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venerdì 12 luglio 2013
Il castello errante di Howl - Diana Wynne Jones
Ebbene sì, prima di essere un meraviglioso film di Miyazaki, Il castello errante di Howl è stato un romanzo della scrittrice inglese Diana Wynne Jones, pubblicato nel 1986 nonché cospicuamente insignito di premi letterari per la letteratura fantastica e per ragazzi (e, soprattutto, per la letteratura fantastica per ragazzi).
All'epoca in Italia l'autrice era ancora sconosciuta; più avanti, a partire dai primi anni 90, Salani la mise in catalogo. Il castello venne ignorato fin quando, nel 2004, uscì il film di Miyazaki (come sempre pubblicizzato poco e male in Italia). A quel punto si mosse la Kappa Edizioni, una piccola casa editrice nata come costola di una ben più grande casa editrice specializzata in fumetti e con un grosso settore dedicato ai manga*(che è il nome spocchioso con cui noi appassionati chiamiamo i fumetti giapponesi che, di fatto, sono fumetti come tutti gli altri), che nel 2005 decise di offrire a tutti coloro che veneravano Miyazaki come un dio sull'altare** il romanzo da cui il film era stato tratto, e poi i suoi due seguiti.
Il romanzo non è all'altezza del film (sarebbe quasi impossibile) ma è un ottimo romanzo di genere fantastico scritto in modo assai piacevole e divertente, con un bell'intreccio che si sdipana in modo graduale, chiaro ma complesso - in particolare il personaggio di Howl si svela molto lentamente nei suoi vari strati - e un tema di fondo che è l'importanza di guardare al di là delle apparenze.
Ma veniamo a spiegare il titolo: il castello errante è, per l'appunto, un castello che viaggia, non solo nello spazio ma anche tra universi paralleli. Appartiene al bellissimo mago Howl ed è mosso da un demone del fuoco, tale Calcifer - entrambi piuttosto ospitali, nonostante la nera reputazione che si portano dietro.
Il castello ha quattro aperture, o meglio la maniglia dell'unica porta ha quattro possibilità di aprirsi: su tre luoghi diversi del paese di Ingary (in un mondo abbastanza simile all'Europa di fine Ottocento ma dove la magia è conosciuta, studiata e applicata) e, quarta possibilità quasi mai utilizzata, sul mondo dei nostri giorni. Nonostante l'apparenza imponente, il castello all'interno contiene poche stanze e un cortile ed è presente contemporaneamente nei quattro luoghi fisici.
Al castello sulle colline davanti alla città approda una sera una povera vecchietta stanca, dolorante e infreddolita, tale Sophie, che fino a quel mattino era una giovane e stimatissima fabbricante di cappelli con tanto di negozio. Howl non la manda via - non manda mai via nessuno che bussi alla sua porta ed è anche molto flessibile per quel che riguarda prezzi e pagamenti per le sue magie. Tra Sophie, Howl, l'apprendista mago Michael e il demone del fuoco Calcifer si instaura presto una tranquilla convivenza.
Su Howl però incombe una maledizione, talmente complicata che per molto tempo si fatica a identificarla come tale...
Consigliato dagli undici anni in su e a tutti gli amanti del genere. Più che per l'ombrellone, direi che è particolarmente indicato per i pomeriggi sotto gli alberi al fresco, o per le ore del dopopranzo prima di tornare in spiaggia.
Con questo post partecipo ai Venerdì del Libro di Homemademamma e, come sempre, auguro felici letture a chiunque passi da queste parti.
* ovvero la Star Comics
**ovvero qualsiasi persona amante del cinema di animazione e provvista di un minimo di buon gusto
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19 commenti:
Bellissimo il film...adesso dopo questo tuo post dovrò leggere anche il libro!!!!
Un buon Weekend!
Sor Pampurio.
Sono oramai parecchi anni (dal mio ritorno da Cambridge, per l'esattezza) che mi balocco con l'idea di leggerlo e poi abbandono, senza un vero motivo. Vediamo se questa estate sarà quella giusta! Intanto, anche io mi dedico ai giovani adulti, e sto leggendo un romanzo davvero niente male, spero di parlarne la prossima settimana.
@ Sor Pampurio
Sì, il film è splendido. Come sempre con Miyazaki ^__^
(s'è capito che mi piace?)
@la povna
I suggerimenti sono sempre molto apprezzati :)
Bello bello!!! Vediamo se questo libro mi prende più di Harry Potter (non sono mai riuscita a finire neppure il primo...).
Il film (di cui ho sentito parlare) non l'ho visto. Leggerò il romanzo prima e poi andrò a cercare il film.
Un abbraccio,
Monica
Ma come si fa a non amare il "MAESTRO"????
Ti suggerisco di dare una letta a questi post sul mio blog scritti da un mio amico che lo adora sicuramente molto più di noi...
http://iltuguriodelsorpampurio.blogspot.it/2009/12/perche-conan-di-miyazaki-e-fico.html
http://iltuguriodelsorpampurio.blogspot.it/2011/04/il-viaggio-di-shuna-quando-unopera.html
da leggere senza meno: lo hai ben presentato con il tuk stile trascinante...
argh, mi mancano sia libro che film...
@LaNoisette:
Pentiti e redimiti!
@Sor Pampurio:
molto interessanti, grazie.
Tra l'altro nel romanzo manca completamente la guerra, e Howl non vola: sono aggiunte di Miyazaki (incastrate molto bene nella trama, devo dire)
@Mpnica
Più di un adulto si è incastrato col primo volume di Harry Potter - certamente nin è il migliore dei 7 e la vicenda è appena abbozzata. Di norma si cominciano a graffiare i muri per avere quello dopo dal terzo in su (ooohhh, la TRAGEDIA di aspettare l'Ordine della Fenice per tre anni!)
@ Simonetta
Grazie ^__^
Buondì! Solo una precisazione, da appassionata lettrice di Diana Wynne Jones: diversi suoi romanzi (fra cui quelli del ciclo di Chrestomanci) erano stati pubblicati negli Istrici Salani già a partire dagli anni '90. Non sono mai andati fuori catalogo, anzi "Vita stregata" nel 2008 fu inserito nella collezione speciale per i 21 anni della collana!
@Estuan
Avevo provato a controllare, ma avevo trovato notizia solo di edizioni dal 2006 in poi.
Ti ringrazio e correggo subito ^__^
In effetti è in catalogo dal 2001 in poi (negli Istrici).
In effetti prima nel 1998 risultano nella collana delle Linci. Le edizioni precedenti di DWJ si possono trovare facendo una ricerca su sbn.it: strumento sempre utile, perchè i cataloghi delle case editrice riportano solo le edizioni ancora in commercio!
Ah, confesso che alle Linci non avevo proprio pensato.
Oggi sono via ma appena posso controllo. Grazie ancora ^__^
@Estuan:
aggiornato e corretto! ^__^
Grazie dell'indicazione, sbn.it è un sito davvero utile.
Perdono, ma come fai a dire che il romanzo, che è la matrice e cioè che è venuto prima, non regge il paragone con il film?? 😅 Semmai bisognerà valutare quanto il film venuto dopo corrisponda con il libro, e la risposta è non troppo...certam cert resta un bel film di animazione, cosi come il romanzo resta una bellissima opera, ma dire che il libro, madre e matrice, non regge il paragone con il film è ontologicamente assurdo!
Non so se sia ontologicamente valido o meno, ma a me è piaciuto di più il film, anche se trovo che il libro è piuttosto bello. Sono opinioni, così come c'è l'opinione che il libro sia sempre e necessariamente meglio del film che ne viene tratto. Io però tendo a giudicare caso per caso. Alcuni per esempio preferiscono il Falstaff di Verdi alle Allegre comari di Windsor (sì, anch'io). Perché no? Sono forme artistiche diverse, ma possono essere venute meglio o peggio a seconda dell'ispirazione dell'artista o degli artisti che le hanno elaborate.
Io ho trovato un solo caso di film migliore di libro: L’isola di Pascali.
Ciò detto, Sophie arriva, nel film, perché Howl che è un seduttore sfuggente, porta l’infelice fanciulla a fare un giro in aria sulle note di un valzer. Poi, davanti ai suoi occhi adoranti, la lascia a terra e sparisce. Cacciata dal lavoro, lei vuole ritrovarlo, forse perché è l’unico essere che le ha apparentemente manifestato attenzione e gentilezza. Scoprirà che il bizzarro castello che si porta addosso è un grosso peso rispetto a ciò che lei vorrebbe da lui. La fine del film è molto pasticciata, o il dvd è tagliato, ma non si capisce assolutamente cosa succeda. A me è parsa una storia tetrissima di impotenza emotiva.
Purtroppo in diversi film di Miyazaki la conclusione è poco felice, artisticamente parlando. come se fossero interrotti a un certo punto e gli fosse attaccata la parola The end.
Forse quel che ti lascia spiazzata nei finali di Miyazaki è il suo modo molto giapponese di chiudere le storie. A me i suoi finali sembrano sempre molto rilassanti, qualcosa che si armonizza e tutti i tasselli vanno al loro posto.
Ma, come tutte le cose, i film ognuno se li interpreta a modo suo.
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