L'immagine del poster della mostra del libro di St. Mary Mead di quest'anno.
Ufficialmente la Mostra del Libro ogni anno segue una routine ormai ben consolidata e organizzarla è cosa rapida e semplice - o almeno così ho scritto, forse in preda ai fumi dell'alcool, nel progetto di quest'anno, per indicare che non chiedevo la retribuzione per le ore dell'organizzazione.
Nella realtà però salta sempre fuori qualche intralcio all'ultimo momento (tranne nel 2020, dove in effetti tutto filò liscio, salvo che poi la mostra non si fece perché le scuole stavano chiudendo. Ma questi son dettagli).
Quest'anno scodellare i poster è stato invero assai complicato perché avevo deciso di provare con una nuova tipografia - che in effetti ha fatto un lavoro eccellente.
Avuti i poster sono andata prima di tutto a consegnarne come sempre uno alle scuole elementari. Lì mi faccio fare anche un po' di stampe in formato A3 da appendere nelle aule con l'unica fotocopiatrice a colori del Comprensivo - veramente ne è stata promessa una anche a noi, da più di un anno, ma non se n'è vista ancora traccia.
Consegno il poster a Maestra Tina che come sempre mi fa i complimenti per lo squisito gusto con cui è stata scelta l'immagine, ci consultiamo con i custodi (che come sempre mi fanno i complimenti per lo squisito gusto eccetera) per decidere dove appenderlo; in Segreteria, dopo avermi fatto come sempre i complimenti per lo squisito gusto eccetera, mi producono le fotocopie a colori- Infine incrocio il Preside che si congratula con me per lo squisito gusto eccetera e io, dopo aver risposto con il mio tono più modesto ai complimenti di tutti, munita di una gran coda da pavone a ruota fissa nonostante tutte le mie pretese di modestia e minimalismo, vado verso le classi quarte e quinte per consegnare anche a loro i miniposter da mettere in classe. E' infatti consuetudine che, in nome della continuità, le classi quarte e quinte vengano in visita di cortesia al grande evento: i bambini pascolano assai, squittiscono molto e di solito prenotano gran copia di libri che solleticano la loro curiosità, e tutto ciò mi rallieta assai, non soltanto perché fa lievitare l'incasso ma soprattutto perché vedere gruppi di fanciulletti che pascolano gioiosi tra i libri mi piace assai, così come mi piace vedere un gatto che si crogiola al sole o un gruppo di farfalle intorno a un cespuglio in fiore che impollinano furiosamente: sono begli spettacoli di benessere che rallietano il cuore.
Le insegnanti mi accolgono di buon grado, mi fanno appendere il miniposter e promettono visite. MA mentre mi avvio soddisfatta verso l'uscita incrocio una maestra con l'aria assai rimproverosa.
Dunque facciamo la Mostra del Libro?
Ebbene sì, facciamo la Mostra del Libro, ammetto perplessa. Non è una gran novità: salvo negli anni della pandemia abbiamo sempre fatto la Mostra del Libro, ormai da tempo immemorabile*.
Ma lei è la responsabile delle biblioteche dell'Istituto e non lo sapeva.
Mi astengo dal dire che non è una cosa necessariamente collegata alle biblioteche dell'Istituto** e aspetto di capire dove vuole andare a parare.
"Volevamo farne una anche noi" mi spiega sempre più rimproverosa.
"Ottima idea, qui a St. Mary Mead non c'è una libreria e per i ragazzi è bene avere due possibilità..."
"Se ce lo dicevi subito ci organizzavamo per farla nello stesso momento".
Tiro un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo e spiego "Ma no, è molto meglio farle separate, tutto insieme si rischia di cannibalizzare l'utenza..."
"Ma se comprano i libri da voi non li comprano dopo alla nostra Mostra!".
"Al contrario, se fate la mostra a Maggio avranno già letto i libri acquistati ora e saranno pronti a comprarne altri, anzi potrete dargli dei consigli per le vacanze..."
Specie se sono rimasti soddisfatti da quel che hanno scelto, aggiungo in cuor mio. Ma se han scelto tra un buon numero di possibilità, è probabile che siano riusciti a contentarsi, e non è che i genitori di St. Mary Mead siano particolarmente taccagni sotto questo aspetto.
Tra l'altro, stando a quel che ci dicono le indagini di mercato, in Italia ai bambini piace leggere. E' durante l'adolescenza che li perdiamo.
E' evidente però che il mio ragionamento non la convince; ancora più evidente è che è soprattutto offesa per il mio atto di lesa maestà. Che poi, ripensandoci, se io non le ho detto che avevamo intenzione di fare la Mostra del Libro per metterci d'accordo sulla data, nemmeno lei ne ha parlato a noi. E siamo ormai a Marzo.
E ripensandoci vieppiù, qualche anno fa fu fatta una doppia Mostra del Libro, loro a Dicembre, noi a Marzo, e nessuno ci trovò niente di strano ma ognuno se la fece per conto suo. Che mi sembra pure giusto perché elementari e medie hanno gusti completamente diversi.
"Quindi non siamo obbligati a venire in visita" conclude la Maestra Rancorosa.
"Naturalmente nessuno è obbligato a fare proprio niente" confermo, vagamente esasperata.
In effetti l'idea di portare le elementari in gita turistica alla Mostra del Libro delle medie era venuta a Maestra Tina qualche anno fa, quando passò da noi per puro caso e apprezzò la squadernata di libri che c'erano. Nei primi anni non era venuto in mente a nessuno di farlo.
Ho ripreso i miei manifesti mignon a colori e sono tornata alla scuola media immersa nelle più varie riflessioni ma con un fondo di depressione in cuore.
La gente è complicata, e le maestre del nostro Comprensivo lo sono in modo tutto particolare: sempre pronte a offendersi per le cose più strane, ma anche piuttosto miopi secondo me.
E, sempre secondo me, non hanno un rapporto molto buono con i libri. La Maestra Rancorosa, per lo meno.
* a scuola il tempo immemorabile va intorno ai dieci anni, dopo si passa direttamente alle ere geologiche.
** e nemmeno sapevo che c'era una responsabile delle biblioteche di istituto. Anche perché ohni tanto la tolgono, e se la rimettono dovrebbero almeno segnalarci che c'è.
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