno o per l'altro dei litiganti, oppure a defilarsi, il tutto in nome di qualcosa che non hanno cominciato loro. E ciò non è bello.
Sto parlando di flame, non di scontro, anche deciso. La flame inizia quando una delle due parti, messa con le spalle al muro per qualche sciocchezza che ha detto, pesta i piedi e comincia a strillare che la tua mamma di mestiere batte il marciapiede o che è gente come te che rovina il mondo e provoca l'effetto serra, invece di infilare una blanda frasetta di scuse e scivolare nell'ombra. E una flame non è mai un evento positivo o foriero di un aperto confronto, è solo una zuffa inconcludente.
Provo a spiegarmi con un esempio. Mettiamo che scriva sul mio blog un post sull'allevamento degli ermenegildi rosa. Crodegango commenta dicendo che sbaglio tutto perché gli ermenegildi rosa ormai da decenni si allevano in tutt'altro modo. Io gli rispondo che nella steppa si allevano ancora così eccome. Crodegango ribatte che su "La voce dell' Ermenegildo" ha letto che nella steppa l'allevamento degli ermenegildi è ormai del tutto marginale. Ci infiliamo in una lunga e accanita discussione sugli ermenegildi, senza concessioni folkloristiche alle nostre mamme maiale, alle nostre repressioni sessuali o al nostro egoismo. Questo è un confronto, magari concitato. La comunicazione vive di queste cose.
Poi interviene Agilulfo, per spiegare che l'ermenegildo rosa non è mai stato allevato in Siberia, e gli rispondo citandogli l'ultima tabella sull'allevamento degli ermenegildi rosa pubblicata sul National Ermenegild Geographic. Allora Agilulfo ribatte che comunque solo un mezzo pervertito si occupa dell'allevamento di ermenegildi rosa. Io gli chiedo cosa cazzo ci sta a fare, sul blog di una pervertita, e che vuole dalla vita. Agilulfo ribatte che sono una povera isterica e che scrivo sugli ermenegildi per compensare il fatto che nessuno mi tromba. Gli rispondo che quello che non tromba, con tutta evidenza, è lui, ma è certo che non tromberà con me. E via farneticando. Questa è una flame.
La linea di discrimine è data dalle considerazioni personali, che portano direttamente in braccio alla Sagra dei Luoghi Comuni e allontanano dal tema iniziale, di cui ben presto non resta che un vago ricordo. La persona non è interessata al tuo post, sta solo cercando di manipolarti, deviando dal'argoemnto della discussione, probabilmente per distogliere l'attenzione dal fatto che gli hai dato torto con ragione. Ti usa come una tastiera: pigia un tasto e tu esegui quella nota. La flame si basa sul principio della manipolazione. E io odio essere manipolata.
Ora, non c'è dubbio che chiunque è in grado di non farsi manipolare in rete: basta spengere il computer. O almeno, contare fino a dieci prima di mandare il post sull'altrui mamma maiala.
Non si può impedire agli altri di essere imbecilli, ma possiamo usarci un certo riguardo e non esserlo noi solo perché il primo imbecille di turno ci lancia l'amo e ci lasciamo provocare.
Soprattutto in rete.
Senza contare che il provocatore, quando scopre che non reagiamo, resta molto, molto, moooolto più offeso che se gli offendiamo la mamma - mentre al contrario i testimoni si divertono, soprattutto se il flammatore insiste un po' (e di solito insistono un po').
L'obiezione che viene sollevata più spesso in questi casi è "ma allora finisco col dargli/le ragione" seguita da "mi rifiuto di legittimare il suo comportamento scorretto". A me sembra, viceversa, che proprio rispondendo e dando spago alla controparte si legittimi il suo comportamento e gli si riconosca la dignità di interlocutore. Molto più raffinato togliergli di mano il giocattolo e lasciarlo da solo a strillare.
La morale di tutto questo discorso è che non c'è motivo di schiamazzare in pubblico con qualcuno che puoi toglierti dai piedi come e quando vuoi - è sufficiente, appunto, toglierselo dai piedi.
No, nessuno me l'aveva assegnata. No, non è stata nemmeno una mia libera scelta. No)
29 commenti:
Murasaki, io condivido tutto, e so per esperienza che non riesco a metterlo in pratica quanto dovrei e vorrei (anche se, per ora, limando una tecnica che unisce il silenzio alla meditazione ante-mamma maiala sono riuscita a cavarmela discretamente - aggiungendo anche la tecnica del sopire/troncare, magari anche in pvt da te illustrata nel post precedente).
Ma per ora condivido tutto ridendo e sgnignazzando come una pazza, perché l'esempio di flame sull'Ermenegildo rosa (ma almeno lui tromba?!) credo dovrebbe essere spedita a wikipedia come esempio nella voce della netiquette!
Voglio sapere dove peschi i nomi!
Con le discussioni accese mi diverto, i flame di solito mi fanno venire voglia di entrare nel pc, uscire a casa del tipo di turno e strozzarlo.
Lo so sono molto pacifica :-P
Dunque, esimie signore, rispondo nell'ordine:
gli ermenegildi rosa tromano, eccome, e guai se non lo facessero, visto che sono animali da allevamento. Li ho inventati per un'esercitazione scolastica: divisi in gruppi, i ragazzi dovevano decidere che animali erano, perché venivano allevati e dargli delle caratteristiche.
Rimasero piuttosto famosi, e ogni tanto li rispolvero.
Crodegango è uno stimato musicista, teologo nonché vescovo di Metz. Visse nell'ottavo secolo e ha la sua importanza, anche se solo qualche specialista ne sa qualcosa.
Agilulfo è un re longobardo, marito di Teodolinda. Il bello del medioevo è che è pieno di nomi di questo tipo, che si possono utilizzare tranquillamente per gli esempi e le frasi di grammatica senza rischiare di offendere nessuno ^__^
stavo appunto per commentare che solo un'ignorante poteva offendere il sacro nome del re Agilulfo per un aneddoto da quattro soldi. anzi, credo che tu te la sia presa con lui perchè sei una femmina insoddisfatta che non tromba, e dunque lo brami. adesso farai i conti con me.
firmato: Teodelinda.
:)
Buona, Teodolinda, che anche tu ti sei accorta che con gli stallieri era meglio ^__^
Ma che è Novella 500???
Ho solo dei pesci nella'acquario, ma se l'ermenegildo rosa non occupa spazio potrei anche prenderne uno ^____^
@Viv:
molto meglio: è il Decameron, terza giornata, seconda novella: di come uno stalliere si introduce in segreto nel letto di Teodolinda, senza che la regina se ne accorga, e... molto bella, soprattutto per la compostezza e la prudenza con cui poi Agilulfo gestisce la spinosa questione, facendo ben attenzione a non recar danno alla reputazione della regina (...e alla sua!) che, poveretta, credeva di aver onestamente fatto il suo dovere di sposa affettuosa. Molto in tema con la nostra catena di post, a ben pensarci., perché la narratrice dice proprio che la racconta come esempio di saggio comportamento.
@Agry
Temo di no, qualcuno mi fece degli ermenegildi con le ali che deponevano uova, i più li fecero mammiferi... ma nessuno ne fece animali acquatici. Però puoi sempre inaugurare un nuovo filone...
Chapeau, Murasaki!
Un trattato, hai scritto. E che trattato!!
Complimenti!
che io poi son l'ultima arrivata sempre però possibile che mi freghi anche sto paffero dell'ermenegildo rosa?????? peccchééééééé anche llui e iiio No. sto tutta in flame, ora
@ Minnesa
Vai col kerosene, tanto io ci ho la pece greca!
bellissimo! :) e molto saggio.
Non dirlo ad Agilulfo, io gli ermenegildi rosa acquatici ovipari e con le ali credevo fossero una sorta di draghi. (ma ssssh, altrimenti la mia autostima potrebbe vacillare)
Fantastico! Pieno di esempi calzanti, oltre che divertentissimi!! E poi, condivido su tutta la linea!
Ti confesso che una volta (l'unica) ho bannato un tizio, quando ero su Splinder, perché continuava ad insultare un blogger che aveva raccontato una storia (molto bella) che parlava di alberi, secondo modalità "poco scientifiche"... ma per favore... l'ho invitato alla calma, al rispetto, alla moderazione, niente... a un certo punto l'ho tagliato fuori! ecchediamine, pure alla pazienza c'è un limite!
Un saluto!
Ma bello!!! bello il silenzio. Belli i nomi, bello tutto. Bello.
Mi piace. sìsìsì. Tanto.
ma che bello conoscere anche te!!!
Evviva!!!
Piacere reciproco, care signore ^__^
Direi che tra i lati positivi di questa Rete Unificata c'è stato anche il piacere di visitare blog che altrimenti non avremmo incrociato forse mai.
Così adesso possiamo litigare anche noi!
Arrivo un po' in ritardo, ma ci sono anch'io. Bello il tuo post, e bello anche sopire/troncare...
@viv @murasaki
Mi pare che anche i "difficili" rapporti tra Milady e D'Artagnan discendano da un episodio tipo Decameron.
Non ci sono più le camere da letto buie di una volta!
Anonimo SQ
PS Ma mi son sempre chiesto: io che con l'allergia perenne son senza odorato (quasi), riconosco mia moglie dal suo odore (se cambia deodorante me ne accorgo). Ma a quei tempi (che di odori personali ce n'erano in abbondanza) non si accorgevano di avere sbagliato persona ?
@ Anonimo SQ:
sì, Milady si irrita un po' quando si accorge che ha accolto nel suo letto l'uomo sbagliato. Siccome era la prima volta nessuno può farle una colpa di non aver compreso subito l'inganno.
Per quanto riguarda la novella di Boccaccio... primo, nessuno ci garantisce che Teodolinda avesse un olfatto sopraffino, o non fosse raffreddata; in secondo lo stalliere si era fatto un bel bagno preventivo altrimenti rischiava di farsi scoprire già nell'anticamera dell'anticamera; terzo, magari anche il re si era fatto il bagno subito prima, magari alla violetta, e lo stalliere gli aveva rubato il flacone...
Poi Boccaccio dice che il re e lo stalliere si assomigliavano abbastanza, magari avevano anche lo stesso tipo di pelle. Poi nel Medioevo (come ora) si faceva un discreto uso di profumi.
Infine, e soprattutto: la storia doveva andare avanti!!!!
Restituisco con piacere la visita, ed ho letto con molto interesse le tue considerazioni. In particolare, hai evidenziato un aspetto che caratterizza molte delle "baruffe" che avvengono in rete: cioè, come si faccia presto ad uscire dal merito della questione. Quando avevo il tempo di frequentare dei forum era una tendenza che notavo spesso. Qualunque fosse lo spunto iniziale, si finiva poi alle offese anche personali o alle manipolazioni con cui ti si attribuivano cose e parole mai dette. Classico scenario in cui, davvero, chi ha più buonsenso, lo usi: ma come constato sempre più spesso, il buonsenso è un optional poco utilizzato.
Il mio mangiasassi verde è sicuramente meglio del tuo ermenegildo rosa :-))))
Ciao, simpaticissimo il tuo post :-) Penso che sul silenzio ci troviamo un po' tutti d'accordo, io lo applico anche nella vita reale, spesso di fronte a certi litigi preferisco tacere e passare da fessa piuttosto che sprecare energie.
Questo post è straordinario, Murasaki. Vibrante nella schiettezza di ciò che pensi e senti e che condivido naturalmente.
Tra i punti(ce ne sono tanti) è di rilievo il tentativo di "manipolazione" cui spesso si viene sottoposti. L'articolazione è varia: c'è la manipolazione manifesta, c'è anche quella ctonia.
La cosa che personalmente m'infastidisce, più di una contumelia alla mamma, è la manipolazione delle intenzioni comunicative di chi scrive. Spesso si travisa e si manipola anche una frase innocente anche attraverso la sovrapposizione. Da qualche tempo ho imparato anch'io a stare zitto o ad assumere un atteggiamento indifferente di fronte a certe sparate.
arrivo qui dal blog di Linda. devo ringraziarti perché questo post mi ha fatto molto riflettere su quanto sia facile discutere con chiunque e metterla giù dura per un niente per poi pentirsene qualche settimana dopo. ed è vero, la rete ti permette un lusso che la vita invece ti inchioda: puoi stare in silenzio, oppure chiudere il pc per qualche giorno, ora, minuto e contare fino a mille.
infine mi hai fatto proprio ridere di gusto come una sciocca davanti al monitor.
adoro gli ermenegildi rosa da questo momento.
Grazie, è bello averti incontrata su questo pallido e freddo monitor, perché il mondo blogger non smetterà mai di stupirmi.
Grazie a tutti, davvero. E' stata una bella festa, tutti abbiamo imparato qualcosa e fatto nuove conoscenze soprattutto ci siamo divertiti tantissimo ^__^
Conte, credo che ti fregherò,, ehm, che CONDIVIDERO' la tua definizione del buonsenso come un optional poco utilizzato.
Grigio, sono sicura che il tuo mangiasassi è migliore, ma sono altrettanto sicura che i miei ermenegildi hanno la pelliccia più folta e soffice.
Ti prego - ti prego - ti preeeeego posso appuntarmi un pezzetto di questo post sul mio blog?
È bellissimo, stupenderrimo e soprattutto utile.
Prometto solennemente di mettere il link a tutto il post... ché per caso si è capito che mi piace da morire e l'ho già messo da parte nella cartella personale intitolata ai "post memorabili" ?
Per la cronaca sono arrivata qui tramite un link della povna, e il mio liceo era intitolato a un certo Ermenegildo che di cognome faceva Laterza, ma di cui non ho mai saputo nulla.
Chi lo avrebbe mai detto che avrei scoperto tante cose in un solo post!
La netiquette degli ermenegildi rosa
Sarà questo il titolo del post che intendo scopiazzar...ehm pubblicare sempre che la cosa non arrechi disturbo a te che l'hai pensata.
(La rete si è mangiata la mia prima risposta, non so perché. Riproviamo)
Grazie degli apprezzamenti, Marta, e sentiti liberaissima di pubblicare quel che vuoi dal mio blog nelle modalità che più ritieni opportune ^__^
Alèèèè!
Fatto.
Io infatti arrivo seguendo Martayensid (ma ti avevo già sfiorata qualche volta).Una volta lessi un forum sui cani dove due utenti arrivavano a sbranarsi sulla definizione di sfumature del carattere del Pastore del Caucaso (stavo cercando di capire se era o meno troppo feroce per me). Rimasi davvero stupita da tanto sfoggio di aggressività... Sul mio blog ribatto sempre con dolcezza e rispetto, e faccio una splendida figura ma tanto la soddisfazione di rispondere per le rime me la prendo leggendo Viv che gliele spara come si deve ... :-)
@ Nihilalieno
Azzuffarsi sul temperamento del Pastore del Caucaso (che di sicuro avrà comunque un carattere migliore di quei due, anche da idrofobo) mi sembra a un passo dall'ermenegildo rosa.
E anch'io di solito sono dolce e gentile, un po' perché mi diverto a spiazzare i rissaioli e un po' perché, avendo un eccellente rapporto con la mia aggressività, so di essere comunque in grado di scorticare a parole chiunque. Ma questo è un esercizio che faccio a volte sui forum di politica, come esercizio di pazienza per la gestione delle classi: sul blog, devo dire, sono passate sempre persone molto cortesi :)
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