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martedì 28 ottobre 2025

Prof, che ne pensa della Terza Guerra Mondiale?

Piccolo scontro tra un mago e un drago. Io sto per il drago.
La Terza Guerra Mondiale entrò nella mia vita l'11 Settembre. Sì, quell'11 Settembre.
Ero in giro per commissioni e andai al supermercato a fare la spesa. Mentre prendevo il carrello sentii intorno a me un gran brusio, e raccontavano di due grattacieli a New York che... Chiesi qualche chiarimento e mi fu dato. Vicino a me il commesso che sistemava il carrello ripeteva "E adesso faranno la Terza Guerra Mondiale".
Io ero perplessa. Per quanto l'accaduto mi sembrasse effettivamente assai traumatico, e soprattutto sull'orlo dell'incredibile, non mi pareva foriero di guerre mondiali. Feci la spesa che mi serviva e continuai il mio giro di commissioni. La tappa successiva era il rinnovo della patente.
All'ACI aspettai un po' che arrivasse il mio turno. Nella sala d'attesa c'erano due enormi schermi che proiettavano e riproiettavano all'infinito gli aerei che si schiantavano contro i grattacieli che crollavano su loro stessi - un filmato affascinante, con in sottofondo un sacco di gente che parlava in inglese.
Rinnovai la patente, che era l'ultima tappa del mio giro, e tornai a casa dove mi inchiodai al computer. All'epoca c'erano solo i newsgroup e le mailing list, ma naturalmente ovunque navigassi non si parlava d'altro, né io desideravo sentir parlare di altro. Navigai alquanto, scambiai un po' di mail (dove comunque nessuno parlava della Terza Guerra Mondiale) e scambiai anche un bel po' di telefonate. Eravamo tutti piuttosto scioccati e cercavamo compagnia e conforto.
Qualche settimana dopo l'argomento affiorò a scuola, con una prima decisamente brillante che due mesi dopo mi dispiacque molto lasciare. Siccome con una circolare una volta tanto piuttosto sennata la ministra Moratti si era raccomandata che parlassimo senza risparmio dell'argomento se i ragazzi facevano domande, li lasciai parlare, risposi, e due ore passarono in un lampo parlando dei massimi sistemi. Alcuni ragazzi mi spiegarono che in casa avevano cercato di evitare l'argomento per non traumatizzarli "ma insomma prof, abbiamo undici anni e non ha senso non parlarcene". Così, al suono della campana, gli dissi che chi voleva  scrivesse qualcosa sull'argomento.
Incredibile ma vero, quando mi portarono una sfilata di testi davvero fluviali, mi accorsi che tutti avevano preso l'argomento da un lato diverso, chi parlando delle cronache, chi descrivendo l'avvenimento con foto e resoconti tecnici, chi cantando lodi della pace, e così allestii un grosso cartellone dove ognuno attaccò il suo testo, che spesso era stato scritto con la collaborazione di fratelli e familiari vari.
Nessuno avviò una Terza Guerra Mondiale, ma ci fu la guerra in Afghanistan e ricordo una Terza che badavo durante l'ora di Alternativa che cantava con grande attenzione&diligenza Salvami di Jovanotti, che uscì proprio mentre si preparava la non particolarmente fruttuosa spedizione in cui poi gli USA negarono di aver chiesto il nostro intervento - che pure accettarono.
Due-tre anni dopo ci fu una delle tante crisi con l'Iran, che stava mettendo su un programma nucleare che secondo gli USA li avrebbe portati a fabbricare anche loro bombe atomiche. La questione in quei giorni era molto calda e un giorno, dopo l'ennesima dichiarazione ostile degli USA  i ragazzi mi accolsero con la domanda "Prof, che cosa ne pensa della Terza Guerra Mondiale?".
"Oh, non credo che sia particolarmente alle porte" risposi un po' svagata. In effetti in quel momento ne avevo davvero fin sopra i capelli di tutte le storie che facevano gli USA sul programma nucleare dell'Iran e assumere un tono rassicurante e un tantino scavato non mi costò molta fatica. Di fatto, l'Iran fu passato una volta di più nella parte della lavagna destinato ai cattivi, ma in effetti erano anni e anni che stava da quella parte e non cambiò molto.
E passarono diversi anni e una mattina Papa Francesco espose una teoria su la terza guerra mondiale a pezzi. Ricordo che in tanti lodarono l'acuta sintesi del pontefice e la sua sensibilità alle questioni internazionali. Non io, che l'ho sempre trovata una tesi bislacca. I ragazzi di St. Mary Mead, dove nel frattempo mi ero stabilizzata, non sembrarono nemmeno loro farne gran conto. O forse non mi chiesero niente sulla terza guerra mondiale a pezzi perché non sembravo loro una valida interlocutrice, vai a sapere.
La mattina del 24 Febbraio 2022 i bombardamenti russi sull'Ucraina ci sorpresero e ci inquietarono, e probabilmente la persona più sorpresa all'interno della scuola ero io. Il giorno dopo mi trovai sotto un fuoco di fila di domande su Russia, Ucraina e NATO da cui faticai non poco a spantanarmi. Per fortuna il presidente russo aspettò mi sembra il terzo giorno per avviare il tormentone ricorrente sulla minaccia di una guerra nucleare, e per diverso tempo non si parlò di Terza Guerra Mondiale in classe. 
Tuttavia, un paio di settimane dopo l'inizio del presente anno scolastico, per qualche motivo una di queste consuetissime evocazioni della guerra termonucleare deve avere avuto un risalto maggiore nei media tradizionali, e ai primi di Ottobre, di nuovo, mi è stato chiesto cosa ne pensavo della Terza Guerra Mondiale e di nuovo ho sfoggiato un'aristocratica indifferenza spiegando che ormai ne avevo viste tre. Tuttavia, visto che la classe in questione è una Terza, ne ho approfittato per intortarli con una serie di interessanti questioni del tipo "Quand'é che una guerra europea diventa Guerra Mondiale?"  e raffinate questioni di tassonomia del tipo "quella che in Italia chiamiamo Prima Guerra Mondiale all'estero la chiamano Grande Guerra e quella che noi chiamiamo Seconda Guerra Mondiale i Russi la chiamano La Grande Guerra Patriottica"
fino a quando una soccorrevole campanella è intervenuta a trarli in salvo. 
Credo comunque che la questione sia mal posta: la Sè onda Guerra Mondiale è stata messa all'eterno di una serie perché è venuta pochi anni dopo la Prima, e c'erano dei tratti piuttosto simili se proprio ti intestardivi per cercarli. Riprendere la serie a distanza di ottant'anni... non so, mi sembra una specie di convenzione per titolisti pigri e senza fantasia.
Probabilmente verrebbe chiamata con un altro nome.

domenica 26 ottobre 2025

Sull'indubbia utilità delle zanzare

 
Lezione di Geografia nella Prima Strillante. Si chiacchiera sui biomi, l'importanza della biodiversità, l'integrazione dei vari elementi...
Si alza una mano. È una classe che fa sempre molte domande, anche ad ampio spettro. Qualcuno, a volte, addirittura alza la mano prima di parlare.
"Prof, ma che utilità hanno le zanzare?".
I compagni mi guardano, interessati. Si tratta di una bella sfida, non c'è dubbio - soprattutto qua a Mary Mead dove ce ne sono tante, e per tanti e lunghissimi mesi.
"Ah, è una domanda che risente di un punto di vista antropocentrico. Per quanto la Bibbia ci spieghi che Dio ha creato il mondo per noi,tuttavia è pur possibile che le cose stiano diversamente, e quindi sarebbe meglio chiedersi come le zanzare si inseriscono nella complessa struttura ambientale. E tuttavia..".
Zanzare... fornelletti... elettroemanatori...
"Prima di tutto occorre considerare il ritorno economico. Esiste un fiorente mercato di insetticidi, spray e stick per curare le pinzature, fornelletti, zanzariere.... Per chi produce e commercia questi prodotti le zanzare sono utilissime e grazie alle zanzare costoro nutrono sé stessi e le loro famiglie. Inoltre le zanzare, e credo soprattutto le loro uova e larve sono un ottimo alimento per altri insetti e per tanti uccelli e pipistrelli. Inoltre le zanzare portano i virus e i batteri, che noi tendiamo a vedere come una cosa negativa, ma se proviamo a vedere le cose dal punto di vista di virus e batteri, le zanzare sono molto preziose."
Davvero non saprei dire da dove è venuta fuori una risposta così articolata visto evito quanto più posso di pensare alle zanzare se non per augurarmene ardentemente lo sterminio, cui cerco di contribuire disseminando la casa di fornelletti ed emanatori di cui tengo sempre ampie scorte - perché le zanzare mi amano molto, ma io non le corrispondo.
L'entrata in scena dei virus e dei batteri ad ogni modo imprime una nuova svolta alla lezione, che vira imotprovvisamente verso le epidemie (con una serie di domande che cerco di deviare sull'insegnante di Scienze).
Considerando che siamo partiti dalla salvia e il rosmarino della macchia mediterranea, direi che abbiamo fatto un bel po'di strada. Del resto, almeno per ora, questa è una di quelle classi dove si sa (forse) da dove si parte ma è abbastanza difficile prevedere dove si potrebbe arrivare.