Tra queste spicca l'obbligo di indossare sempre la mascherina qualora ci si trovi in luoghi chiusi, non adeguatamente areati o in circostanze che impediscano di mantenere opportuno distanziamento.
Di questo DPCM in preparazione si è molto parlato, e ampie indiscrezioni sui suoi contenuti sono state diffuse da giornali e agenzie di informazione.
Per ogni insegnante leggerle e pensare "Ah, dunque gli dobbiamo far tenere in classe fissa la mascherina?" è stato tutt'uno.
Di fatto, prima del DPCM, gli alunni dovevano tenere il malefico e sgradito dispositivo di protezione solo quando si muovevano, mentre quando erano seduti al banco potevano levarla perché (risata omerica in sottofondo) il distanziamento di un metro è garantito.
Che poi non sempre è proprio esattissimamente vero ma insomma.
E dopo essersi posto la fatidica domanda ogni insegnante, anche quelli che han preso la laurea e l'abilitazione con la raccolta punti del supermercato, ha concluso che, sì, dovevano: perché una scuola italiana, anche parificata e paritaria e privata, sta su suolo italiano e dunque una legge dello stato italiano la riguarda, anche se il regolamento della scuola non la contempla e non c'è circolare a riguardo - allo stesso modo che di solito le circolari non vietano l'uso di armi da fuoco all'interno della scuola ma non per questo insegnanti e alunni che non han porto d'armi possono circolare col mitra a tracolla al suo interno, esattamente come non possono farlo per la strada o al night club.
Fatta questa considerazione, degna di monsieur de La Pallice, quasi ogni insegnante in cuor suo ha deciso di non tirare la coda al can che dorme ed è andato al lavoro fischiettando con fare casuale e non ha accennato alla questione nemmen di striscio con gli alunni ma ne ha discusso in Sala Insegnanti, dove in linea di massima si è convenuto di aspettare comunque la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ovvero che il DPCM uscisse dal suo limbo di ipotesi, prima di scodellare nuove regole agli sventurati alunni, anche se qualcuno sosteneva che "prevenire è meglio che curare" e perciò ha affrontato apertamente l'argomento con gli alunni, qualcun altro ha detto invece che "senza circolare non se ne fa di nulla" mentre altri ancora sostenevano che in fondo la circolare era inutile e cosa ci chiedeva la legge si sapeva benissimo, ma era inutile far applicare a forza una legge che ancora non c'era e qualcuno infine metteva in discussione che il concetto di "luogo chiuso" potesse ragionevolmente applicarsi alla scuola di St. Mary Mead, dove al momento acqua e vento entrano liberamente da un tetto che presenta più buchi di uno scolapasta.
Nelle famiglie di St. Mary Mead comunque si deve aver parlato parecchio della spinosa questione, perché in più di una classe gli alunni han cominciato a tenere la mascherina fissa, togliendola solo per mangiare, senza alcuna necessitò per gli insegnanti di affrontare direttamente la questione.
Non tutti gli insegnanti però devono essersi chiusi in un pudico silenzio, e non tutte le famiglie devono aver condiviso appieno in cuor loro le direttive governative e docentesche, perché taluni coordinatori si sono trovati tempestati di chiamate e messaggini vari che criticavano la crudeltà con cui la propria prole era stata sottoposta all'ignobile trattamento di sei ore filate di mascherina "in assenza di una circolare". E se magari l'accorato lamento può avere un senso di per sé (notoriamente le mascherine sono una discreta scocciatura, altrimenti la gente non cercherebbe di sfilarsele con i più improbabili pretesti e ben capisco che per un ragazzo vivace e a sangue caldo possano essere vieppiù scoccianti) il problema della mancanza di circolare mi sembra una gran stupidaggine, stante che la scuola pubblica non è una ambasciata o una nave battente bandiera straniera ma costituisce parte integrante del patrio suolo e le leggi statali al suo interno sono comunque valide, con o senza circolare.
Comunque già il giorno dopo questi incresciosi episodi la circolare della preside Caramell è arrivata. E che circolare!
Due fitte paginate che riepilogano la normativa sulle mascherine (ovviamente non indicate con il nomen vulgaris, bensì con la ben più solenne definizione di dispositivi di protezione delle vie respiratorie) a partire dagli ormai remoti inizi di Settembre, compresi i casi particolari in cui gli alunni sono esentati dal portarle, cui segue la sobria constatazione di come queste prescrizioni, estese dall'ultimo DPCM a tutti i contesti "al chiuso" pongano la scuola in una situazione di oggettiva difficoltà e una garbata esortazione all'opportunità, da parte di tutti, di usare equilibrio nell'utilizzo dei dispositivi di protezione eccetera tenendo sempre presente buon senso, necessità e anche esigenze di comunicazione chiara ed efficace, non sempre favorita dall'uso della mascherina - qui misericordiosamente ritornata al suo nome più comune.
Insomma, una perfetta esposizione della buona e cara direttiva del "mah, fate un po' il cazzo che vi pare" spaniandosi nel contempo da eventuali conseguenze perché lei, dopotutto, la normativa ce l'ha ricordata.
Davvero, Ponzio Pilato difficilmente avrebbe saputo far di meglio.
5 commenti:
D'altronde Ponzio Pilato era romano, non ebreo. Segno che l'italica arte del traccheggiare ci viene ascritta ormai da generazioni.
Io resto dell' idea che non è al banco che si contagiano e nemmeno in classe. Il problema è che la scuola è un enorme punto di ritrovo uno dei più grandi in assoluto. 10 Persone in un bar sembrano un assembramento e un numero variabile da 200 a 500 alunni (a seconda della scuola) che alla prima campanella son tutti fuori tutti insieme a scherzare e giocherellare cosa sono una processione distanziata?
Forse 500 elementi della gioventù Hitleriana potevano stare in fila ordinati distanziati e tutti colla mascherina.
Comunque speriamo che diventino intelligenti e responsabili tutto in un colpo.
Ho messo in cineteca Le ricette di mamma Toku e domattina metterò lo schiaccianoci. Li metto col vecchio sistema ma vorrei sapere se dopo il grido di dolore lanciato per lo sciacallo tu sia poi riuscita a vederlo seguendo i vari consigli di lettori e redattori.
Non ho problemi a farti recuperare una pellicola, basta che tu mi faccia sapere se sì e quale.
Un abbraccione innocuo
Zanza
I miei studenti sono tutti "mascherati" a tutte le ore, soltanto i primini, dopo il secondo giorno, mi hanno chiesto di toglierla; quando ho risposto loro che sì potevano stare al banco senza mascherina, ma che evidentemente ardevano dal desiderio di partecipare a breve alle esequie dei nonni e dei genitori...tutti con la mascherina il giorno dopo.
@ Hermione:
Sì, fa parte del nostro nobile retaggio culturale da tempi quasi immemorabili. E noi siamo mooolto attaccati alle antiche tradizioni...
@FateviiGattiVostri versione Zanza:
Ho raccolto quanto c'era da raccogliere e ho pure nuove richieste.
E sono anch'io d'accordo che la scuola non è un gran luogo di contagio, il punto è che tutta questa gente, noi insegnanti compresi, vive nel mondo esterno e dal mondo esterno viene assai (letteralmente) influenzata.
Grazie di tutto, ci siete di gran conforto!
@ Mel:
Dunque i ricatti morali funzionano. Ma forse, più che di ricatti morali, sarebbe il caso di parlare di semplice e piana esposizione dei crudi fatti della vita.
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