L'arrivo di un gatto nero va sempre salutato con gioia, e non solo perché è un buon presagio: il gatto nero infatti è notevole per bellezza perfino tra i gatti, animali belli per eccellenza, e riesce a conferire grazia a qualsiasi casa di campagna o di città; inoltre è simpatico, piacevolmente dispettoso, molto dolce, di ottima compagnia, assai filosofico e dotato di grande comprensione ed empatia.
In questo caso però la gioia è molteplice, perché ormai da anni mia madre desiderava un gatto nero (più o meno da quando aveva conosciuto la mia gatta nera...) e, strano ma vero, non riusciva mai a procurarsene uno. Invece questa è arrivata con due fratellini praticamente alla porta della sua casa. I due fratellini (parimenti neri) sono stati ottimamente collocati e a lei è rimasta la femmina - e si sa che l'unica cosa migliore di un gatto nero è una gatta nera che ti viene a cercare spontaneamente.
E' una gattina mignon, di quelle che non cresceranno mai molto (come la mia Ninfadora) ancora senza nome perché, si sa "dare un nome a un gatto è un serio affare"; le altre gatte di casa le han fatto un'accoglienza tutto sommato decorosa (i primi giorni di un inserimento possono essere drammatici, come ben sa ogni insegnante). Mio padre come sempre ostenta grande sufficienza verso "queste storie di gatti" ma una predilezione per i neri e i grigi ce l'ha anche lui.
Adesso la bella gattina ancora senza nome è saldamente insediata sul letto di casa e nelle prossime settimane andrò ad omaggiarla come si conviene.
2 commenti:
Premetto che molto raramente vado a vedere il profilo di chi mi viene a visitare. Questa volta l'ho fatto, incuriosito da quel lungo e complicato nome del blogger. Mi sono trovato davanti ad un blog, sicuramente fuori dal comune, ma che mi incuriosisce non poco. Mi ci vorranno alcune settimane per scorrerlo, ma non c'è problema: sono pensionato, ed il tempo non mi manca.
A proposito di gatti: nella nostra vita, io e Silvana (che Dio l'abbia in gloria) ne abbiamo avuti molti; e tra di loro, anche una gatta nera.
La sua storia (sintetica, in confronto ai tuoi post) si trova qui:
http://fiorirosafioridipesco/post/18229978
Mi farebbe piacere, se tu la guardassi e la commentassi, cara.....(ma hai un nome più facile?)
Buon anno 2009!
Spero di non aver fatto errori da matita rossa.
Luigi
Benvenuto, e leggi con comodo^__^
Vedo che abbiao due passioni in comune (una ha quattro zampe, l'altra è la musica).
Il mio nome è più facile di quel che sembra, si abbrevia anche in Mura - appena entrata in rete provai a postare col mio vero nome e cognome, ma sono entrambi così comuni che trovavo omonimi dappertutto.
E' Bonnie il tuo avatar, vero?
I norvegesi delle foreste sono molto affascinanti: hanno uno sguardo tutto particolare, fiero e consapevole. Ne ho sempre desiderato uno, da quando ho scoperto che esistono, e forse un giorno mi pioverà in grembo, come sono piovute le altre gatte che ho avuto. Fortunati voi ad averla incontrata (e fortunata lei ad aver incontrato voi!). Sono convinta che i gatti che "ci capitano per caso" non capitino mai davvero per caso
Sono un'appassionata di mitologia nordica, ma non sapevo che i gatti che tirano il cocchio di Freya erano norvegesi - eppure, ripensandoci, è logico che sia così: una dea vichinga non può mica farsi portare da una quadriglia di siamesi, col freddo che fa laggiù!
Buon 2009 anche a te, e a presto ^__^
Murasaki
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