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giovedì 18 ottobre 2012

Da 18 a 24 parte seconda - Il governo colpisce ancora


A quanto pare non si trattava di una voce falsa e tendenziosa messa in giro dai sindacati per questioni di propaganda, ma di una vera e autentica proposta di legge del governo racchiusa nella Legge di Stabilità così come è stata licenziata dal Consiglio dei Ministri. E a quanto pare qualche sindacato, più o meno timidamente, ha cominciato a sollevare la questione della costituzionalità. Dunque, se in un primo momento ero perplessa, adesso sono piuttosto accigliata e affetta da una certa nausea.

Gli insegnanti sembrano principalmente concentrati su due filoni di pensiero: il primo è "Ma così la qualità dell'insegnamento ne risente" - che è un argomento che lascia il tempo che trova, perché a quanto pare della qualità dell'insegnamento i nostro governanti si interessano assai meno di quanto possa interessarsene una colonia felina di media qualità; il secondo è "Ma lavoriamo già tanto anche così" e segue un'accorata descrizione delle molte ore di lavoro al di fuori di quelle trascorse in cattedra che svolgono coscienziosamente - ma di fatto anche il più pelandrone e nullafacente degli insegnanti è costretto a fare un buon numero di ore al di là di quelle curriculari, figurarsi un medio insegnante mediamente desideroso di fare un lavoro di medio livello, e per carità di patria non mi soffermo su quelle fatte da un insegnante che aspira a fare un lavoro di livello buono o ottimo; ma anche questo è un discorso inutile perché vedi sopra il riferimento alla colonia felina.

In realtà la qualità dell'insegnantesca opra mi sembra al momento l'ultima delle questioni legate a questa disgraziata vicenda, perché prima di essere insegnanti tutti noi siamo lavoratori e ancor prima cittadini - e la legge presentata ferisce gravemente i diritti degli uni e degli altri, e caso mai venisse approvata (per essere subito sputata via dalla Corte Costituente) costituirebbe un precedente disastroso per ogni cittadino e lavoratore, argomento che solo adesso e timidamente i sindacati cominciano ad accennare.

Tuttavia, anche volendo guardare la questione solo dal punto di vista strettamente insegnantesco, c'è veramente da vomitare. Perché non si tratta, semplicemente, di mandarci sei ore in più alla settimana in cattedra, poniamo dandoci un'altra classe. Nossignori, la legge prevede che queste sei ore aggiuntive siano usate "per la copertura degli spezzoni orario disponibili nella istituzione scolastica di titolarità, per spezzoni di sostegno e per le supplenze brevi e saltuarie" e non altro, dal momento che l'organico delle scuole non viene ridotto: "il personale in questione sarà d’ora in poi obbligato alla copertura dello spezzone senza ricevere più una remunerazione aggiuntiva per questo". Si tratta insomma di una vera e propria corvée, come quelle che i feudatari potevano esigere dai loro contadini - e se in un primo tempo la corvée era un modo per il contadino di pagare in natura la protezione del feudatario, più avanti, quando della protezione si incaricò lo stato, diventò una semplice e pura forma di sopruso (detto per inciso, fu anche una delle cause che spinsero i contadini a partecipare alla rivoluzione francese). 
Tutto ciò al nobile scopo di impedire che qualsivoglia precario possa addentare anche una sola delle ore di scuola vacanti o impadronirsi di una pur breve supplenza breve.
Lavoro obbligatorio non retribuito. Per una sola categoria di lavoratori. Statali. Nel XXI secolo. In uno stato che fa parte dell'Unione Europea.

Assai viscidamente, il governo spiega di essere ben disposto a trattare "purché vengano garantiti saldi invariati" ovvero purché gli insegnanti si impegnino a qualcosa che procuri altrettanti risparmi di quanti ne procurerebbe l'applicazione delle corvée.
Cioè siccome non sanno dove pescarli, quei soldi, gli dobbiamo trovare qualche idea (anche se loro sarebbero pagati, a ben guardare, appunto per farsi venire idee, possibilmente non in conflitto con la costituzione e il moderno diritto del lavoro).

Attendo gli sviluppi, ma credo che procurerò di leggerli a stomaco rigorosamente vuoto: non vorrei sprecare del buon cibo vomitandolo. Nel frattempo linko un articolino che rispecchia abbastanza il mio stato d'animo.
Siccome, nonostante tutto, continuo ad essere una vera signora, non commenterò le uscite sulla centralità della scuola - anche perché sono uscite che potrebbero essere adeguatamente commentate solo con il sangue, molto sangue.

No, non il mio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, noi siamo nel nostro diritto. Tuttavia prenderemo e porteremo a casa. No, nessun lavoratore non della scuola si mobiliterà troppo per questo.

Murasaki ha detto...

Il che, da parte sua, sarà indicibilmente stupido.
Ma ognuno ha diritto di impiccarsi con la corda di sua scelta - democrazia è anche questo

la povna ha detto...

Sarà indicibilmente stupido perché, se questa riforma passasse tal quale (e la Corte Costituente tal quale non la risputasse), avrebbe contributo a creare il primo e pericoloso precedente in tanti casi di diritto del lavoro.
E speriamo che - ora che gli abbiamo fatto lo sciopero di venerdì, come volevano - i sindacati si ricordino di avere studiato anche un po' di diritto del lavoro. E speriamo anche che si ricordino di usarlo. Per bene.
Ché, come tu ben dici, non solo le argomentazioni insegnatesche lasciano il tempo che trovano, ma sono purtroppo già vanificate ab ovo dall'avere noi accettato che si includesse, da anni, in CCNL la possibilità di alzare a 24h il nostro tempo frontale a scuola. Il che - se da un lato dovrebbe essere un'ottima cosa dal punto di vista della dimostrazione dell'incostituzionalità della proposta - evidentemente dimostra che, qualora pagate, gli insegnanti hanno considerato come categoria le 24 ore talmente fattibili da accettarle nel contratto. Contratto che, aggiungo, gli insegnanti stessi farebbero bene a rileggersi, insieme alla Costituzione, prima di blaterale parole. Ché delle volte gli articoli di legge bastano e avanzano, per protestare.

Murasaki ha detto...

E' proprio l'idea di creare un precedente che non mi piace. E se è vero che gli insegnanti e le persone legate alla scuola sono andate in fibrillazione, il resto del mondo continua placidamente epr la sua strada, anche perché di questa storia non sa NIENTE.Eppure, secondo me, una proposta oscena di questo tipo avrebbe meritato una certa risonanza proprio perché, prima che un danno alla scuola, è un precedente pericoloso.