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venerdì 8 aprile 2016

Carol - Patricia Highsmith


E' noto che le lesbiche non esistono: si tratta al più di un prodotto dell'immaginario erotico maschile, o di donne ingannate da circostanze negative che gli hanno impedito di trovare l'Uomo Giusto. Del resto, come ognun sa, è impossibile immaginare qualcosa di più assurdo di due donne che stanno bene senza uomini tra i piedi.
Noncuranti di ciò in una gelida mattina di Dicembre la bella, ricca ed elegantissima Carol e la giovanissima Therese, commessa temporanea in un grande magazzino e aspirante scenografa un po' squattrinata si incontrano nel reparto giocattoli per una questione di bambole, e scocca il colpo di fulmine.
Con un labilissimo pretesto Carol rintraccerà la commessa qualche giorno dopo per invitarla a prendere un caffé e ben presto Therese si ritroverà inserita nel complesso universo di quella bella signora.
La storia è raccontata tutta dalla prospettiva di Therese e il lettore, come lei, solo gradualmente riesce a decifrare l'enigmatica e affascinante Carol. Tanto per cominciare c'è  un marito, da cui Carol sta divorziando, e anche una figlia, molto amata - la bambola che Carol cercava era per lei - e tutti sappiamo quanto facilmente nelle coppie in via di divorzio i figli si trasformano in inconsapevoli ostaggi. Ci sono i soldi - tanti, tantissimi soldi, e Carol è quel tipo di donna che ne ha sempre avuti tanti, mentre Therese è quel tipo di donna che ne ha pochi ed è abituata da sempre ad averne pochi né si strugge molto per questo.  E c'è anche una certa dose di thriller, che si insinua gradualmente nella vicenda. Ma Carol è soprattutto una bella storia d'amore e, ignorando tutte le convenzioni dell'epoca, ha un lieto fine. Storie d'amore tra donne ce n'erano già, nella letteratura americana, ma finivano sempre malissimo: suicidi, desolazione, sensi di colpa e un implacabile condanna della società annegavano le povere protagoniste di turno nella più cupa infelicità.
Non qui. Nonostante anche per Carol e Therese ci sia un prezzo da pagare (ma si sa che nella vita c'è sempre un prezzo da pagare, per qualsiasi cosa), nonostante i colpi di coda dell'ex marito di Carol e qualche complicazione, nonostante le recriminazioni del fidanzato di Therese e i pregiudizi della società americana dei primi anni 50, le due innamorate avranno la loro fetta di felicità che si suppone sapranno difendere nel migliore dei modi negli anni a venire.

Quando scrisse il romanzo, nel 1952, Patricia Highsmith era molto giovane e a carriera appena avviata, e con un solo romanzo alle spalle (decisamente thriller e decisamente angosciante) ancora in corso di pubblicazione. Di Carol il suo editore non ne volle sapere, così lei si trovò un altro editore e uno pseudonimo per pubblicarlo. Solo nel 1989 si decise a pubblicarlo con il suo nome, e a quel punto anche in Italia Bompiani si degnò infine di tradurlo, con comodo. Era stato un libro di successo, come racconta l'autrice nella sua spassosa postfazione dell'edizione 1989, e lei per molti anni aveva ricevuto grossi pacchi di lettere di ringraziamento dai lettori: Molte recavano messaggi tipo:  "Il suo è il primo libro del genere a lieto fine! Non tutti ci suicidiamo, e molti di noi se la passano bene."

Carol racconta una storia d'amore. Per Therese il centro della vicenda è proprio quello: il sentimento che le invade l'esistenza e che non è qualcosa da combattere, da reprimere,  da  negare o da difendere, ma semplicemente da vivere - la meravigliosa avventura che ti trasforma da bruco in farfalla. Del mondo esterno e delle sue insulse opinioni si cura ben poco. Carol, che non è più una giovinetta di  primo pelo ma una donna con una storia alle spalle, sarà invece costretta a dare al mondo una maggiore importanza.

Il libro è di media lunghezza e può riempire bene un fine settimana o diverse serate. Scorre bene, pur essendo piuttosto denso; trattandosi di Highsmith, il lettore può avvicinarsi senza paura di alcun sovraccarico di zucchero. 
E' stato ristampato quest'anno con una nuova copertina con due belle immagini tratte dal film uscito quest'inverno. Io il film non l'ho ancora visto, ma trovo che le attrici siano state scelte molto bene: senza alcun dubbio Cate Blanchett è Carol, né riuscirei mai ad immaginarla con un altro aspetto.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro felici letture a tutti per il prossimo fine settimana, visto che le previsioni del tempo non fanno molto ben sperare per le belle passeggiate sotto gli alberi in fiore cui, stando al calendario, tutti noi avremmo diritto.

11 commenti:

acquaforte ha detto...

"..... e molti di noi se la passano bene". Ecco, c'è in questa frase tutta la normalità della vita di due persone che continuano ad amarsi, dopo aver sperimentato la forza e la ineluttabilita' di un'attrazione improvvisa e qualche volta imprevista. Non è questione di genere, né di razza, come ben sappiamo. Elfi e nani compresi.
Dubito di riuscire a leggere il libro, perché la giornata è sempre solo di 24 ore,e la settimana (alla mia età) sembra passi dal lunedì al sabato direttamente, senza giorni intermedi.

Alla fine di "I doni della morte" (che ribadisce comunque che solo l'amore può salvarci) sento la necessità di ricostruire quei fili così ben districati dalla Rowling, che io invece ho perso un po', colpa della lettura qualche volta affrettata e della quantità di "oggetti" intrappolati nella storia . Quindi, a parte il trovare davvero sconveniente non avere un ottavo libro in cui mi viene raccontato per benino cosa fanno i vari personaggi diventati oramai adulti (Tolkien ci ha donato le Appendici, ad es.), mi appresto a rileggere alcune parti per capire meglio. E non mi dispiace affatto.

Il piccolo Benjamin ha ormai invaso la vita di Milla. Ma credo di non dover spiegare niente a chi di gatti ne ha due. ^__^

Pellegrina ha detto...

"si tratta al più di un prodotto dell'immaginario erotico maschile, o di donne ingannate da circostanze negative che gli hanno impedito di trovare l'Uomo Giusto" la cosa buffa, si fa per dire, è che come moltissime volte quando si tratta di maschilismo, chi sciorina siffatti argomenti non è mai consapevole di quanto essi siano totalmente contraddittori tra loro.

Murasaki ha detto...

@Acquaforte:
In realtà l'ottavo libro esiste, anche se non ho capito bene come funziona. E' un sequel e insieme un prequel (giuro che la Rowling ha detto così) ed è la sceneggiatura di un musical e... basta, tra poco uscirà e dopo la Salani lo tradurrà e ce lo potremo leggere. Tanto per ora hai da rileggere... e tra l'altro dovrei rileggere anch'io, tutto di fila. Probabilmente in autunno.
Saluti al piccolo Ben ^__^

@Pellegrina:
sì, a modo suo è anche divertente. Come è divertente vedere che, quando parlano di gay, la gran parte dei maschi è letteralmente ossessionata dai gay maschi, e tende a rimuovere le lesbiche - come si vede benissimo per le discussioni sull'utero in affitto e sulle adozioni, che sono problemi quasi esclusivamente maschili.

Pellegrina ha detto...

... sì, i machisti hanno un tale bisogno di far sapere che loro se ne distinguono da far pensare che abbiano paura che non si veda abbastanza la differenza...

ellegio ha detto...

L'ho cominciato da poco, in inglese, perché mi incuriosiva leggere un non-thriller della Highsmith, che è sempre abbastanza densa. E anche perché non sono riuscita a vedere il film. Non granché come commento, eh.

la povna ha detto...

Ho visto il film nel viaggio di andata verso NYC, e confermo che è molto ben fatto, e assolutamente calibrato nelle atmosfere. Il punto di vista si allarga un po' non è solo Therese, ma Cate è strepitosa.
Non ho letto il libro, che mi procurerò, grazie!

ps. Sì, confermo che esce il 31 luglio Harry Potter and the Cursed Child, che poi sarebbe Albus Severus, e che è lo script dello spettacolo che esce in due parti al Palace Theatre di Londra. I biglietti per la doppia performance hanno come prezzo minimo 30 pounds, peraltro, tanto da far pensare di organizzare una fuitina in UK a settembre all'uopo... :-)

Murasaki ha detto...

@LGO:
Perché mai? Sono comunque interessata a conoscere le tue letture ^__^

@la povna:
Mi hai già dato un informazione in più delle pochissime che avevo (anche se resta da capire come faccia Albus Severus a fornire materiale per un PREQUEL).
Se fai la fuitina raccontaci!

Genitorialmente ha detto...

Grazie del suggerimento, credo che lo leggerò soprattutto perché il tuo incipit mi ha veramente incuriosito.

A presto
Flavia

dolcezzedimamma ha detto...

Credevo di avere già commentato...non è che Google si è pappato tutto? Comunque...è già nel kindle: ti farò sapere

Murasaki ha detto...

@Dolcezze:
Google a volte ha un grande appetito, e talvolta mangia i commenti - i vostri a me, come i miei a voi.
Quali criteri segua per la sua dieta non sono mai riuscita a capirlo...

Mamma Avvocato ha detto...

Non ho visto il film e non conoscevo il libro ma senza dubbio la tua attenta recensione e la storia d'amore non convenzionale (da un punto di vista letterario) mi attirano!