Un po' più originale della solita copertina con la prima legge di Murphy. E poi ieri l'avremmo cantata tutti davvero molto volentieri, a scuola. |
La Giornata della Memoria non passa mai inosservata alla media di St. Mary Mead: le Terze vanno in pellegrinaggio alla tomba di una celebre famiglia ebrea, Prime e Seconde guardano appositi film, ad Arte si fanno disegni in tema eccetera; insomma, se ci sono i Negazionisti (della Shoah) davvero non è colpa nostra.
La scelta dei film per le Prime e le Seconde in questi anni di pandemia si è fatta più delicata: mentre fino a tre anni fa sbattevamo senza ritegno la pellicola più cruda che ci passava tra le mani (e infatti io tendevo a lasciare l'incombenza ai colleghi perché cotali film mi impressionano alquanto) in questi anni di pandemia abbiamo preferito storie più soft in considerazione del fatto che primini e secondini sono, appunto, più facilmente traumatizzabili.
E dunque la prof. Spini arrivò qualche giorno fa offrendo per le Prime Il viaggio di Fanny, che ci garantiva essere adattissimo. Quanto a me, volevo approfittarne per vedere finalmente un film che avevo sempre desiderato vedere ma su cui non ero mai riuscita a mettere le mani, ovvero Arrivederci ragazzi, di cui tutti avevano sempre detto un gran bene.
Il mio progetto si era ben presto arenato perché la nostra Scaricatrice Seriale non era riuscita a procurarselo nonostante vari tentativi e ricerche. Così avevo deciso di ripiegare anch'io sul Viaggio di Fanny, che godeva pure della caratteristica, molto rara per questa categoria di film, di un lieto fine.
Le Prime dunque avrebbero visto Il viaggio di Fanny proprio nella Giornata della Memoria, riunite insieme nell'Aula Magna - un lusso che negli anni scorsi non era nemmeno lontanamente proponibile: intere decine di ragazzi a distanza ravvicinata riuniti insieme, figurarsi!
Adesso però si poteva fare senza paura, e alla terza ora ho raccolto i miei pulcini e li ho portati in Aula Magna. Un po' di tempo per la distribuzione dei posti, disinnescando qualche gruppetto potenzialmente pericoloso, una breve presentazione della prof. Ghirlandai ed ecco che il film parte e per i primi quaranta minuti va tutto bene. Poi...
Poi, finito il primo file, si trattava di avviare il secondo. Peccato che il file in questione sembrasse completamente svanito nel nulla. Dopo qualche tentativo di recuperarlo in rete abbiamo infine stabilito che, anche se siamo abituati tutti quanti a fare l'impossibile, per i miracoli non siamo ancora attrezzati e i ragazzi vengono riaccompagnati in classe, tra molti mugugni e lamentele cui non troviamo altra risposta che un generico, per quanto sincero "Ci dispiace".
Appena entrata li lascio lamentare un po'. A dire il vero sono soprattutto storditi perché il film li aveva assai presi e avrebbero assai gradito continuare a vederlo. Anch'io, per la verità.
Vado alla lavagna. "Ragazzi, conoscete la prima legge di Murphy?" chiedo.
Non la conoscono. Così gliela scrivo: Se qualcosa può andare storto, lo farà.
Poi spiego: "Vedete, il vero problema è che ci siamo dimenticate, tutte noi, della maledizione dei film che pesa da sempre su St. Mary Mead".
E passo a raccontargli di come, da sempre, veder un fil a St. Mary Mead è sempre pericoloso, soprattutto nell'Aula Magna. Non soltanto lì, certo, in generale vedere un fil nella nostra scuola è sempre pericoloso, perché salta sempre fuori qualche intralcio imprevedibile: DVD che han sempre fatto il loro dovere e improvvisamente funzionano solo per la traccia in inglese, DVD che decidono di rompersi proprio quel giorno, file che non funzionano o che spariscono all'improvviso, come è successo stamani, l'audio che proprio quel giorno decide di non funzionare, film sulla piattaforma proprio il giorno che non c'è la rete... ogni volta un impiccio diverso, ma sempre del tutto imprevedibile.
"Un tempo in quell'aula c'era un impianto un po' complicato, e per quanto chi andava a vedere il film avesse sempre avuto gran cura di preparare tutto per tempo succedeva sempre qualcosa. In queste condizioni ho fatto ben due cineforum, nei primi anni, e alla fine ho imparato che l'unica tecnica che funzionava quasi sempre, soprattutto in classe con la LIM, era non dire a nessuno che quel giorno c'era il film e farlo partire di soppiatto. Stavolta non l'abbiamo fatto, anche e soprattutto perché sono passati quasi tre anni dall'ultima volta che abbiamo visto un film in quell'aula a classi aperte, e ci eravamo dimenticati della maledizione".
Le povere creature mi guardano sempre più perplesse, ma evitano di contraddirmi. Non reagiscono in modo scomposto nemmeno quando accenno alla possibilità, che dovrebbe pure essere presa in esame una buona volta, di chiamare qualche alto prelato ad esorcizzare la scuola. Poi passiamo a fare un pochino di geografia e gli faccio vedere un video di tema quasi altrettanto allegro, ovvero la catastrofe del Vajont. In effetti, era uno degli argomenti che avrei affrontato quel giorno se non ci fosse stato il film.
L'ora dopo sono nella Seconda Sfigata, che da giorni invoca a gran voce un film sulla Shoah per commemorare la Giornata della Memoria.
"Lo vedremo Lunedì" spiego "Avevo già deciso comunque di fare così, ma ammetto che ormai non è più una scelta, bensì un caso in cui si deve accettare di piegarsi alle circostanze avverse".
Pentasilea alza la mano "Prof, io ho un film carinissimo. L'ho visto qualche anno fa ed è su una piattaforma dove ho l'account. Si intitola Il viaggio di Fanny".
Come succede in certi cartoni animati, mi arresto a metà di un gesto. Scambio uno sguardo con l'insegnante di Sostegno.
"Cioè, mi stai dicendo che hai un account per Il viaggio di Fanny?" chiedo con un filo di voce.
E che dunque sarebbe bastato chiamarla in Aula Magna per continuare serenamente a vedere il nostro bel film, tutti quanti...
Pentasilea è beatamente ignara della tragedia avvenuta poco prima e conferma che sì, ha l'account per vedere il film sì desiato dalle prime (e anche da noi insegnanti).
Di nuovo guardo il Sostegno "Forse sarebbe il caso di avvisare la prof. Ghirlandai, quanto meno per risparmiarle altre ricerche" mormoro.
Sostegno ne conviene e sparisce per qualche minuto; nel frattempo ringrazio Pentasilea e la deludo ripetendole per l'ennesima volta che no, noi quel giorno non vedremo alcun film.
In compenso, durante il fine settimana la Scaricatrice Seriale mi chiama per annunciarmi che ha trovato Arrivederci ragazzi.
E si spera, domani, di poter adempiere tutti quanti il nostro dovere civico di onorare la Giornata della Memoria.
3 commenti:
Non mi risulta che Arrivederci Ragazzi finisca bene…se no finisce bene anche il Giardino dei Finzi Contini? Arrivederci Ragazzi hanno portato anche noi a vederlo al cinema in seconda media (proiezione mattutina solo per la nostra scuola).
Valentina
@ Valentina
No, non si può certo dire che Arrivederci ragazzi finisca bene. Nelle intenzioni quello che finiva bene era Il viaggio di Fanny 😃 che poi quel giorno non è finito affatto, né male né bene, ma del resto la Maledizione vegliava su di noi e quel povero film sembra averla risvegliata con particolare forza.
Murasaki
Allora avevo interpretato male io la frase 🙂
Valentina
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