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venerdì 3 marzo 2017

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban - J.K. Rowling


Il terzo libro è quello della svolta. Leggendolo scoprirete se siete interiormente potteriani o no: se alla fine dell'ultima pagina graffiate le pareti e date in escandescenze perché volete leggere il seguito subito, qui, immediatamente!, allora amerete tutto il seguito. Se invece chiudete il terzo volume di quella che è una gradevole o tollerabile lettura e nessun senso di entusiasmo o di attesa pervade il vostro cuore, allora conviene davvero che abbandoniate il coraggioso esperimento, smettiate di perdere tempo e vi dedichiate a letture o passatempi più consoni ai vostri interessi.

Il Prigioniero è un libro meno rassicurante e meno educativo dei precedenti: la società dei maghi mostra diverse crepe e i ragazzi riescono a far quadrare i conti alla fine solo infrangendo una quantità davvero notevole di regole e di leggi, comprese quelle del tempo.
La prima enorme crepa naturalmente sono i Dissennatori: esseri decisamente demoniaci, che si nutrono di felicità e buoni sentimenti umani. La prigione dei maghi inglesi (Azkaban, un isoletta spersa nei mari del Nord) è sorvegliata da costoro. Adesso che un detenuto è scappato, si sono messi a cercarlo. 
Naturalmente l'ultimo posto sulla faccia della terra dove simili creature dovrebbero stare, che cerchino o meno un prigioniero, è un college strapieno di fanciulli di rosee speranze, ma si dà il caso che tutti siano convinti che il prigioniero voglia attentare alla vita di Harry Potter. Solo con grande difficoltà Silente riesce a gestire questa scomodissima e non sempre controllabile presenza, che disapprova completamente ma che non può evitare. In compenso il ministro Caramel ha ampia possibilità di mostrare la sua singolare mancanza di spina dorsale davanti ai potenti, nonché una stupidità davvero notevole. 
E tutti sono molto preoccupati e protettivi con Harry ma nessuno gli spiega niente, però lui è ancora molto fiducioso negli Adulti Autorevoli e non insiste più di tanto, anche perché riceve ben presto un aiutino per cavarsi le curiosità da solo.

Il romanzo è in realtà proiettato verso il passato: non solo verso la notte in cui Harry riuscì misteriosamente a sconfiggere Voldemort, alla tenera e inconsapevole età di un anno, ma ancora più indietro, verso i tempi della giovinezza dei suoi genitori, quando anche suo padre era allievo di Hogwarts, e anche lui si era fatto un po' di amici: un adorabile, piccolo gruppo di amici un po' incoscienti, ma tanto simpatici (anche se non a Piton), comunque molto bravi negli studi. Silente un po' non vedeva, e parecchio fece conto di non vedere mentre le adorabili canaglie scorazzavano per Hogwarts infrangendo tutto il regolamento e ancor di più. Dentro la storia di questo gruppetto però è scritta la tragedia della famiglia Potter, e se molto viene detto su di loro, ben altro resta da dire per i libri futuri.
Sempre in tema di amicizia, per la prima volta il Trio si rompe e per molti mesi una frattura divide Ron da Hermione - che naturalmente è dalla parte della ragione, perché ha il Gatto, ma insomma si trova isolata dai due perché, anche per forza di inerzia, Harry preferisce stare con Ron pur non avendo avuto alcun contrasto con Hermione (che comunque è molto più irritabile del solito. Ci sarà un motivo?). 
Sarà però proprio Hermione a risolvere uno dei punti più delicati del finale, stavolta restando accanto ad Harry quasi fino alla fine.
Infine: tutti i romanzi di Harry Potter presentano almeno una sorpresa nel finale. A partire dal terzo volume queste sorprese diventano davvero notevoli, spiazzando regolarmente il lettore nonostante tanti piccoli indizi fossero stati seminati davanti a lui, rendendoli però scarsamente visibili con grande abilità. Dietro l'apparenza da impeccabile giallista inglese Rowling gioca decisamente sporco, con una tecnica degna di Agatha Christie - ed è quindi opportuno avvisare il futuro lettore che il fatto che un personaggio sia presente dal primo libro in un ruolo del tutto tranquillo non lo rende necessariamente innocuo.
La storia finisce nel complesso abbastanza bene: chi è innocente si salva, anche se sul momento non viene riabilitato, Voldemort non compare in scena (ma sappiamo che è dietro le quinte ad aspettare) e Harry ci guadagna un padrino che non sapeva di avere, ma perde il suo professore mannaro preferito per colpa dei pregiudizi del mondo magico -perché scopriamo che il mondo magico pullula di pregiudizi.

Veniamo alle principali new entry:
- l'adorabile e intelligentissimo gatto di Hermione, Crookshanks - assai impropriamente tradotto con Grattastinchi: sarebbe piuttosto un Imbrogliacaviglie, insomma uno di quei gatti il cui sogno è farti inciampare. Strofinoso, simpatico, socievole e molto fedele gli amici.
- il professor Remus Lupin, licantropo in incognito: un uomo malinconico, ma anche un eccellente professore, capace di entrare in grande empatia con gli alunni. Non piace molto a Piton - ma quando mai a Piton piace qualcuno? Senza contare che lo stesso Piton, alla fine del romanzo, non riesce simpaticissimo a molti lettori, anche se è divertente vederlo strepitare "Sono-sicuro-che-c'entra-Potter" sapendo che ha perfettamente ragione ma che non potrà dimostrarlo mai, mai e poi mai.
- la professoressa Sybill Trelawney (Cooman nella vecchia edizione, con grazioso riferimento alla Sibilla Cumana): insegnante di divinazione assai teatrale ma autrice di alcune importanti profezie.

Cedric Diggory: capitano della squadra di Quidditch di Tassofrasso. E' bello e leale; suo malgrado si ritrova a sconfiggere la squadra di Harry per circostanze avverse e non per merito ma non può farci niente.
Cho Chang, abile e graziosa Cercatrice della squadra di Quidditch di Corvonero (che viene sconfitta dai Grifondoro). Harry la apprezza molto.

- gli ippogrifi: animali fieri ma di buon cuore. Hanno becco aguzzo e grandi artigli ma anche grandi ali, e volano veloci.
- i Dissennatori, per tenere a bada i quali ci vogliono molta cioccolata e un buon Patronus.
- Il Patronus:  specie di spettro argenteo a forma di animale che tiene lontano i Dissennatori e può avere anche altri utilizzi. Per produrlo richiede un incantesimo molto complesso.
Hogsmeade: piccolo villaggio a popolazione interamente magica piuttosto vicino a Hogwarts. Ogni tanto gli studenti sono autorizzati ad andarci in gita, a partire dal terzo anno. E' un simpatico paesello inglese da cartolina e ci riserverà diverse novità ad ogni libro.
- I Tre Manici di Scopa: il pub rispettabile di Hogsmeade, gestito dalla capace, simpatica e attraente madam Rosmerta.
- dovrei aggiungere anche il Nottetempo, ma chi come me soffre il mal d'auto non riesce ad apprezzare appieno siffatto mezzo di trasporto, per quanto utile e veloce si dimostri. Avremo più volte occasione di incontrare il suo bigliettaio, Stan Tiracorto (o Picchetto, nella prima traduzione).

Da questo romanzo è stato tratto un film dove, caso unico su sette, Harry ha effettivamente i capelli sempre scarmigliati come nei libri invece di mantenere un bel caschetto sempre ben laccato e in ordine. Inoltre il regista, non so perché, ha deciso di far vestire gli allievi in borghese, invece che da maghi. Sembra che i tre attori principali abbiano apprezzato molto, perché così hanno potuto usare pezzi autentici del loro guardaroba. In compenso gli spettatori sono rimasti assai perplessi domandandosi perché mai, nonostante i ricchissimi introiti meritatamente guadagnati con i film, costoro tenessero un guardaroba cui qualsiasi titolare di un banchetto a rufolo del mercato rionale avrebbe potuto offrire cospicui miglioramenti a prezzi davvero economici. Resta anche da capire quale sia il gran vantaggio di avere un film dove i giovani maghi sono vestiti di cenci.
(Ad ogni modo, nonostante alcune vistose falle e contraddizioni della trama, la scena della Giratempo che gira è bellissima e l'ippogrifo Fierobecco recita discretamente).

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro buone letture e buon inizio di primavera a tutti i partecipanti.

11 commenti:

Bridigala ha detto...

E siamo al mio libro preferito! Sarà che i due malandrini superstiti sono i personaggi del mio cuore, sarà che ho trovato intenso e geniale il tema della paura, che tutti proviamo e a volte paralizza soprattutto gli adolescenti. Sirius e Remus sono per l' appunto due che avrei voluto fossero miei amici, e il fatto che Harry abbia la possibilità di avere finalmente qualcosa di simile ad una famiglia scalda il cuore. La scena in cui i due si parlano per la prima volta dopo anni e insieme si voltano verso Crosta... Beh, impossibile non tirare un sospiro di sollievo. E poi... Il tema del tempo, l'uso delle giratempo, che sembrava confinato a questo libro ed invece, come sempre nell'opera della nostra, tornerà, e come! Adesso taccio un pochino, che divento molesta.

dolcezzedimamma ha detto...

Condivido! È anche il mio libro preferito (e tra l'altro il più utilizzabile a scuola-tocca a tutte le prime). L'impianto è perfetto,i colpi di scena veramente imprevedibili,i personaggi nuovi intriganti...e inquietanti. Ti confesso che ogni volta che mi capita una di quelle giornate in cui "ti sembra che tutta la felicità del mondo sia stata rapita",mi guardo intorno in cerca del dissennatore di turno...e mangio cioccolata

Murasaki ha detto...

E' il libro preferito di parecchi, per quel che so, e personalmente ADORO il capitolo dove i tre amici si reincontrano, con il lettore e i tre ragazzi che un po' per volta cominciano a capirci qualcosa... E i due amici che finalmente si ritrovano dopo essersi maledetti per dodici anni: Harry è orfano, ma anche Lupin e Sirius con la morte dei Potter hanno perso l'unico gruppo con cui si sentivano a casa - i quattro erano una specie di famiglia. Cioè, Pettigrew non proprio ma insomma...

acquaforte ha detto...

Io invece ho riletto 5 volte l'ultimo, quindi, presumo sia quello che mi piace di più. Sarà per le tante cose che accadono, per la guerra e la resistenza, per la propaganda e "radio Londra", l'amicizia che vince sulla paura, la maturazione di Harry che finalmente capisce il compito che gli ha affidato Silente e Piton che prende il posto che merita nella storia, Doni non Horcrux, ecc. ecc. Perché finalmente tutti i fili si riallacciano. Ma soprattutto perché a me piace il lieto fine. E avrei gradito che il libro avesse avuto una ventina di pagine in più (prima dei "19 anni dopo", ovviamente).😊

acquaforte ha detto...

Soprattutto per vedere la Rita Skeeter soggiornare qualche mese ad Azkaban....

maris ha detto...

Mamma mia...mi sento sempre più un essere appartenente ad una razza in via di estinzione, ossia "quelli che non hanno mai letto nessun libro della saga di Harry Potter"...e il bello è che non ho motivi per non leggerla, solo che rimando sempre. Dici che sono ancora in tempo per avvehturarmi?
Finiti quei 2-3 libri che ho già in programma in questo periodo potrei davvero farci un pensiero...
Un caro saluto!

Murasaki ha detto...

@Acquaforte:
20 pagine in più le avremmo gradite davvero in tanti. Io per esempio avrei mandato molto volentieri la Umbridge a fare lavori socialmente utili nella Foresta Proibita, con obbligo di babysitteraggio a Grogh e pernottamento dai centauri, nonché visita settimanale dai nipotini di Aragog. Considera che Azkaban, senza più Dissennatori, è solo una qualsiasi lugubre prigione su un isoletta spersa nei mari del Nord... mentre secondo me la Foresta Proibita ha davvero tanto da offrire; senza contare che Hagrid non è un carattere vendicativo, ma per la Skeeper e la Umbridge un pochino almeno potrebbe diventarlo :)

acquaforte ha detto...

Brava, geniale! Ora poi che è tornato Fierobecco, sai che goduria per Hagrid vederle fare l'inchino ......
Dimenticavo, maghi e streghe anche nella nuova edizione.

Murasaki ha detto...

@dhaulagiri8167:
Questo è un blog, non è una chat. Per le comunicazioni private di solito si usa la mail perché gli altri commentatori non sempre sono molto interessati a lamentele e recriminazioni che non li riguardano.
Ma, sul serio, perché non smetti di recriminare? Magari ti viene fuori un commento vero. Non su Harry Potter, non sia mai. Ma non parleremo di Harry Potter in eterno, e prima o poi si cambierà argomento.

dhaulagiri8167 ha detto...

@ Murasaki:
Quello che non mi piace è che dici "Non sia mai su Harry Potter", questo mi infastidisce, unicamente per questi atteggiamenti "recrimino" ;-). Comunque prima ho cercato seriamente qualcosa su Harry Potter e il Satanismo, e ne ho trovate, ho guardato bene e non erano bufale. Poi ognuno avrà la sua opinione, ci sono pure articoli che dicono di no o che dicono che ci sono pure richiami al Cristianesimo.

Murasaki ha detto...

@Maris:
Non fai affatto parte di una razza in via di estinzione, un infinità di gente non l'ha letto e se la passa benissimo! D'altra parte i libri sono là e non scappano: adesso, domani, tra un anno, tra dieci o venti anni... quando vorrai, loro ci saranno ^_^