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domenica 28 luglio 2024

Una campagna elettorale ricca di imprevisti (ma con meno gatti del dovuto).

Il signore qui raffigurato è candidato alla vicepresidenza USA.
Per una serie di motivi che vado a spiegare, i gatti non lo apprezzano.

Quest'anno, a Novembre, si vota per la presidenza degli Stati Uniti d'America.
Si tratta di una elezione molto importante ma anche lunga: la campagna elettorale dura un anno e prevede un rituale molto complicato che in tanti seguono con grandissimo interesse sin dai suoi primi passi.
Quest'anno, per la verità, si presentava come una roba piuttosto deprimente e che non scaldava molto i cuori. Entrambi i candidati sono personaggi abbastanza noti perché hanno già ricoperto il ruolo di Presidente, e nessuno dei due è particolarmente giovane. Uno di loro poi è un personaggio piuttosto stravagante e umorale e si era particolarmente distinto il 6 Gennaio del 2021 appoggiando un tentativo di colpo di stato a suo favore, mentre l'altro era ritenuto da molti un po' soporifero.
Per quanto soporifero però aveva numerosi sostenitori che ritenevano avesse fatto bene la sua parte negli ultimi quattro anni. Tuttavia qualche settimana fa, nel corso del primo confronto in televisione, ha dato l'impressione che l'età stesse presentando un conto piuttosto salato.
Abbiamo così assistito all'insolita circostanza di un partito che discuteva apertamente se il suo candidato doveva o no fare il cosiddetto "passo indietro", rinunciando alla candidatura - che in effetti non era ancora stata ufficializzata.
Nel bel mezzo della discussione, resa più complicata dal fatto che cambiare un candidato uscito vincitore alle primarie non era facile come cambiarsi la cravatta per sceglierne una più intonata alla camicia e da una certa difficoltà a trovare un degno sostituto visto che le primarie in questione erano state ben poco combattute**, durante un comizio un ragazzo ha sparato addosso al candidato più umorale, riuscendo quasi a centrarlo ma, a conti fatti, limitandosi a graffiarlo a un orecchio, con grandissimo spargimento di sangue ma infliggendo pochissimo danno fisico al suo bersaglio umano. Il candidato non si è fatto prendere dal panico e ha brillantemente reagito, tra le acclamazioni dei suoi sostenitori. 
In tanti stabilirono che di conseguenza avrebbe vinto le elezioni - era ormai scritto nelle stelle - mentre altri discutevano se tutto quanto era o non era stato un abile complotto per attirare su di sé l'attenzione. Volendo si può pensare di tutto naturalmente, ma, come dire, visti certi precedenti di cui purtroppo gli USA sono pieni, e considerate le circostanze, la cosa davvero non appare molto credibile.
Per motivi che sfuggono alla mia debole mente, già dal primo giorno dopo l'attentato il partito del candidato umorale ricevette enormi donazioni a finanziamento della campagna elettorale, mentre l'altro candidato vide altrettanto improvvisamente ridurre il fiume delle donazioni per la sua campagna, che da fiume diventò un rigagnolo di scarsa entità. E tutto ciò fu motivo per ampie riflessioni da parte di tutti.
Pochi giorni dopo l'attentato il partito del candidato più umorale fece la sua brava convention e lo nominò ufficialmente candidato alla presidenza. In quell'occasione costui scelse anche il suo vicepresidente: un ragazzo piuttosto giovane, con un passato politicamente piuttosto variegato che dopo aver avversato con gran convinzione il candidato umorale, da un giorno all'altro era diventato un suo accanito sostenitore.
Pochi giorni dopo l'altro candidato, quello a cui nessuno ha sparato, non trovò di meglio da fare che prendersi il Covid, che ormai è anche una cosa abbastanza fuori moda.
Ad ogni modo il Grande Vecchio approfittò della malattia per riflettere sulla situazione, si consultò, meditò e poi pubblicò una lettera su un social*** spiegando che si ritirava dalla competizione e proponeva di candidare invece la sua vicepresidente.
Costei era per molti una perfetta sconosciuta che in questi quattro anni non ha avuto molte occasione per mettersi in mostra. Infatti l'incarico di vicepresidente negli USA è una specie di incarico-caucciù dove a volte fai la calza per quattro anni mentre in altri casi lavori parecchio. Dipende dalle circostanze e dalle scelte del presidente - di fatto l'unico vicepresidente di cui ricordo il nome è Bush padre, che per otto anni fece da vicepresidente a Reagan e che veniva nominato molto spesso nei notiziari perché era andato di qua e di là e aveva fatto e aveva detto. In realtà ci dicono che anche il candidato che si è da poco ritirato, e che aveva fatto da vicepresidente a Obama, era stato scelto perché era un abile politico di lungo corso e avrebbe potuto consigliare Obama su come gestire il Congresso, che conosceva meglio delle sue tasche; sta di fatto che lavorò molto ma all'estero non era particolarmente noto, o per meglio dire in tanti abbiamo saputo della sua esistenza in vita solo quando decise di candidarsi alla presidenza, cinque anni fa.
Comunque sia la vicepresidente in questione (la prima, nella storia degli USA) rientra a pieno titolo nella categoria dei vicepresidenti che han passato il tempo a fare la calza, ma tutti, appena sentirono il suo nome, che fino al giorno prima era oggetto di scarsissimo entusiasmo, scoprirono di amarla follemente e le donazioni ricominciarono ad arrivare: un fiume di soldi ma formato da tantissime piccole donazioni (pochi dollari, per intendersi) e ognuna di quelle donazioni corrispondeva evidentemente a una ferma intenzione di voto. 
Qualcuno allora cominciò a considerare che il candidato vecchio e intontito aveva fatto una scelta piuttosto interessante perché costei presentava un profilo completamente diverso: il vecchio candidato è anziano, maschio, bianco e moderato oltre che politico di lungo corso, mentre la nuova candidata ha vent'anni meno, è femmina e niente affatto bianca pur non essendo nemmeno nera: si tratta infatti di un interessante incrocio pluricontinentale di madre indiana e di padre giamaicano, con una carriera che si è svolta soprattutto nella magistratura e non è nemmeno troppo moderata. Insomma, una novità vera, non semplicemente un nome diverso.
Col fatto di avere solo sessant'anni, ancora da compiere, inoltre la signora in questione ha istantaneamente invecchiato l'altro candidato, quello umorale, che a conti fatti ha solo tre anni e mezzo meno del candidato vecchio, e non è che li porti poi tanto tanto bene.
Com'era prevedibile i sondaggisti, al grido di "Piatto ricco, mi ci ficco", han cominciato a sfornare sondaggi come se piovesse e ogni mattina possiamo leggere di un sondaggio che dà regolarmente una distanza da uno a tre punti di un candidato sull'altra (o di una candidata sull'altro, a scelta); il che lascia il tempo che trova perché tre punti rientrano nella percentuale di errore di qualsiasi sondaggio - fermo restando che sui sondaggi per le elezioni dei presidenti USA mi sono fatta una ben precisa idea ai tempi in cui la favoritissima Hillary Clinton perse contro il candidato umorale.
Il candidato umorale comunque è rimasto assai spiazzato e al momento, a parte coprire di insulti la concorrente non ha saputo dire granché. In compenso il suo vice... ecco, il suo vice ha tirato fuori, o meglio rispolverato una vecchia definizione che aveva usato quattro anni fa, quando la signora in questione era candidata come vicepresidente. Spiegò che si trattava di "una gattara infelice e senza figli", sostenendo poi che siccome era infelice voleva rendere infelici anche gli altri.
Non sono riuscita a capire se ha di nuovo detto quell'infelice frase o se i giornalisti sono andati a ripescarla. Sta di fatto che la frase è lì, e ha fatto il giro del mondo, scatenando le ire di molte donne e, sospetto, anche di molti gatti. Personalmente trovo che sia stato un grosso errore di strategia, perché mettersi contro il Cat Power non è sciocchezza da poco di questi tempi. Non dico che basti a bucare irrimediabilmente una campagna elettorale, ma in cuor mio lo sospetto.
La Grande Ragnatela infatti  si è già mossa e su Facebook abbiamo un gruppo dedicato appunto alle gattare che sostengono Harries:_
E anche i gatti sono scesi in campo, grazie a Allan Janus:
Una cosa però mi ha colpita: Internet non presenta alcuna prova che la signora in questione sia particolarmente gattara: non ho trovato foto in cui si abbia vicino un gatto né notizie che rivelino che a casa sua tenga almeno un soriano.
Vedremo.

Nel frattempo, se volete fare una donazione, di qualsiasi tipo, abbiamo anche  l'indirizzo del candidato alla vicepresidenza e quindi potete spedirla senza problemi.

* dove "umorale" è da intendersi come eufemismo per "isterico, irritante, suonato e ipercomplottista". No, non una di queste cose a scelta: tutte quante insieme. 
** in quei giorni si è parlato molto di Michelle LaVaughn Robinson Obama, che a quanto ho capito sarebbe stata molto apprezzata. L'unica che non ha detto mezza parola sull'argomento è in realtà proprio la signora in questione, che non ha mai dimostrato la benché minima inclinazione a imbarcarsi in cotale impresa. Suppongo che due campagne elettorali da First Lady le siano bastate e avanzate.
*** ebbene sì, ormai questo tipo di dichiarazioni si fanno sui social. Resta da capire a cosa serve mantenere un ufficio stampa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Seguo Francesco Costa da anni - sul giornale Il Post, su you tube ecc. Il primo contatto è stata la sua newsletter sulle scorse elezioni americane, e ora c'è di nuovo, gratuita e molto molto interessante. Spero che Trump perda perché ha promesso che se vince lui nessuno dovrà affaticarsi a votare mai più e mi dispiacerebbe non ricevere più la newsletter. Sì, lo so che Trump fa promesse a vuoto, ma si vede che a questa ci tiene
Lurkerella

Murasaki ha detto...

Francesco Costa l'ho scoperto in questi giorni, su YouTube, dove è autore di un prezioso quanto raro video di qualche tempo fa in cui ci parla appunto di Kamala Harris.
Per quanto riguarda Trump (che si spera proprio non vinca nemmeno questa volta) da una parte è vero che parla a ruota libera e dice un sacco di sciocchezze che poi non potrà mantenere, ma... alla fine c'è già stato l'assalto a Capitol Hill, anni fa, giusto perché non gli piaceva il risultato delle elezioni; e che dopo quella vicenda sia ancora autorizzato a partecipare alle elezioni come candidato alla presidenza della repubblica, ecco, mi sembra davvero... non so, vogliamo dire "curioso"? "Insolito"? "Perplimente"?

Anonimo ha detto...

Sempre Francesco Costa dice che la signora Obama non si candiderebbe "manco morta", e che a momenti divorziava quando l'ha fatto suo marito
Ciao
Betty

Murasaki ha detto...

@ Betty:
Nella sua autobiografia la mette un po' meno pesante, ma è chiaro che tutta la faccenda non l'ha poi entusiasmata granché ^__^