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sabato 18 luglio 2020

Il lavoro di gruppo al tempo del Coronavirus (in sintesi: meglio lasciar perdere)

Sui calzini che entrano nella lavatrice a coppie ed escono spaiati  c'è  una vastissima serie di vignette in rete.
Questa è solo una delle tante.
In pieno lockdown, nel corso di un Consiglio di Classe con Genitori uno dei rappresentanti della Seconda Invasata ci suggerì di fare il lavoro di gruppo.
È sempre un piacere quando i genitori ti insegnano a fare il tuo lavoro, dimenticando magari due o tre evidenze grosse quanto una balena azzurra in avanzato stadio di gravidanza; in quel caso la prima evidenza era che un lavoro di gruppo per via telematica non è proprio il massimo della vita. 
Ad ogni modo la Seconda Brillante, fin dall'inizio dell'anno, aveva mostrato di gradire la possibilità di lavorare a coppie per fare i compiti e aveva dunque continuato anche durante la chiusura della scuola con la mia più totale benedizione. Ma la Seconda Brillante è una classe ben armonizzata dove i rapporti interni sono molto amichevoli, e infatti come premio per la squisita disponibilità & pazienza con cui si erano sciroppate le mie quattro lezioni frontali quattro sull'avvincente tema Tutto quel che non avreste mai voluto sapere sull'Illuminismo ma per vostra disgrazia in cattedra ci sono io avevo fissato, proprio per il giorno in cui le scuole del regno hanno chiuso, una verifica di riepilogo che sarebbe dovuta consistere in un alfabetiere sull'Illuminismo inclusa la nascita degli Stati Uniti da farsi a gruppi, con il libro di testo a portata di mano e possibilità di usare la rete; va da sé che ogni gruppo avrebbe incluso anche uno dei bravi più bravi che avrebbe tolto dal fuoco le castagne più scottanti e insomma contavo di riportarne per tutti un onesto lavoro di ripasso e di riepilogo, due ore non troppo spiacevoli e una bella batteria di voti alti oltre alla possibilità di infilare nella verifica qualche guizzo creativo. La faccenda, ahimé, si è risolta con una serie di malinconici alfabetieri svolti in solitudine. Alcuni l'hanno fatto davvero molto bene, certo - ma quegli stessi avrebbero comunque fatto molto bene qualsiasi tipo di verifica, scritta o orale che fosse.
A dirla tutta c'era in programma qualcosina del genere anche per la Seconda Invasata: un bell'alfabetiere sull'arcipelago britannico. Naturalmente lì fare i gruppi, considerando che i rapporti interni facevano per lo più schifo, ribrezzo e pietà, non era solo complicato, ma anche pericoloso; perciò mi ero consultata con buona parte dei colleghi del Consiglio e al terzo tentativo era venuta fuori una combinazione che, con un po' di fortuna e una occhiutissima sorveglianza da parte mia, dava speranze di non lasciare sul campo né morti né feriti gravi.
Anche lì la faccenda si era risolta in una serie di malinconici alfabetieri fatti in solitudine, ma il risultato era stato molto meno brillante, anche perché molti per riempire le lettere vuote sparavano definizioni a caso che non avevano niente a che fare con l'arcipelago britannico e qualcuno l'ha perfino dovuto rifare. Nonostante le mie minute spiegazioni, il concetto stesso di alfabetiere sembrava sfuggirgli, anche se più volte, durante qualche sostituzione dell'ultimo momento, li avevo visti giocare appunto all'alfabetiere con fiori, frutta, città, campioni dello sport  e altro - e anzi proprio da lì mi era venuta l'idea di mettere tutti a lavorare sugli alfabetieri.
Niente da dire se qualcuno (pochissimi) di sua spontanea volontà decideva di preparare un compito insieme a qualcuno con cui per avventura gli accadeva di avere dei rapporti decenti; ma metterli a lavorare a gruppi in privato e senza sorveglianza sperando che per buona sorte andasse tutto liscio mi pareva cosa davvero da irresponsabili. 
Invece con la Seconda Brillante ho deciso di provarci, dandogli come compito una gita turistica nei paesi della ex-Iugoslavia. Potevano scegliere quel che volevano da una serie di possibilità (boschi, parchi nazionali, città e non so che altro) e organizzarsi il viaggio o la gita come meglio gli pareva.
Ne sono venuti fuori dei buoni lavori, nel complesso, ma l'elemento più critico della classe, un ragazzo piuttosto bravo ma del tutto refrattario alle interrogazioni orali e alquanto tendente all'assenteismo, si limitò a non rispondere alla chiamata, così come si è rifiutato di leggere la sua pur valida ricerca nel corso di un lavoro collettivo sui contemporanei di Napoleone: spense microfono e telecamera, dopo aver detto che non gli funzionavano, e questo fu quanto. Rimediai facilmente leggendo la ricerca al posto suo e mettendogli il voto sul lavoro fatto, ma per il lavoro di gruppo dove si era defilato non c'era altro da fare che segnargli un doveroso quattro e riflettere in solitudine.
Anche le classi più integerrime ci hanno qualche componente lunatico. Ecco, in una classe dal vivo si nota meno, o puoi far finta di notarlo meno o aggirare il problema con abili stratagemmi; ma la didattica a distanza accentua queste componenti lunatiche.

3 commenti:

la povna ha detto...

Noi abbiamo lavorato in gruppo in due classi su tre, in una è andata come olio (ma c'è da dire che è la terza, li conosco dalla prima, usavamo Classroom dalla prima e la usavamo per lavori di gruppo che ci hanno, sempre, portato vittorie e premi, dunque, come dire, eravamo rodati), nell'altra è andata abbastanza bene, ma è una classe molto unita. Nella seconda invece non è capitato per il tipo di percorso che abbiamo fatto, e dunque non lo abbiamo fatto.

Anonimo ha detto...

La palma della pazienza, sia per il "trattamento" dei lunatici, sia per i suggerimenti del genitore. Una mia classe, a mia insaputa, ha lavorato in piccoli gruppi in occasione di un "compito" complesso con risultati uniformi, come era prevedibile. Di positivo c'è che hanno comunque afferrato i concetti fondamentali, come poi ho avuto modo di verificare attraverso i colloqui.

Murasaki ha detto...

@ la povna:
Naturalmente con classi già use a lavorare su piattaforma è diverso, perché viene incluso nella normale routine e non essendo una novità risveglia meno le stravaganze individuali. E grazie del riscontro ^_^

@ Mel:
Alle medie la pazienza è forse il ferro del mestiere più indispensabile, perché a quell'età davvero come fai sbagli.
Grazie anche a te del riscontro. Il vero vantaggio del lavoro di gruppo, a parte la socializzazione, è proprio di riportare in ballo i concetti fondamentali, che magari rispiegati dai compagni sono molto più comprensibili :)