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domenica 6 novembre 2022

"Portiamo il Broccolo?" ovvero un libro del cavolo

All'inizio dell'anno ho chiamato i rappresentanti per chiedere i libri, sì come tutti noi insegnanti siamo soliti fare. Tutti me li hanno mandati con solerzia tranne uno che mi spiegò che in quel momento stava guidando, e se per favore potevo mandargli la richiesta via mail.
Promisi, riattaccai e mi dimenticai del tutto nel giro di circa sette secondi. E infatti non mi venne mandato un bel niente.
Il libro in questione era Letteratura, che quest'anno nelle prime settimane non ho adoperato perché ho preferito soffermarmi ancora sull'Eneide e in particolare sul viaggio di Enea nell'Ade.
A un certo punto però un angoletto del mio cervello ha realizzato che il libro di Letteratura non era ancora arrivato. A quel punto ho ricordato la richiesta del rappresentante e ho tosto provveduto a mandargli la mail.
Tuttavia a Storia stavo facendo l'ordine francescano e mi sembrava giusto, una volta tanto che il ritardo nella programmazione di Storia me lo consentiva, fargli leggere il Cantico delle creature, dal quale nullu mea klasse vivente pò scappare visto che è una poesia che mi piace moltissimo.
"Domani cominciamo Letteratura, quindi portate quella e non Epica come abbiamo fatto finora" avviso.
"Letteratura sarebbe il Broccolo?" chiede Gongolo a Dionisio.
"Sì, è quello" conferma lui. Poi vede il mio sguardo perplesso "E' per via del broccolo che c'è in copertina" mi spiega.
Broccolo? In copertina?
"Quando lo vede capirà" mi rassicura Dionisio.
La mattina dopo trovo il pacchetto dell'editore che mi aspetta in Sala Insegnanti. Apro il pacco e, in effetti...
Naturalmente anch'io adesso lo chiamo "il Broccolo": portate il Broccolo, fate gli esercizi da pagina 17 a pagina 19 del Broccolo, aprite il Broccolo a pagina 30 eccetera.
Tuttavia almeno due domande si impongono.
La prima, naturalmente, è "Ma questi cosa si son fumati?". 
La seconda, invece è "Chi è mai il misterioso personaggio verdevestito e dai capelli verdi a broccolo che è raffigurato in copertina?".
Non è insolito che una Letteratura porti in copertina l'immagine più o meno stilizzata di qualche autore: Dante, di solito, ma anche Leopardi o Manzoni. Qualche volta, anche, l'onore tocca a qualche personaggio: Orlandi più o meno probabili, fanti in trincea, Lorenzi e Lucie vagamente riconoscibili per convenzione e stilemi. 
Tuttavia costui non mi sembra Orlando né Dante né Manzoni, e tantomeno capisco perché sia stato dotato di una chioma da broccolo e di una espressione così palesemente sfavata. Non sto criticando, sia chiaro: anch'io credo che avrei un espressione tra lo scocciato e il machessedevefàpe'campà se mi avessero ciurmata in cotal modo e sbattuta in copertina.
Da notare che Il nuovo amicolibro, per quel che ho potuto vedere, presenta copertine abbastanza rispettabili. Questa per esempio è Epica:

non sarà Rembrandt, non sarà Tiepolo ma in fine è un disegno chiaro, onesto e si capisce benissimo il genere di brani che troverai lì dentro, che tra l'altro ti aiuta quando fai la cartella per il giorno dopo.
Ma tornando al Broccolo, trovo deplorevole anche che il  messaggio trasmesso all'utenza dallo sfavatissimo Uomo Vegetale in copertina risulti: "Fatevi coraggio, non c'è alcuna speranza che qua dentro troviate qualcosa che possa risvegliare in voi un qualsivoglia tipo di interesse: vi annoierete e basta, sopportatelo con pazienza".
Messaggio che tra l'altro non è nemmeno giusto: quasi tutti gli alunni infatti finiscono per sviluppare un certo affetto per qualche autore tra quelli proposti, e molti brani riescono effettivamente a toccare il loro cuore, per un verso o per l'altro: nessuno è un successo garantito, ma ogni alunno trova almeno un pezzettino di pascolo che bruca volentieri.

Per contro non posso che convenire come incoraggiare i ragazzi nell'età della crescita ad una alimentazione ricca di verdure - soprattutto di brassicacee - è un messaggio importante e molto utile da parte della scuola.
E tuttavia, non so...

(N.B.: Nei commenti al post i miei abili lettori spiegano l'arcano: l'Uomo-Albero sarebbe un tentativo di ritratto di Italo Calvino, vestito alla settecentesca in omaggio al barone rampante Cosimo, protagonista di uno dei suoi romanzi più famosi)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Il broccolo assomiglia vagamente a Italo Calvino con una parrucca verde.

Anonimo ha detto...

Mi correggo, Italo Calvino che fa il cosplay di Barbalbero. Lurkerella

Elena ha detto...

Anche a me sembra una brutta foto di Italo Calvino arboreo...mi stupisce perché ho sempre trovato Calvino molto sottovalutato dai programmi di letteratura italiana, sia alle medie che alle superiori. Io ricordo solo un estratto di marcovaldo nel libro di lettura delle elementari!

Filippo ha detto...

Ah, è Calvino, ecco chi è! Il grafico ha sicuramente fumato e conoscendo il target del libro ha voluto fare uno scherzo.

Murasaki ha detto...

@ Tutti:
Vi ringrazio. In effetti mi dava una vaghissima aria di qualcuno che avevo già visto ma... forse, in una normale immagine l'avrei anche riconosciuto. Chessò, CON UN ALBERO sullo sfondo e dei capelli normali...

@ Lurkerella:
Calvino in versione cosplay di Barbalbero mi sembra una definizione perfetta!

@ Elena:
Ebbene no, Calvino almeno alle medie è gettonatissimo, credo di essere l'unica che non lo fa leggere. In effetti lo trovo più adatto alle superiori, ma magari, on onore della copertina, potrei svelare l'arcano e fargli leggere qualcosa.

@ Filippo:
Che il grafico abbia fumato qualcosa dove forse un po' di tabacco avrebbe avuto un suo perché è fuor di dubbio. Ma sospetto che ai suoi occhi la foto fosse riconoscibile quanto il tradizionale Dante vestito in rosso, con l'aria arcigna e la corona d'alloro.

Dolcezze ha detto...

E mannaggia che ho visto solo ora questo post, altrimenti avrei vinto la gara di riconoscimento-autore! Concordo coi precedenti commentatori: solo l’uso ( o meglio l’abuso) di sostanze illecite può generare una copertina siffatta. Broccolo è un complimento

Pellegrina ha detto...

Non so se sono l’unica a non essere insegnante. Sarò stata l’unica a trovare quel disegno bellissimo e giustamente irriverente. Trovo invece orrenda ma proprio orrenda la grafica delle targhette appiccicate sopra, terribilmente scolastiche cioè terribilmente asfittiche.
Se poi è Calvino, il suo travestimento è del tutto appropriato: abito sette-ottocentesco, testa di albero e uccelli che prendono il volo (ricorda un po’ la testa di Eriadan che evade dai libri di studio) e comunque manda a quel paese gli obblighi e la noia della società che lo circonda per immaginarne una più sensata.
Opinabile piuttosto la conoscenza botanica dell’autore: più che una chioma cedua o un broccolo siciliano in realtà ricorda un grosso cespo di indivia riccia, un po’ amarognola. Ottima da sbollentare, ripassare con aglio e infilare nel forno dentro a un guscio di pasta da pane insieme a olive nere e acciughe. Si può anche portare come pic-nic su un albero, invece di andare a scuola P-:

Anonimo ha detto...

Secondo me è Elio, delle storie tese. E si, senza dubbio l'editore del era in vena di scherzi. O forse ha perso una scommessa!

Viaggiermeneutici.com ha detto...

Mi è partito i commento anonimo, ma sono Romolo!

Murasaki ha detto...

@ Romolo:
ssì, in effetti la somiglianza con Elio è piuttosto marcata. E ce lo vedo anche, Elio, farsi una foto con un broccolo di sfondo. Ma è improbabile che i ragazzi colgano questa somiglianza (ma anche quella con Calvino, in effetti)

@ Dolcezze:
Considera che i ragazzi di solito non usano un linguaggio troppo crudo durante le ore di lezione, quando si rivolgono all'insegnante ^_^

Murasaki ha detto...

@ Pellegrina:
SI', SI', 100 volte SI'!
Così ho urlato leggendo il tuo commento. Hai senz'altro centrato il demenziale scopo dell'illustratore, e hai ragione su tutto il resto.
Il posizionamento delle targhette è davvero schifido. Ma come gli sarà venuto in mente?
Comunque hai spiegato anche quel che mi aveva lasciato più perplessa, ovvero l'abbigliamento del Broccolo, che dà apertamente e misteriosamente verso il Settecento.
Dunque sì, è un autore e contemporaneamente un suo celebre personaggio, ovvero il barone rampante Cosimo da Piovasco, personaggio che ricorre spesso nelle letture delle medie, e che a questo punto mi sento abbastanza obbligata a proporre anch'io, almeno con un brano o due.
Quanto alla scelta e alla raffigurazione del vegetale, concordo anche lì; ma in Toscana l'indivia riccia non è molto usata, al contrario del broccoli, e questo spiega come mai non è stata riconosciuta dai giovinetti della Seconda Sfigata. Magari gliene parlerò io, visto che è importante mangiare verdura ecc. e che ci si fanno anche gustose zuppe, oltre che torte salate. Per quanto ne so, da noi si usa soprattutto cruda in insalata.
O forse no, visto che si trova facilmente in tutti i supermercati e banchetti dei mercatini, e quindi deve avere un consistente mercato anche qui.
Grazie davvero del tuo contributo, una volta di più davvero utile!

Kukuviza ha detto...

A me dava perfino un po' l'idea di Mr. Bean...

Unknown ha detto...

@ Kukuwiza:
Ahsì, anche per questo appare a modo suo piuttosto familiare.

Comunque, ieri gentili commentatori, c'è di meglio: come ho scoperto scorrendo l'indice dell'antologia ci sono ben cinque brani di Calvino. E sono presi dal Sentiero dei nodi di ragno, dalle Città invisibili e da Marcovaldo.
NON UNO SOLO DI QUESTI BRANI ha minimamente a che vedere col Barone rampante, e quindi dovrò provvedere in proprio a procurarmi un brano.
Bello però vedere quando la gente lavora in team, coordinandosi... 😵‍💫
(E sono Murasaki, caso mai Google rifiutasse di riconoscermi)