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martedì 23 febbraio 2016

Sull'iter parlamentare della legge Cirinnà (o meglio, di quel che ne resta)




A quanto sembra in questo giocondo e pacioso paese l'unico serio problema che minaccia la nostra stabilità 
sociale, la nostra florida economia e financo le famiglie tutte è un modesto disegno di legge che prevederebbe - finalmente - di legalizzare le unioni di persone dello stesso sesso, e che di giorno in giorno va perdendo pezzi onde venire incontro a quella parte della popolazione che ha deciso che, a qualunque costo e a qualsiasi prezzo, l'Italia deve restare bloccata dalla ruggine fino a finire in polvere.

Difficile trovar parole.

2 commenti:

ammennicolidipensiero ha detto...

welcome to the marvellous vatican province, guys.

acquaforte ha detto...

Stamane mio marito, fisico appassionato di astronomia, mi ha detto: sai perché Galileo decise di abiurare? Non per la paura della morte, ma delle torture che gli sarebbero state inflitte. Questi sono i macigni che pesano su quelle religioni che in passato (e nel presente!) vogliono imporre la loro visione di vita. Cambiano i tempi (almeno in occidente), cambiano i modi, ma la sostanza è la stessa. Il "peccato" che diventa colpa, da punire.
Viviamo, sembra, in uno stato laico, dove la legge DEVE salvaguardare i diritti di ogni cittadino, rivolto al proprio benessere. Perché di diritti parliamo, non di privilegi.
Se ci sta così a cuore il benessere dei bambini, mi chiedo se è davvero il loro bene farli vivere in un istituto, accuditi da suore, invece che in una famiglia di soli uomini, o solo donne. Questo accade già abbastanza di frequente, quando manca il padre o la madre per varie ragioni. Ci sono le zie e gli zii, nonni e nonne (e ciò accade anche nelle famiglie omosex). Quindi, cosa ci fa tanta paura?
È davvero sconsolante che in un mondo di odio, sopraffazione, sfruttamento di minori, e una serie infinita di brutture, noi stiamo ancora discutendo su quale tipo di amore sia giusto!