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Murasaki e la sua Prima (ormai diventata una Seconda) |
Oggi è l'ultimo giorno dell'anno scolastico 2024/2025, che è stato al momento il più faticoso della mia ormai ventisennale carriera di insegnante. Mentre stavo rimettendo in ordine uno di quei pacchetti di fogli che in casa mia ogni tanto, misteriosamente, si accumulano ho pensato di... non so, forse tirare qualche filo.
Quest'anno, come in tutti gli ultimi anni, ho avuto tre classi: la Prima, dove ho fatto (e farò) tutto il pacchetto di 10 ore con Italiano, Storia e Geografia e una Seconda e una Terza dove ho fatto solo Storia e Geografia.
I ragazzi (non solo i mei) hanno fatto un po' di tutto, ma non in senso positivo. Sta di fatto che ognuno di queste tre classi ha avuto una Riunione Straordinaria con i genitori, e sempre per motivi disciplinari.
Le Riunioni Straordinarie con i Genitori sono una trovata della psicologa della scuola. Perché sì, abbiamo una psicologa della scuola, è quest'anno si è divertita quanto ha voluto.
Le Riunioni Straordinarie con i genitori sono una roba che a modo loro è anche utile, perché se non altro servono a spurgare la situazione*: i genitori tirano fuori rimostranze stranissime, litigano tra loro e raccontano cose di cui noi insegnanti non eravamo minimamente a conoscenza. Ci aiutano a capire meglio la situazione ma sono anche terribilmente stressanti.
Inoltre per queste tre classi abbiamo avuto non meno di quattro Consigli Straordinari (uno dei quali, come ho raccontato, diviso in due parti) e due sospensioni, una delle quali doppia, oltre a una quantità immane di messaggi interni nelle Classroom del Consiglio dove riferivamo ai colleghi una infinità di questioni una più spinosa dell'altra. E abbiamo collezionato una quantità immane di Convocazioni di singole coppie di genitori, con o senza la presenza del Dirigente.
Qui racconterò qualcosa della Prima Radioattiva, che davvero non ci ha fatto mancare niente.
Sulla carta l'avevano presentata come una nuova Corte dei Miracoli.
Siccome l'anno prima avevo felicemente portato all'esame per l'appunto una classe che era stata descritta come una Corte dei Miracoli, ma che a conti fatti si era rivelata molto simpatica, anche se con qualche spina qua e là, non mi ero preoccupata troppo. C'era Uranio, questo sì, ma siccome era stato staccato da gran parte dei suoi Compagni di Merende, all'inizio sembrava piuttosto gestibile. Ho un certo talento con i ragazzi polemici&intrattabili, e confidavo in quello.
Il talento, se davvero c'è, non è comunque bastato: dopo qualche settimana di osservazione ha trovato nuovi Compagni di Merende con cui fare gruppo e ha cominciato a imperversare. Due dei Compagni di Merende erano nella sua classe, poi ce n'era un quarto che probabilmente era diventato un Compagno di Merende per paura, con l'intento di evitare guai. Non li ha evitati e ci ha pure lasciato un paio di denti, ma questo l'ha portato a lunghe riflessioni. Almeno spero, perché i denti sono importanti.
C'erano, anzi ci sono gli armadietti della Didattica Dada, dove per pochi minuti i ragazzi ogni due ore cambiano i libri in assenza di sorveglianza. A quegli armadietti, abbiamo scoperto poi, succedeva di tutto.
Il fatto che, tra risse, scazzi, insulti et similia, alla fine mancasse il tempo per fare quanto previsto agli armadietti, ovvero lasciare i libri e il materiale delle ore precedenti e prendere ciò che serviva per le ore successive, immagino che andasse messo in conto. Mai visto arrivare in aula una classe così sguarnita: e il libro no perché non sapevo che oggi c'era da portare, e il quaderno no perché l'avevano dimenticato, e il diario per i compiti no perché...
La quantità di note collettive messe perché non avevano questo né quello né tantomeno quell'altro non ha avuto limiti né confini. Poi c'erano le note individuali di chi non aveva questo e quest'altro, e anche quelle sono state un numero incredibile. Attenzione, non sto parlando di note disciplinari - anche quelle non avevano limiti né confini, naturalmente, e non di rado mentre le scrivevo mi sono ritrovata a pensare che forse quegli elenchi di Note Strane che circolano in rete potrebbero avere un fondamento di verità.
C'era il divieto di usare il cellulare. Con quei cellulari pare sia stato fatto di tutto. Mai visto una roba del genere. E pare che quel che facevano a casa, con i cellulari, fosse pure peggio.
Bullismo, naturalmente. Abbiamo avuto ben due coppie di genitori che sono andati in Presidenza ad elevare alte e giustificabili lamentele. Altre coppie, abbiamo scoperto in seguito, non sono andate perché in cuor loro coltivavano una certa rassegnazione. Altre storie sono spuntate qua e là nei colloqui con le famiglie.
La rassegnazione aveva anche alcuni aspetti collaterali: alla riunione dei genitori ci è stato spiegato che "X dice che, visto che tanto tutti fanno quello che gli pare, lui i compiti non li fa più".
Così, già al primo quadrimestre, nella scheda c'era un gruppetto di insufficienze singolarmente folto.
C'erano i Compagni di Merende, d'accordo. C'era un discreto clima di deboscia. C'era il fatto che spesso e volentieri fare lezione era una vera avventura anche per la Decana, che sono me.
E c'erano le lezioni in cui A si lamentava di B che si lamentava di C, D e F che reagivano malissimo. Allora partiva la discussione e in un paio di casi la prof. Murasaki ha lasciato che la discussione procedesse nella speranza (che si è poi rivelata vana) di capirci qualcosa: infatti buona parte di loro parla un italiano terrificante e racconta le cose malissimo. E sì, l'insegnante di Italiano dovrebbe appunto badare a questo: che gli alunni imparino ad esprimersi correttamente e soprattutto che siano in grado di infilare un racconto comprensibile.
Sia chiaro: in questo come in tutto l'insegnante di Italiano non ha cavato quasi nessun ragno dal buco.
C'erano dei problemi immani con la coniugazione dei verbi.
Non è poi così insolito che all'inizio della prima media alcuni alunni sbaglino alcuni tempi verbali. Personalmente, in questi casi li piazzo a coniugare verbi per qualche ora con la grammatica aperta sotto gli occhi finché non gli scatta l'automatismo. A un certo punto scatta, e da quel momento i verbi li dicono quasi sempre giusti.
Non loro. No, loro no.
Poniamo: l'imperfetto. Chi mai ha dei problemi con l'imperfetto? Io circumnavigavo, tu circumnavigavi, egli circumnavigava. E' facile.
Non per loro. Già fargli capire che l'imperfetto era quello con "avo" non è stato per niente facile. Ma già dopo la seconda persona quell'imperfetto si trasformava. Diventava un passato remoto, un congiuntivo trapassato, un futuro... sì, diventava anche un futuro. E se non li avessi sentiti con queste orecchie non l'avrei mai creduto possibile.
Insomma: gran parte della classe ha più o meno frequentato la prima, ma non l'ha fatta.
A fine anno la prof. Moredress, celebre per riuscire ad insegnare matematica anche ai sassi (ma non a loro, o almeno così assicura) gli ha chiesto: "Cos'avete trovato difficile quest'anno, nel passaggio da elementari a medie?" e tutti han risposto lamentandosi dell'eccessivo carico di studio, lasciandola interdetta.
"Ma... voi non avete studiato!" ha provato a ribattere sbalordita.
E niente, erano tutti accasciati per l'eccesso di studio cui erano stati sottoposti.
In realtà, in mezzo a questa immane bolgia, tre di loro han studiato coscienziosamente tutte le materie e seguito tutte le lezioni, e i genitori assicurano che si sono anche divertiti. A loro non ho dato i compiti per le vacanze**.
Agli altri sì, e in gran quantità in barba ai miei principi. E non temo ChatGBT perché sono quasi tutti compiti di esposizione - e di coniugazione di verbi, naturalmente.
Agli scrutini la classe è stata un po' ripulita. Ma resta il problema che non solo non hanno fatto la Prima, ma non hanno nemmeno costruito un gruppo classe - anche se qua e là si è formato qualche gruppetto. Forse***.
L'anno scolastico sta per cominciare. Possa il Cielo assisterci tutti quanti.
*come si fa con le lumache, che prima di cucinarle vanno tenute a spurgare in un secchio di acqua. Così almeno dicono i libri di ricette, perché io le lumache non le ho mai cucinate né ho mai desiderato farlo: sono tra i pochissimi cibi che non mi piacciono.
** e uno di loro mi ha scritto "Quindi noi dobbiamo solo ripassare?". Gli ho risposto che naturalmente nessuno gli impediva di fare qualcosa, se così gli andava, ma che l'unica cosa che mi interessava davvero che facessero era divertirsi e rilassarsi quanto più potevano.
** Può essere. Potrebbe essere. Poteva essere. Potesse essere. Potrebbino essere.
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