Com'è noto, la leggendaria nave Enterprise è stata costruita per "arrivare là, dove nessuno è mai giunto finora"
Col tempo e la pazienza è anche cominciata la catalogazione al computer dei libri della biblioteca scolastica di St. Mary Mead, grazie a un programmino mignon costruito in Excel dal prof. Jorge. Per adesso i libri inseriti non sono tantissimi, ma insomma qualosa abbiamo fatto.
Un bel mattino di Giugno mi telefona la Responsabile delle Biblioteche dell'Istituto Comprensivo. Adesso che la fine dell'anno si avvicina, vorrei gentilmente fare una copia dei dati, così la conservano insieme alle copie dei dati degli altri plessi nel loro ufficio?
La richiesta ha tutti gli estremi della ragionevolezza, MA io so che c'è un problema. E provo a spiegarglielo: il prof. Jorge infatti ha montato sull'arcaico computer della biblioteca un vecchio Windows 98, e a suo tempo mi spiegò che fare un salvataggio dei dati su chiavetta sarebbe stato un problema. Sempre a suo tempo, avevo registrato in cuor mio la cosa con preoccupazione, ma poi avevo accantonato la questione perché in quel momento l'inserimento dei dati sembrava ancora una questione remota; ma poi i mesi erano passati, i lavori erano andati avanti e il tempo dell'inserimento dati era in effetti arrivato.
Prometto comunque che farò il possibile, e vado a parlare con Jorge.
Dopo aver mostrato un certo stupore davanti alla stravagante idea di fare il salvataggio dati di un archivio informatico, Jorge mi spiega che Windows 98 non registra i dati sulle moderne chiavette perché non le riconosce. Guarda caso, la chiavetta che avevo ottenuto* a tal scopo dalla Segreteria era proprio di tipo moderno, e invece ci voleva una chiavetta degli anni intorno al 2000. Se io avessi avuto una chiavetta di quegli anni... Altrimenti si poteva fare con un floppy. Avevo per caso dei floppy?
Nego risolutamente. In realtà a casa mia ho un gruppetto di floppy, bei ricordi del tempo andato, e anche la scuola ne possiede qualcuno, sparpagliato qua e là. Purtroppo, guarda tu i casi della vita, ormai da parecchi anni i computer non hanno più i lettori da floppy, il che è molto crudele da parte loro, ma è così che va il mondo, e del resto anche Jorge ormai avvia l'automobile con l'accensione elettronica, invece che girando la manovella, per quel che mi risulta. Il progresso incalza, non è più il tempo che Berta filava e qui la smetto con la sagra del luogo comune.
"Non si potrebbe montare un Windows più recente?" provo a suggerire. Come prevedevo, mi spiega che si può ma è un lavoro lungo e lui in questo momento non ha tempo.
In cuor mio mi rallegro assai che la nostra biblioteca risulti gerarchicamente subordinata a quella della scuola elementare e che quindi siano loro a dare gli ordini a noi e non viceversa - perché so benissimo che se fossi stata solo io ad impuntarmi per fare copia periodica dei dati il prof. Jorge non si sarebbe facilmente preoccupato della questione. Invece, davanti agli Ordini dall'Alto, qualcosa deve pur fare.
E infatti a casa sua scova una chiavetta di prima dell'unità d'Italia, e con quella riesce a salvare i dati e financo a trasferirli al computer in Sala Professori. Lì non posso aprire il file dei dati per controllarlo perché il computer di Sala Professori non ha Excel** ma preparo una bella mail per la Bibliotecaria in Capo e metto in allegato sia l'archivio in Excel che la relazione di fine anno sulla biblioteca.
Spedisco. O meglio, provo a spedire. Perché la casella postale di Libero non ci riesce, in quanto l'allegato è troppo pesante. 170 libri con sei campi a libro, vi renderete conto, sono un file assai pesante, e come se la cavino alla Biblioteca Nazionale Centrale davvero non so. A quanto sembra, i programmi per compattare i dati aspettano ancora di essere inventati (e anzi sarebbe ora che qualcuno si sbrigasse a farlo).
Così copio il tutto sulla Chiavetta Troppo Moderna e decido di improvvisarmi piccione viaggiatore andando di persona alla Scuola Elementare (trenta metri di strada).
Lì la Bibliotecaria in Capo mi aspetta festosa. Le consegno la chiavetta borbottando qualcosa sulle pelli di orsi non ancora catturati che non è prudente vendere - e infatti, alla prova del computer, risulta esserci la cornice del programma ma senza dati. Invano la Bibliotecaria in Capo prova ad aprire il back up prima su un computer più moderno del primo e poi su una specie di relitto geologico di epoca villanoviana: l'archivio si apre senza problemi sia sull'uno che sull'altro, ma è desolatamente vuoto in entrambi i casi.
Come ultima possibilità viene chiamata Sua Maestà la Maestra Tina, una sorta di nume tutelare della scuola. Costei arriva, esamina la situazione, poi ricorda che a suo tempo il prof. Jorge le aveva spiegato che, aprendo un dato menù, impostando una data funzione e facendo tre saltelli in avanti e altri tre all'indietro, alla fine l'archivio sarebbe apparso.
Il tutto viene eseguito e l'archivio appare, in tutti i suoi ben 170 volumi catalogati.
Grandi festeggiamenti, stappiamo lo champagne, poi Maestra Tina se ne va promettendo che chiamerà il prof. Jorge per vedere se si può semplificare un tantino la procedura.
E' una donna di notevoli risorse, e ci sta pure che riesca nel suo intento.
*sì, perché il problema me lo ero posto. Ero al corrente che esiste una procedura chiamata "salvataggio dati", piuttosto comoda quando si gestiscono archivi informatici.
**C'è Open Office ma non c'è Excel. Non saprei dire il motivo, ma stante che chiunque voglia infilare tre dati in croce oggigiorno "apre una tabella in Excel", tutto questo ci complica non poco la vita, perché il chiunque in questione deve andare a fare o aprire la sua tabella in qualche computer del laboratorio di informatica, detto e non concesso che ne trovi uno funzionante (il che non è poi così scontato).
7 commenti:
Sono curiosa come una scimmia di conoscere la magia che apre l'archivio, mi domando come abbia fatto sto programmino...
Ho usato sempre Isis-teca, un programma del Paleolitico Superiore che girava su Dos, ma era geniale, nella sua arcaicità, e ancora sogno di usarlo, certe notti di plenilunio. ^___^
Un saluto, Murasaki, un post davvero carino, come sempre.
La biblioteca è una risorsa fondamentale, l'archivio pure, ma dico d'estate tutto ciò? :-)
@viv
nel modo più contorto possibile, immagino. Il rituale scaramantico necessario per aprire i back up me lo segnerò e te lo riferirò la prossima volta, SE non l'ha ancora sistemato (il cuore mi dice che la tua curiosità non resterà insoddisfatta)
@ Linda
Anch'io ho usato ISIS-TECA, nel paio d'anni in cui ho lavorato in biblioteca (era il programma che la Regione Toscana distribuiva alle biblioteche più o meno pubbliche). Un programma rispettabile e con un sacco di pregi - tra l'altro fare un back up era facile e rapido.
Buone vacanze e buone letture, per intanto :)
@ Mel
Finita la scuola mi sono dedicata con tutta la dedizione possibile a complessee faticose operazioni di riordino. Il motivo è semplice: per due mesi la scuola sarà praticamente vuota, e così sono quasi sicura che, almeno per due mesi, il mio lavoro di riordino reggerà ^__^
Anche io usavo vecchi programmi che giravano addirittura sul sistema vax (il bis bisnonno di Tex e Latex) quando lavoravo in biblioteca.
Poi è arrivato zio Mela, con tutte le sue icone - e anche zio Cancelli si è precipitato a imitarlo.
Comunque, una storia a lieto fine, e questo è bene!
ISIS per DOS credo sia ancora disponibile per il download...
Trovato! Peccato mi chieda una noiosissima password per il download.
Ci sono versioni anche piu` avanzate vome wwwisis e la sua interfaccia javaisis, volendo passate all'eta` del ferro.
@ la Povna
A lieto fine per stavolta, ma tremo pensando che a fine Ottobre un nuovo salvataggio dati si imporrà...
@Mike
Io veramente per me passerei anche all'età moderna in un sol balzo.... (sniff)
(javaisis sembra sciccoso assai, con quel tocco da Bibliotecario Stellare...)
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