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venerdì 1 giugno 2018

Addio Miss Marple - Agatha Christie

(ci sono spoiler? Secondo me no, ma non siete obbligati a fidarvi)

Qual è il delitto perfetto? Quello dove uccidi qualcuno ma scampi alla forca?
No di certo: al più si può definire un delitto che non si è risolto in un completo disastro.
Oppure quello dove uccidi qualcuno e riesci ad addossare la colpa a un altro?
Bah, direi che al massimo si può parlare di "delitto pianificato con un minimo di discernimento".
Quello destinato a restare per sempre irrisolto nello schedario della polizia?  
Mah, di perfetto c'è poco ma almeno si limitano i danni - insomma, almeno alla sufficienza piena ci arrivi.
Oppure quando la morte è attribuita a cause naturali?
Diciamo che in quel caso il livello è comunque alto: arresti cardiaci, crisi di asma, freni improvvisamente allentati, brutti e imprevedibili scivoloni... si sa, sono cose che succedono. È il corso della Natura. Organizzandosi con cura, ci sono buone possibilità di non essere nemmeno sfiorati dall'ombra del Sospetto.
Il vero Delitto Perfetto però è qualcosa di molto meglio pianificato, e si ha quando all'apparenza non c'è stato alcun delitto né si sospetta che qualcuno sia morto. Di conseguenza non solo non verranno a cercare te, ma non cercheranno proprio nessuno - perché, appunto, nessuno si è accorto che c'è stato un delitto né si vedono cadaveri in giro. 

Con uno di questi delitti perfetti si misura in questo romanzo Miss Marple: in circostanze piuttosto particolari una giovane signora ricorda improvvisamente di avere visto un cadavere, da bambina, e le mani dell'assassino. Nessuno però si era accorto della piccola testimone, e quanto al cadavere... già, che ne era stato del cadavere? E di chi poteva essere?
Il caso stavolta, più che freddo, sembra proprio stecchito e mummificato. Ma invece no, è soltanto addormentato: Sleeping Murder infatti è il titolo originale - e si sa che tirare la coda a un omicidio addormentato può essere piuttosto pericoloso. La giovane signora e il suo bel marito invece ci si tuffano con entusiasmo. Stavolta dunque Miss Marple non soltanto alterna qualche chiacchierata da Innocente e Candida Vecchietta con una attenta  lettura dei rapporti di polizia, ma si ritrova anche a coordinare i due coraggiosi e un po' incoscienti investigatori che, come spesso accade con le giovani coppie di investigatori improvvisati, hanno spesso la tendenza a prendere per oro colato tutto quel che gli viene raccontato nel corso delle indagini.
La soluzione è molto bella e ben articolata, una delle mie preferite.
Naturalmente, chi ha letto La duchessa di Amalfi (The Duchess of Melfy) di Webster (1580-1634) è molto facilitato per la soluzione - ma viene da pensare che non si tratti poi di una schiera di persone così numerosa ai giorni nostri, considerando che Agatha Christie ha spiattellato con tanta tranquillità l'indizio rincipale proprio in un verso di quel dramma. Quanto al lettore medio italiano, è stato abbastanza al sicuro fino a pochi anni fa, se proprio non incappava nella versione della vecchia BUR e decideva di leggersela.

Il romanzo ha una storia particolare: Agatha Christie lo scrisse durante la seconda guerra mondiale, per lasciare una eredità supplementare a marito e figlia nel caso che le fosse successo qualcosa durante i bombardamenti, e li depositò nella cassaforte di una banca. Apparvero postumi, nel 1976. Siccome nell'altro, Sipario, muore Hercule Poirot, si diffuse la voce che anche Miss Marple sarebbe morta nel romanzo a lei dedicato, ma alla fine della storia la troviamo ancora viva, vegeta e in ottima forma fisica nonostante le consuete lamentele sui dolori che le impediscono di occuparsi del giardinaggio come faceva un tempo. Il titolo in italiano deriva appunto da questa voce infondata.
Nel frattempo era anche cambiato il titolo originale perché, nel corso degli anni l'originale Cover her face (tratto dal verso rivelatore della tragedia di Webster) era stato usato da P. D. James in uno dei suoi primi romanzi - che a quel che ricordo con la duchessa di Amalfi non c'entrava proprio nulla.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma, stanca ma soddisfatta dopo la mia prima settimana di ritorno a scuola.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Addio, Murachan Murasaki. Senza rancore.



pensierini

la povna ha detto...

Un altro che mi piace molto (ma quelli di Miss Marple mi piacciono quasi tutti molto, va detto. C'è anche chi, leggendolo, e leggendo della Duchessa di Amalfi, smise di leggere, lesse la Duchessa, e ricominciò. Quando si dice che una certa vocazione alla comparatistica può essere precoce. ;-)

Pellegrina ha detto...

Ah! Mi manca!
La Duchessa, intendo. DEvo cominciare da lì. Magari lo trovo in edizione originale scannerizzata...
Niente a che vedere con la noiosissima! Duchessa di Padova di Wilde? Spero di no.

Pellegrina ha detto...

Eccola: The Tragedy of the Dutchesse of Malfypubliquely at the Globe... uno dei posti che più vorrei avere visto sulla terra. Mi sembra che ne abbiano ritrovato le fondamenta o qualche resto, almeno.

Murasaki ha detto...

@Pensierini:
Eh?!?!?
Che feci mai, per contrariarti sì fieramente?

@ la 'povna:
Credo che sarebbe piaciuto anche a me fare qualcosa del genere, ma mi mancavano i mezzi: negli anni 70 non era facile da trovare IN ITALIANO, la biblioteca di casa non soccorreva, biblioteche di quartiere ancora non c'erano, strappare un libro allaNazionale era pressoché impossibile per una liceale... ma in effetti potrei provare a cavarmi la curiosità, questa estate.

@ Pellegrina:
Non so nulla di duchesse di Wilde, questa è di Webster, un paio di secoli prima, e si basa su unanovella di Bandello un po' precedente (e a questo proposito anche Bandello sarebbe un autore da recuperare, ripensandoci, io ho solo una scelta di novelle stampata con gran degnazione dalla BUR qualche decennio fa). Comunque buona lettura, visto che puoi attingere direttamente alla fonte inglese (che per me sarebbe del tutto incomprensibile) ☺️

Anonimo ha detto...

Era una vendetta verso un tuo lettore. Tu non c'entri, scusa.

Pellegrina ha detto...

Ho letto un'antologia di Bandello. divertente ma inferiore a Boccaccio. Ovviamente per Webster più vicino e interessante.
Wilde puoi risparmiartelo perché è ridondante e noioso. Niente a che vedere con il ritmo di alcune sue commedie.

Murasaki ha detto...

@Pellegrina:
Webster potrebbe avere il mio scalpo, quest'estate, a questo punto tu e la 'povna mi avete istigato.
Quanto a Bandello è un narratore molto diverso da Boccaccio, proprio come genere e tonalità, ma non starei a fare classifiche. Però credo che cercherò se c'è qualcosina di più completo, ho voglia di riprenderlo in mano.