Il mio blog preferito

venerdì 6 settembre 2019

La Crisi di Governo Più Pazza Del Mondo - L'han giurato / e si strinser la mano

Il giuramento di Pontida (1885) di Amos Cassioli

Stamattina il nuovo governo ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica italiana, secondo i riti consueti e le procedure della nostra Costituzione. È stata una cerimonia serena e rinfrancante, il primo atto consueto dopo un quasi-mese in cui di consueto non si è visto alcunché.
Che c'è di strano nell'avere un governo, si potrebbe pensare: abbiamo sempre avuto un governo, spesso nato dopo la crisi del governo precedente. Succede, in una normale democrazia parlamentare. Alcuni governi durano di più e altri durano di meno, alcune crisi sono particolarmente complicate, ma alla fine un governo si fa sempre.
Tuttavia questa crisi, pur di durata relativa, è stata senza dubbio la crisi di governo più pazza del mondo, o almeno della nostra italica storia.
Cominciamo dalle date. Inizia l'8 Agosto, a parlamento sciolto, quando buona parte dell'Italia è immersa nel suo bravo letargo estivo. 
Cioè, non inizia davvero: c'è il ministro dell'interno che dice che vuole ritirare i ministri del governo di cui fa parte. Lo annuncia dalla spiaggia dove si sta godendo il meritato riposo e fa tutte quelle cose che si fanno normalmente in vacanza sulla spiaggia ad Agosto.
Personalmente non prendo nemmeno sul serio la questione, anche se tutti intorno a me si danno un gran da fare a commentare e indinniarsi variamente; ma è da un po' che un giorno qualcuno del governo ci spiega che il governo di cui fa parte ha finito il suo ciclo e poi il giorno dopo, mentre tutti i giornali sono pieni di titoloni sulla crisi di governo, la stessa identica persona ci spiega che no, non c'è motivo che il governo termini perché ha ancora tante cose da fare e davvero non si capisce il perché di tutto questo clamore. 
Lo han fatto parecchi ministri, di entrambi i partiti che compongono il governo suddetto, e sempre con questa scaletta.
Stavolta poi... perché mai dovrebbero fare una crisi proprio l'8 Agosto, a parlamento sciolto?
Magari è successo qualcosa di particolare? Perché, così a prima vista, non si vedono motivi specifici per sciogliere il governo. Magari prima delle vacanze del parlamento, o dopo; ma durante?
È cambiato imrpovvisamente qualcosa, nel mutevole volger degli affari del mondo o almeno dell'Italia? Siamo entrati in guerra? L'asta dei buoni del tesoro è andata deserta? È clamorosamente fallito qualche importante gruppo industriale? È scoppiata qualche terribile crisi politica o economica di impatto mondiale?
Non risulta. 
È successo o sta per succedere qualcosa di importante a livello sotterraneo?
Póle essere, ma nessuno ce l'ha detto.
Stavolta comunque il ministro dell'interno, che è pure il segretario di uno dei due partiti di governo, invece di smentire prontamente quanto detto il giorno prima insiste, e dice e ridice un mucchio di cose. Che il governo è finito, che il governo durerà ancora, che non si fida degli alleati, che se ne fida... che vuole pieni poteri.
Per fare che? E non li aveva già prima? Da tempo ormai quel che voleva lo faceva. Il partito alleato mugugnava ma poi lasciava fare.
Comunque, davanti alla richiesta dei pieni poteri il mondo politico va in tilt, e dall'estero ci mandano a dire che quel che sta succedendo non gli piace affatto, oh no, tesssoro, proprio no. 
Comprensibile, visto che non piace nemmeno a molti italiani.
Il presidente del consiglio decide di "parlamentarizzare la crisi" ovvero di fare un bel passaggio in parlamento. Allora il partito che voleva ritirare i suoi ministri propone una mozione di sfiducia per il presidente del consiglio - che, in effetti, a questo punto non sembra poi una cosa priva di una sua coerenza; se davvero vuoi chiudere con quel governo, intendo.
Dai quattro angoli del mondo un migliaio di parlamentari, smoccolando e imprecando e telefonandosi e scrivendosi e mandando messaggeri in lungo e in largo rientrano a Roma.
C'è una seduta prima di Ferragosto per decidere la data in cui fare la seduta dopo Ferragosto dedicata alle comunicazioni che il presidente del consiglio sente improvvisamente l'esigenza di fare davanti ai rappresentanti eletti dal popolo.

Pare che sia stata una seduta parlamentare molto interessante. Io, che d'estate sto sempre attaccata a Radio Radicale per ascoltare le dirette dai vari festival e feste e riunioni politiche e menate varie, per l'occasione mi dedico con intensità alla lettura di Corinna o l'Italia, romanzo fondante del romanticismo europeo. Le mie capacità di sopportazione sono ormai arrivate al limite. Facciano quel che vogliono, proprio non riesco a prenderli sul serio.
A quanto ho capito il presidente del consiglio ha parlato a lungo, sfoggiando un italiano impeccabile (che in quel governo era quasi l'unico a padroneggiare) e spiegando di come fosse stufo e arcistufo del partito che aveva annunciato che avrebbe ritirato i suoi ministri e del ministro dell'interno in particolare, esponendo con gran dovizia di particolari cosa pensava di entrambi. Nel frattempo il ministro dell'interno, seduto accanto a lui, baciava il rosario - cosa che credo non esser mai avvenuta in quelle aule, che pure han visto davvero di tutto.
Poi il presidente del consiglio si è dimesso, dopo che il partito che lo voleva sfiduciare  aveva ritirato la mozione di sfiducia.
Immagino che le farmacie di tutta Italia abbiano fatto affari d'oro vendendo analgesici per il mal di testa.
Il giorno dopo l'ormai ex presidente del consiglio va dal Presidente della Repubblica a rimettere il suo mandato. I social pullulano di vignette e di meme dove il Presidente della Repubblica è raffigurato nell'atto di scappare, da solo o con la regina d'Inghilterra che sta attraversando pure lei un periodo piuttosto difficile.
Ma, contrariamente a quanto sembrerebbe suggerirgli il buon senso, il Presidente della Repubblica non scappa, anzi coraggiosamente avvia le convocazioni come di dovere, per cercare se c'è una nuova maggioranza; e dichiara che se non c'è, il governo lo farà lui, per gestire eventuali nuove elezioni. Ma fa anche capire che le nuove elezioni lui non le vorrebbe fare - e guardando il calendario e sapendo che a tempi brevi c'è una finanziaria piuttosto salata da fare vien fatto di dargli ragione, perché far fare la finanziaria salata a un governo appena insediato (ma quando esattamente si sarebbe insediato?) o con un governo che non ha ottenuto la fiducia sembra un passo destinato a portarci diritti diritti alla gestione provvisoria, con tutte le deplorevoli conseguenze del caso.
Vivaddio, i mercati stanno buoni: niente impennata dello spread, niente speculazioni pesanti. Aspettano, probabilmente convinti che qualche coniglio salterà fuori dal cilindro.
A sorpresa, il coniglio lo tira fuori un politico ufficialmente in disgrazia, e tutti appena lo vedono cominciano a dire ma che bel coniglio, che begli occhi che ha, che pelo morbido, davvero questo coniglio ci piace tantissimo.
Il coniglio consiste nel fare un governo tra il secondo partito del governo dimissionario, quello che non ha minacciato di ritirare i ministri, e il principale partito dell'opposizione, quello di cui fa parte il politico ufficialmente in disgrazia che aveva sempre detto che fare un governo con il partito con cui proponeva di farlo ora sarebbe stato masochismo e follia (e io, devo dire, l'ho sempre pensata esattamente come lui almeno su questo argomento). 
I due partiti cominciano a trattare furiosamente. I tempi sono strettissimi perché il Presidente della Repubblica, forte dell'esperienza della formazione del governo precedente, manda a dire che si diano una mossa, ché lui non ha voglia di starli a guardare mentre cazzeggiano senza costrutto.
L'alternativa è andare alle elezioni, con probabile vittoria del politico che aveva chiesto e preteso i pieni poteri... e un gran casino dopo, perché comunque non avrebbe potuto fare il governo da solo, e dopo quel precedente non sarebbero stati in molti ad aver voglia di fare un governo con lui, e i pochi eventualmente disposti non sarebbero quasi certamente bastati e non gli avrebbero dato volentieri i pieni poteri, oh no, tesssoro.
E c'è pure da dire che i due partiti impegnatissimi a cercare di fare il governo fino al giorno prima avevano detto malissimo l'uno dell'altro - ma non conta granché, perché ormai da un paio di decenni tutti i partiti italiani non fanno altro che dire malissimo di tutti gli altri, e nessuno aveva mai detto male di nessuno quanto i due partiti che formavano il precedente governo avevano detto l'uno dell'altro.
A questo punto l'ex ministro dell'interno sente aria di fregatura e comincia a protestare. Dice che lui non voleva fare la crisi, che tutto ciò è un vilissimo inciucio, anzi un complotto internazionale di cui lui è ben a conoscenza ormai da diversi mesi, e propone al partito con cui ha fatto il governo di rifarlo. 
Ma stavolta persino lo sprovveduto segretario del partito in questione decide che non è il caso di ripetere l'esperimento - non fosse che per cercare di salvarsi almeno le prossime vacanze estive, visto che quelle di quest'anno sono ormai andate definitivamente a ramengo.
Nel frattempo tutti si domandano perché, se il ministro dell'interno ormai da mesi sapeva che si preparava un complotto per togliergli il governo (???) costui abbia deciso  di facilitare il complotto in questione togliendoselo da solo, il governo. O meglio, fanno finta di domandarselo. Quello che si domandano davvero è "Ma questo ci aveva fatto credere di essere un consumatissimo politico. È mai possibile che in realtà non lo fosse?" E ogni volta, prima di rispondersi "Sì" cercano di capire dov'è il trucco, ricordandomi moltissimo Gundam dove tutte le volte che succedeva qualcosa lo attribuivano a una brillantissima manovra strategica del maggiore Char, anche quando il maggiore Char si limitava ad aprire l'ombrello perché stava piovendo.
I due partiti che trattano decidono di fare un governo di grande discontinuità, e come primo segno di discontinuità confermano il presidente del consiglio del governo precedente. Poi discutono se tenere anche uno dei vicepresidenti del governo precedente (l'altro è quello che ha aperto la crisi e chiesto pieni poteri e decidono che no, lui no). Poi alla fine l'aspirante vicepresidente dice "Ma no, perché volete per forza farmi vicepresidente? Non è mica un punto importante" e tutti lo guardano un po' straniti perché per giorni si è battuto come una tigre per essere di nuovo vicepresidente.
Nei ritagli di tempo cercano anche di occuparsi degli altri ministri e di stendere uno straccio di programma. Lo fanno in "punti", come una lista della spesa, così risparmiano carta - che è un pensiero carino verso l'ambiente.
L'opinione pubblica si divide così in tre fasce: 
Fascia 1: questo governo ci fa schifo ma è pur sempre meglio del precedente
Fascia 2: questo governo non è poi così necessariamente destinato a fare completamente schifo
Fascia 3 - Noi sputiamo su questo governo e vogliano solo un governo con a capo l'ex ministro dell'interno, e tutto il resto ci fa schifo per definizione.
Poi c'ero io che ogni mattina mi alzavo e ascoltavo affascinata la rassegna stampa come fosse una telenovela, rimpiangendo ogni giorno di più la buonanima di Massimo Bordin,  e pensavo "comunque vada ci sarà da divertirsi". Va detto però che non ho mai creduto nemmeno per un minuto che avrebbero fatto le elezioni anticipate, e nemmeno che l'ex ministro dell'interno avrebbe vinto qualora ci fossero state le lezioni: avrebbe probabilmente preso più voti di quanti ne aveva presi un anno fa, ma meno di quelli che sperava. Quanto ai sondaggi, dopo la vittoria di Trump ho perso definitivamente ogni fiducia avessi mai riposto in loro, e va pur detto che negli ultimi tre anni hanno bucato una serie impressionante di previsioni, non solo in Italia.
Alla fine l'ex ministro dell'interno si è messo a strepitare che tutti vogliono le poltrone, solo le poltrone, e che fanno schifo da quanto vogliono le poltrone. Lui, evidentemente, voleva essere il primo presidente del consiglio italiano a ricevere le varie delegazioni sdraiato su un  triclinium. Chissà, magari poteva essere una buona idea: ci avrebbe tolto quell'aura di rispettabilità polverosa e di noiosa prevedibilità che ormai da tempo ci trasciniamo a livello internazionale: che noia gli italiani, mai un tocco di inventiva, qualcosa di insolito, almeno una piccola dichiarazione fuori dalle righe.
Noncuranti del suo strepitare, i due partiti hanno fatto il governo e distribuito le poltrone, e a lui non han dato nemmeno uno sgabellino pieghevole. Così impara e la prossima volta lascia la gente in pace almeno a Ferragosto.

Alla fine il governo ha preso forma e stamani ha giurato. Non mi entusiasma troppo e non mi dispiace troppo, come tutti i governi tranne quelli del mio amatissimo Prodi. Ma sempre, a tutti i governi, ho augurato in cuor mio il massimo del successo e mi sono cercata di convincere che si trattava del migliore dei governi possibili e di apprezzarne i lati positivi, anche quando non erano magari visibilissimi a prima vista.


Un lato positivo per me, anche se modesto, comunque c'è già: non vedo più tutti i giorni su Facebook tonnellate di commenti indinniati sull'ex ministro dell'interno. Sinceramente, quell'uomo mi aveva un po' stufato. Non mi illudo che si sia tolto definitivamente dai piedi - nemmeno il mio notorio ottimismo arriva a tanto, e del resto è ancora giovane e i politici ritornano a scadenze regolari, quando hanno raggiunto un certo seguito. Ma un po' di vacanza farà comodo a me e anche a lui.


6 commenti:

la povna ha detto...

Molto bella, la ricostruzione. Segnalo solo che il partito del Ministro che ha chiesto i pieni poteri non ha affatto mai e vieppiù ritirato i ministri in nessuna fase della faccenda, questione che pur in una cornice di parziale fanta-politica come quella da te tracciata mi pare non solo da non trascurare ma anche da non finzionalizzare.

Murasaki ha detto...

Non è un particolare da poco, peò. Io sono andata a memoria, visto che ne ho di nuovo un po' e che gli eventi sono recenti e questa cosa della lega che ritira i ministri con apposito documento della direzione centrale la ricordo benissimo. E adesso cercando su Google scopro che ha solo MINACCIATO di farlo. E mi sa che il post nin faccio in tempo a correggerlo stamani e dovrà aspettare domani sera. Grazie davvero, comunque!

Murasaki ha detto...

corrige "Non è un particolare da poco, no"

Romolo ha detto...

Parafrasando Leibniz, secondo me è il migliore dei governi possibili. Il chè non gli evita di essere scarso (Di Maio alla Farnesina sarebbe una soluzione esilarante se non fosse tragicomica), ma sicuramente meno peggio di altri.
P.S. Ciao Povna, ben riletta!

acquaforte ha detto...

Grazie per la ricostruzione della situazione, io mi ero già persa.... comunque io appartengo alla corrente dei "manderò giù il rospo, purché qualcuno i pieni poteri se li metta in quel posto". Che credo sia una delle cento correnti dell'attuale PD, spero maggioritaria e quindi decisa a non impallinare subito il neonato.
Chissà perché, quando penso a impallinamenti, mi viene in mente la storia di Prodi for president.....

Murasaki ha detto...

@ Romolo: sull'attuale ministro degli esteri credo sia meglio sorvolare, io che posso. Una prece per le ambasciate e i partecipanti ai vari vertici, che per loro sventura non possono.

@ Acquaforte:
Oh, ma la storia dell'impallinamento (triplice) di Prodi da parte del PD fa parte di una specifica fase della vita del PD: quella durata dall'inizio della sua fondazione a un minuto fa, e probabilmente ancora in corso...