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lunedì 12 giugno 2017

Si stava peggio quando si stava meglio

Tornando a scuola - dopo un assenza interminabile, ma comunque in condizioni fisiche ancora tutt'altro che ottimali - sapevo di andare incontro a qualche possibile inconveniente, ma contavo anche sull'energia che le classi emanano per accelerare la mia convalescenza.
E' risultato però che le classi non emanano solo energia, affetto, piante di azalea e palloncini rosa confetto o giallo canarino, ma qualcosa che avrei pur dovuto ragionevolmente mettere in conto: virus e microbi.
Il mio povero organismo, debilitato da immani quantità di antibiotici e da tre mesi di vita assolutamente innaturale, ha ceduto facilmente all'arrivo del primo microrganismo di passaggio e dopo una settimana di scuola uno splendido raffreddore con annesso calo di voce mi hanno trasformata in uno zombie ambulante.
Il solo pensiero di rimettermi in malattia bastava a farmi venire l'orticaria, così ho fatto lezione a gesti e passato le vacanze di Pasqua cercando di recuperare un minimo di salute (a letto, naturalmente, ma con vari pacchi di compiti da correggere). Quando la voce è tornata un ulteriore perfidissimo virus mi ha riportato ai bei tempi in cui digiuno e nausea erano i componenti principali della mia dieta. Un paio di ponti mi hanno permesso comunque di barcamenarmi fino a Maggio, quando finalmente il mio organismo ha cominciato a comportarsi in modo più ragionevole.
Nel frattempo digiuno, tosse e nausea non incidevano minimamente sulla mia generale ripresa fisica: a dispetto del numero di calorie decisamente ridicolo che mandavo giù i muscoli si rafforzavano, la pelle aveva smesso di squamarsi e la stanchezza stava riprendendo contorni ragionevoli - insomma, ho ricominciato a salire le scale senza ascensore e non sembro più una lucertola in vacanza. Mi sveglio la mattina carica di piacevole energia, non dormo più durante il giorno e gli ultimi due pacchi di compiti sono stati corretti ad un ritmo più che onorevole.
Tutto questo mi ha permesso di affrontare un Maggio piuttosto intenso, senza l'ombra di un ponte e quasi senza malesseri. Gli ultimi, faticosissimi giorni di scuola sono stati cullati dal sogno di innumerevoli mercatini e giri di shopping.
Poi la scuola è finita, lasciandomi solo un piccolo granchio in gola.
Commozione?
No, raffreddore. Di nuovo.

Dovrei imprecare la ria sorte, stamattina, mentre mi soffio il naso con dignità e sopporto con stoica pazienza l'ovatta che mi avvolge quel po' di cervello sopravvissuto all'intervento, invece di folleggiare al mercatino di Coverciano e negozi limitrofi.
Ma sono troppo compiaciuta del fatto che oggi, da malata, sto infinitamente meglio del giorno in cui, ufficialmente sana, sono tornata a scuola con il mio seguito di caramelline di sambuco e succhini di frutta per idratarmi la gola e i colleghi e i custodi che a ogni cambio dell'ora si informavano di come stavo e mi chiamavano l'ascensore per farmi salire al piano di sopra.
E pazienza se l'unico svago della giornata sarà la consegna delle schede, seguita dalla riunione preliminare prima dell'esame.

4 commenti:

pensierini ha detto...

Buona guarigione, buon riposo e buon tutto: riguardati, eh? <3

dolcezzedimamma ha detto...

L'importante è aver superato il "prima".I malefici virus nulla potranno contro le energie inesauribili della prof. Murasaki. E poi ora cominciano le vacanze...e li debellerai uno per uno

Murasaki ha detto...

@Pensierini:
Si fa del nostro meglio. Quanto a riguardarmi, ora che ho finalmente rinnovato il guardaroba estivo (mancano solo i sandali) ammetto che mi guardo e mi riguardo con molto piacere, nelle pause tra un virus e l'altro 😁

@Dolcezze:
Per le vacanze c'è ancora da aspettare un po', ma sono prontissima a debellare qualsiasi cosa!

Eva ha detto...

In ritardo ed in orari indecenti (ma la stanchezza fa brutti scherzi) ti dico buon riposo buona guarigione MERITATISSIME VACANZEEEEE