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sabato 30 giugno 2012
Quando Essi Ci Guardano - Oyster
Oyster è un ragazzo alto e sottile, piuttosto carino, con due grandi grandi grandi occhioni scuri, un sorriso garbatamente enigmatico e la voce bassa e vellutata.
Non urla mai, raramente ride, spesso sorride. Chiacchiera con moderazione durante le lezioni. Segue sempre. Studia sempre, anche. Si rivolge ai professori con garbo e proprietà. E' molto bravo. E' sempre stato molto bravo, con tutti gli insegnanti. Scrive in un italiano adulto. Fa sempre i compiti a casa ed è molto raro che li tira via. Capisce sempre la spiegazione, anche quando Cristaccecami urla per tutto il tempo. Sa tutto il programma. Ricorda anche il programma degli anni passati. Ha un cervello di pregio e non ha remore ad usarlo. Fa domande interessanti. E' sempre stato correttissimo e amichevole con tutti i compagni.
Insomma, quasi un allievo ideale - dico "quasi" perché, a modo suo, è leggermente frustrante: non sembra che abbia molto da imparare da te, però non te lo fa pesare. Di sicuro è un allievo riposante.
Sua madre si lamenta che studia pochissimo, e questo non le va bene: la signora sostiene che voti alti come i suoi andrebbero guadagnati con sacrificio, ma lui sacrifici non ne fa.
"Eccheccazzo vuoi dalla vita, si può sapere?" si domanda l'insegnante di turno, perplesso "Se prendere nove gli vien facile, buon per lui!". Ma poi trova un giro di parole per rallegrarsi con la signora che il ragazzo abbia un metodo di studio tanto efficace e la lascia dire: la madre di Oyster è un po' un impiastro, lo sappiamo tutti.
La madre di Oyster probabilmente soffre di avere un figlio così impenetrabile, che a casa non si lamenta mai e non racconta mai nulla. Non è un problema insolito, con un adolescente, ma non è che possiamo farci molto. Soprattutto non vogliamo farci molto. E' vero, il ragazzo è imperscrutabile e non si mette facilmente in piazza. Ma forse non è esatto definirlo "imperscrutabile": più che altro è una persona che tende a non far pesare i suoi stati d'animo sugli altri. D'accordo, a quattordici anni è raro (in effetti, è raro a tutte le età) ma più che un difetto mi sembra un pregio, e di quelli rari.
Dietro ai suoi grandi, grandi, grandi occhi scuri Oyster ci guarda e ci giudica, e probabilmente il giudizio non è dei più positivi, ma nessuno ha elementi oggettivi per lamentarsi di una sua mancanza di rispetto nei nostri confronti. Quanto a me, Oyster mi piace moltissimo e se mi guarda dall'alto in basso, bene, saranno affari suoi (in realtà io ho una simpatia istintiva per gli alunni che mi guardano dall'alto in basso: trovo che il senso critico sia sempre una bella dote, a dodici anni come a cento). Ho sempre sospettato di stargli simpatica, ed è un sospetto che ho avuto cura di non approfondire perché, appunto, neanch'io so cosa pensa davvero dietro a quei grandi, grandi, grandi occhi scuri e vellutati.
Qualcuno, davanti a quei grandi, grandi, grandi occhi scuri e imperscrutabili che guardano senza commentare si sente a disagio. Ci sono, e ci sono stati, dei piccoli tentativi di biasimare la cosa, in Consiglio. Quando abbiamo discusso se dargli dieci in condotta Sostegno C ha detto che era "subdolo". Richiesta di chiarimenti ha spiegato che, secondo lei, era disciplinato ma non per moto spontaneo dell'anima - in pratica, il comportamento era impeccabile ma non si sapeva bene quel che pensava. Ho tirato fuori la mia consueta citazione biblica (è il Signore che scruta i cuori e le reni, a noi non è dato di fare altrettanto) e il dieci in condotta è passato.
All'esame, come tutti, ha fatto il tema sui ricordi del triennio scolastico, e tra l'altro ha parlato della Cleptomane scrivendo, una volta tanto con chiarezza ineludibile, cosa ne pensava e chiamando le cose col loro nome. Ha raccontato che era "una cleptomane menefreghista", che non faceva mai lezione ma si limitava ad assegnare le pagine da studiare senza spiegarle, che rubava un po' di tutto, tanto che alla fine dell'anno non c'era nessuno in classe cui non mancasse qualcosa, e che durante gli intervalli con lei qualcuno doveva rimanere sempre in classe a sorvegliarla. Ha anche riferito una scena spassosa in cui, in una delle rare occasioni in cui si era attentata a fare una lezione di Civica, aveva spiegato che rubare era un reato. La classe era scoppiata in una risata irrefrenabile e lei era diventata tutta rossa e poi era uscita dall'aula (e vabbeh, ma allora te le cerchi col lanternino. Trova un altro reato, accidenti a te, ce ne son tanti...).
Se da una parte mi sono sganasciata dal ridere leggendo il tema, ne ho fatta una fotocopia di straforo e ne ho letti ampi stralci ai colleghi che avevano combattuto a suo tempo con la Cleptomane ed erano in grado di apprezzarlo (qualcuno sosteneva che, solo per quel tema, avremmo dovuto trovare il modo di dargli undici. Ce la siamo cavata con un più modesto dieci, peraltro doveroso considerando la sua media e tutto il resto), dall'altra sono pur consapevole che quel tema è solo la punta dell'iceberg. Sapevamo che i ragazzi sapevano, ma non ci era mai apparso in sì luminosa evidenza fino a che punto fosse chiara la consapevolezza; o, per meglio dire, avevamo sempre fatto in modo di non appurarlo. In pratica: siamo stati menefreghisti anche noi, pur se non cleptomani, e non abbiamo fatto il nostro dovere fino in fondo - cosa di cui i ragazzi si sono accorti benissimo e che non hanno apprezzato. E mi metto anch'io nel mucchio, anche se in quegli anni non c'ero, perché so che se ci fossi stata avrei fatto come i colleghi.
ESSI ci guardano, ci giudicano, ci valutano.
E di solito ne hanno ben donde.
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6 commenti:
Bellissima la citazione che hai riportato ai tuoi colleghi, bellissima e giustissima! ;-) Perbacco, non dargli dieci perché non si sa cosa ci sia dietro quel suo
comportarsi bene... sarebbe stato comico! :-D
www.wolfghost.com
Faccio mia anche io la citazione...
E questo tuo Oyster, anche dal post precedente, mi piace molto. E poi Lenin.
Mi chiedo se non abbia, per attitudine, del Corto Maltese.
Guai a chi si dimentica che le ragazze e i ragazzi sono piccole donne e piccoli uomini e non bambocci ... :-)
@Wolf
ah, ma quando si arriva a parlare dei voti in condotta si sentono cose che voi umani... Non so se il ripristino del voto di condotta ha migliorato la condotta degli alunni, ma sta tirando fuori il peggio del peggio delle frasi fatte da noi insegnanti ^__^
@ 'povna
Sì, è possibile che Oyster abbia qualcosa di Corto - quantomeno la capacità di sorprenderti in positivo.
Anche a me è piaciuto molto averlo per allievo
@ Grigio
Mai dimenticarlo, mai, mai, MAI!
Sì, mi sono accorta che sono stata molto brachilogica - intendevo proprio quella capacità, e poi lo sguardo, il sorriso più del riso, la voce bassa. (Certo non uno studio così costante, invece!).
Credo che Corto abbia anche una capacità maggiore di mettersi in gioco. D'altra parte Oyster è ancora in una fase diversa... la scuola però non dovrebbe averla sbagliata. Almeno speriamo, perché è sembrato a tutti un caso canonico da liceo scientifico.
Vedremo.
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