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giovedì 26 marzo 2020

À la guerre comme à la guerre (Primi passi nellaTerra Oscura delle Videolezioni)

Come molti insegnanti, anch'io sono rimasta piuttosto scossa dopo le prime lezioni in videoconferenza
D'accordo, giocare con la piattaforma era divertente. 
Facevo le domande e i ragazzi rispondevano.
"Chi ha detto che la rivoluzione non era un pranzo di gala?".
E tutti a spiegarmi che era stato Mao Zedong (che ai miei tempi si chiamava Mao Tse Tung) e che l'aveva scritto nel Libretto Rosso.
Avevo controllato con cura, prima di pubblicare la domanda, e avevo visto che Google forniva subito la risposta.
Un modo come un altro per introdurre la Cina.
Bene, c'è qualcuno che sa cercare le risposte su Google. Non è poi così scontato.
E hanno risposto solo i ragazzi che controllano tutti i giorni la piattaforma.
Ma era pur sempre un modo di cominciare.
E poi ho chiesto tante altre cose.
Ho pubblicato i simboli dell'Irlanda il giorno di san Patrizio, la foto dell'attentato di Sarajevo, le acque del mar Baltico che si incontrano con il mare del Nord, un'immagine di Lady Oscar e così via.
Ho pubblicato nella piattaforma video su Tienanmen e la Nuova Via della Seta e li hanno guardati.
Ho assegnato compiti a base di ricerche varie e sono stati perfino fatti (quasi da tutti).
MA c'erano ancora le lezioni da fare in diretta.
Mi sono fatta fare un po' di tutoraggio da una collega e poi da una cara amica, ho imparato come proiettare una immagine per fargliela vedere - sono cose che fanno comodo a Geografia, specie se quello che vuoi proiettare è una carta geografica.
Ho bucato ben due appuntamenti perché avevo scritto l'ora sbagliata sul registro Argo, e una è stata recuperata all'ultimo momento perché tanto ero comunque in casa - e tutto ciò servirà per rimpinguare il mio già cospicuo Album delle Figurine. Mi sono scusata col capo cosparso di cenere.
E alla fine ho ho fatto le mie lezioni, interrompendo per aprire alla gatta di turno (due volte), facendogli vedere la gatta che camminava sulla tastiera (una volta, e ha riscosso un certo successo di pubblico), scoprendo che il collegamento andava e veniva e che c'era gente che usciva e rientrava cinque o sei volte nel vano tentativo di avere una linea migliore e alla fine si rassegnava ad avere soltanto l'audio e gente che vedeva la figura che proiettavo sempre con due minuti buoni di ritardo - il che mi ha portato a decidere che, se volevo proiettare una presentazione sarebbe stato meglio farlo in una lezione registrata.
La Prima Asserpentata ha fatto un gran casino ma siamo riusciti lo stesso a mettere insieme una buona descrizione del settore primario.
La Seconda Invasata ha retto singolarmente bene la lezione in cui gli ho raccontato la storia dell'assemblaggio e poi della dissoluzione della Iugoslavia (che ai miei tempi si chiamava Jugoslavia) e alla fine hanno assicurato che non gli sembrava poi così difficile. Mi fa piacere perché io, per fare quella lezione, ci ho messo circa quattro ore (ma nel frattempo ho anche imparato a fare i documenti su Drive, con o senza immaginette).
La Seconda Industriosa ha svolto diligentemente i suoi compiti preparatori e ha ascoltato tranquilla la prima parte della rivoluzione francese facendo domande pertinenti e sennate.
La Terza Soddisfatta ha seguito con la consueta, educata e apparente attenzione una lezione (da me preparata con gran cura) sulla Cina e le sue trasformazioni negli ultimi cinquant'anni, e immagino che la dimenticherà... no, che l'abbia già dimenticata da un pezzo, perché ormai sono passate quasi dodici ore.
Insomma, se proprio, col coltello puntato alla gola,  dovessi fare un bilancio complessivo dopo questa prima e turbinosa settimana, la mia impressione è che ogni classe abbia mantenuta intatta la sua identità nonostante in questo momento i suoi componenti vivano vite separate - un fenomeno interessante, visto che sono stati separati ormai da più di tre settimane, che a quell'età sono un tempo lungo.
Qualcuno non segue? D'accordo, qualcuno non segue. Ma non è che quando siamo in classe seguano tutti, in verità.
C'è però una categoria che rischia di restare tagliata fuori: i ragazzi più silenziosi, quelli che anche in classe intervengono raramente ma che seguono sempre tutto con attenzione. In classe alzano la mano e in quel caso vengono subito fatti parlare, anche solo per rendere onore alla eccezionalità dell'avvenimento. Qui però non si azzardano ad accendere il microfono e intervenire, mentre i più estroversi non mostrano alcun problema. Sarebbe bello che potessero avere un pulsante da accendere quando vogliono parlare o qualcosa del genere, e allora l'insegnante sceglie se sciropparsi la 823sima osservazione di Cicerone o ascoltare il commento di Terenzio, che di tendenza ne fa mezzo al mese.

Non ho ancora fatto lezioni registrate. Non mi ci immagino, non mi ci vedo, non so figurarmici... del resto, a ben pensarmi, non sono io che devo vedermici ma loro.

4 commenti:

Aliceland ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che la loro partecipazione e impegno rispecchiano partecipazione e impegno che normalmente hanno in classe. Addirittura ci sono alcune classi che sono migliorate!
Invece la cosa più brutta per me è il fatto che non li vedo e non li sento...perché io faccio lezione con webcam e (ovviamente) microfono accesi, mentre loro tutto spento ed azionano il microfono solo se devono intervenire. Ecco, a me questa cosa disturba tanto tanto. Ho l'impressione di parlare da sola e mi sento un po' scema. Infatti li incoraggio ad accendere la webcam e chissene frega se sono in pigiama o un fratello o sorella passano ogni tanto dietro o si sente il padre che in giardino usa la motosega ;-)
Ma loro preferiscono nascondersi

la povna ha detto...

Due cose utili, da AD: 1) Ci sono piattaforme che consentono l'alzata di mano, anche libere (dai uno sguardo a Jitsi Meet). 2) Si può registrare la voce sola e schermo del pc, senza farsi vedere nemmeno nel riquadro piccolo (anzi, imparando a scansare la narcisistica tentazione di mostrarsi nel riquadro piccolo), dai un occhio a Screencast.

Romolo ha detto...

Il melo drammatico è straordinario!

Murasaki ha detto...

@ Romolo:
Il melo drammatico me l'ha passato non a caso una collega su Facebook, e ti garantisco che è l'essenza del modo di essere di un insegnante 😃

@ la povna:
Non metto in dubbio che ci sia tutta questa bella roba, ma proprio non esiste che io esca dal quieto limbo di Google Suite senza istruzioni della scuola. A sopportare il riguadro piccolo mi aiuta, appunto, il fatto che è piccolo...

@ Alice:
Inostri finora si adattano bene a farsi vedere (peraltro, per quanto mi riguarda, potrebbero pure essere nudi o vestiti da Darth Vader e non me ne importerebbe 1 accidente) ma spesso si tolgono l'audio per sentire e far sentire meglio, e il video per risparmiare banda perché la linea non è buona. Diciamo che quel che funziona peggio per adesso è proprio il collegamento, e il risultato è quel deprimente effetto di vox clamans in deserto che tanto ci deprime