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sabato 29 dicembre 2018

Manuale del Perfetto Insegnante - DATEGLI DA MANGIARE!

Un "panino" non è necessariamente formato da due malinconiche fette di pane  di scarsa qualità farcite con una sottiletta  insipida, una fetta di prosciutto cotto di un improbabile rosa acceso e un diluvio di maionese insapore, senza ombra di verdura e in totale assenza di ingredienti appetitosi: può anzi essere una gustosa scatola di tesori che racchiude combinazioni originali, saporite e molto nutrienti
Ovvero: un alunno ben nutrito c'è speranza che ti ascolti, con un alunno affamato non è il caso di contarci troppo.

A scuola a St. Mary Mead facciamo educazione alimentare - o meglio la fanno gli insegnanti di scienze: e ivi è gran sfoggio di piramidi alimentari, di "dieta mediterranea" (detto e non concesso che qualcuno abbia capito cos'è esattamente), di sviolinate contro le merendine e le bevande zuccherate e in più il comune di Saint Mary Mead interviene con programmi alimentari del tipo "frutta a tavola" (a distanza di anni ricordo ancora il delizioso sfrutta la frutta dei sukki Mukki - dove Mukki è la stimabilissima centrale locale del latte).
Poi c'è il distributore di merendine e di acqua minerale il cui senso sfugge a tutti noi e che ogni anno il corpo docenti chiede in ginocchio che venga rimosso ma ogni anno il Consiglio di Istituto spiega che non è possibile nascondendosi dietro le più fumose motivazioni; di conseguenza durante gli intervalli l'Estathè e le più varie patatine e merendine dominano sovrani in spregio alla Coop, al bar, al forno e ai tre negozi di gastronomia che si trovano nel raggio di cinquanta metri e all'acqua dell'acquedotto (ottima) purificata con i più vari filtri al carbone attivo, passivo e deponente.
In teoria, che gli alunni si imbottiscano di patatine è affar loro; ma in pratica per un insegnante non è così. O meglio: quel che conta davvero è che non si imbottiscano soltanto di patatine e tè più o meno zuccherato. Con gli anni mi sono anzi convinta che il problema dell'alimentazione a scuola è uno dei più sottovalutati dell'istruzione, con assai deplorevoli conseguenze per le giovani generazioni.
Una torta di mele fatta in casa o in una valida pasticceria è senz'altro più buona e nutriente di qualsiasi dolcetto confezionato del distributore - ed è anche molto meno cara, in proporzione
Partiamo dalle basi: siamo in presenza di ragazzi cui è imposto un orario di sei ore sei consecutive con scarsi intervalli, spesso preceduto e seguito da un viaggio su pullmino, e che avranno a   disposizione un pomeriggio piuttosto corto per tirare il fiato, prepararsi alle sei ore sei di lezione del giorno successivo  e magari affrontare pure qualche allenamento sportivo - prezioso, utile e corroborante quanto si vuole ma che pure il suo tributo di tempo lo esige. Checché se ne dica, il corso di studio previsto alle medie è abbastanza pesante e solo una attenzione piuttosto costante durante le lezioni permette di ridurre i tempi dello studio e dell'approfondimento a casa. Occorre dunque che il cervello degliu alunni sia ben sveglio e la concentrazione ottimale - e specialmente in prima è molto difficile ottenere questo.
Quel che le famiglie dovrebbero ficcarsi in testa in questa situazione è che la creatura DEVE fare tre colazioni tre, proprio come se fosse un hobbit, e di contenuto ben studiato.
Quiche e torte salate nonché schiacciate ben farcite si possono confezionare in casa, ma anche comprare da un buon fornaio - ad esempio ai banchi da forno della tanto deprecata Grande Distribuzione se ne trovano di squisite e preparate con estrema cura
Cominciamo dalla prima, quella fatta verso le sette. Qualcuno a quell'ora proprio non manda giù niente e allora gli vanno date due colazioni rinforzate da portarsi dietro o qualcosa che possa magari mangiare in pullman o prima di entrare in classe. Personalmente se qualcuno mi chiede di mangiare durante la prima ora lo faccio uscire e mangiare, o mangiare direttamente al banco: l'uomo ha da nutrirsi, e la donna pure, in particolare quando sono in fase di crescita.
Qualcuno potrebbe volere la colazione salata. La cosa, in Italia, è tuttora vista come una pericolosa stravaganza ma non tutti vanno pazzi per il rituale tanto amato nelle pubblicità che prevede un bigonciolo di caffellatte dove tuffare i frollini o le brioscine della marca di turno; e conviene dedicare qualche indagine alla questione se la creatura si mostra inappetente e magari allestirgli qualcosa, appunto, di salato. Anche la frutta non è opzione da disprezzare. Di sicuro ci vogliono una buona dose di calorie piene, con dei carboidrati, dei grassi e possibilmente un po' di vitamine.
Ma l'attenzione maggiore va riservata alle due colazioni successive: non spuntini ma colazioni vere e proprie.
Non importa se la creatura è sovrappeso o convinto/a di esserlo. Non importa se ha deciso di fregarsene dei precetti islamici e di praticare il ramadan in barba alla saggia dispensa stabilita da Maometto in persona per i ragazzi in crescita. Non importa se voi genitori siete salutisti e convinti che una mela  e un pacchetto di cracker rappresentino due opzioni valide per nutrire bene al mattino la vostra creatura, o che il dietologo di turno vi abbia detto qualche scemenza in merito: chi fa sei ore di lezione la mattina deve nutrirsi, e nutrirsi con calorie piene. Lo zucchero dell'Estathè non conta, il singolo Flauto del Mulino Bianco è piccolo, la mela o l'arancia possono essere una simpatica aggiunta, le patatine fritte non levano la fame pur contenendo un sacco di calorie e non nutrono, il succo di frutta da solo non basta, la singola bustina di cracker è POCO.

Occorrono grosse fette di torta, robusti panini al prosciutto, formaggio, frittata, roastbeef o quel che vi pare da metterci come farcia, merendine doppie, qualcosa da mangiare con i cracker, dosi robuste di ciliegie, pesche, albicocche, dolcetti, biscotti e biscottini, consistenti tranci di pizza, brioche e budini di riso o di semolino. Il ramadan e la dieta la faranno nel pomeriggio, se così gli gira, ma le tre colazioni mattutine devono essere abbondanti  e nutrienti - poi, se vogliono o se sembra loro così indispensabile, i ragazzi ci possono aggiungere le patatine e il tè zuccherato, ma che sia chiaro che si  tratta di giunte, non del corpo principale della colazione. Insomma il Buon Genitore deve ponderare la questione e organizzarsi, in modo da non sbancarsi e da non perderci troppo tempo, ma sempre evitando di lavarsi la coscienza dando alla prole due euro da giocarsi al distributore delle patatine fritte e delle bevande gassate, che non levano nulla, per carità, al benessere fisico della creatura ma nemmeno sono molto utili a fornire un cervello sveglio, disponibile e ben zuccherato e oliato per dedicare adeguata attenzione alla duration form o alla rotazione dei trapezi anche alla sesta ora.

Basta questo a garantire alla prole un proficuo e indolore percorso di studio?
Naturalmente no, ma aiuta, e può semplificare la vita a tutti.

Fare la pizza in casa non è molto difficile, comunque ce ne sono anche di ottime, surgelate. 
Per taxwre del fornaio all'angolo, che la pizza la fa per mestiere.

Nota a posteriori: ieri sera, mentre riflettevo su questo post, mi sono accorta di un particolare che non avevo preso ancora in considerazione: non riguarda solo i miei alunni (che mi hanno sentito, loro e le famiglie, più volte, sviolinare su questo tema) ma ormai riguarda anche me:  considerando la mia ormai flebile forma fisica, i tempi in cui arrivavo a scuola alle otto con due uova, un  po' di spinaci e una fetta di pane nello stomaco per poi tirare diritta senza un attimo di pausa fino alle due o magari alle sei dopo la riunione sono finiti, forse per sempre; ed è opportuno che impari a ritagliarmi le mie pause per un caffè e qualche spuntino, leggero ma sostanzioso.
Sic transit...

4 commenti:

Pellegrina ha detto...

Non potrei essere più d’accordo.

Bridigala ha detto...

mia cognata, quando i suoi tre bimbi fanno l'orario dalle 8 alle 14 (così non bisogna preoccuparsi della mensa...), in barba agli ordini di portare solo frutta o verdura per le due merende (come dici tu non bastano), fa' loro una pizzetta ben farcita e casalinghissima. Le maestre, che devono portarsi frutta per dare l'esempio, sbavano sulle suddette pizze... e chi vuol dare le merendine o le patatine continua a farlo senza problemi...

pensierini ha detto...

Tanti auguri, Mura.

Murasaki ha detto...

@ Pens:
Grazie degli auguri, che ricambio di cuore 💖💖💖

@Bridigala:
Solo frutta E VERDURA? Con la creatura che va a scuola col suo panierino di insalata mista e la porzione di broccoletti?
Notoriamente i bambini per lo più ODIANO la verdura, e questo mi sembra un modo eccellente per rafforzarli in questo sentire.
Un plauso totale a tua cognata, che sembra una donna di grande buon senso.

@ Pellegrina:
Grazie ^_^