La mia canzone preferita sulla neve è Snow, degli Red Hot Chili Pepper.
Qui una versione con il testo, che mi piace molto anche se non ci ho mai capito nulla
La neve, in inverno, non dovrebbe essere un fenomeno tanto insolito. Quando però vivi in una zona particolarmente pianeggiante della piana fiorentina, la neve finisci per vederla soprattutto in cartolina e in rete, quando accumuli sotto Natale mucchi di zuccherosissime immagini di case innevate, pendii innevati, boschi coperti di neve, turbini di fiocchi con bambini festanti...
Poi arriva la neve vera e ti ritrovi a pensare che la neve delle immagini zuccherose ha i suoi bei vantaggi, primo fra tutti quello di non bagnare.
Venerdì era annunciata neve su tutta la Toscana. A seconda delle zone, si sapeva anche quando arrivava.
A Hogsmeade, dalle dieci in poi, il comitato di accoglienza delle giovani generazioni guardava speranzoso dalle finestre.
Le aspirazioni dichiarate dai ragazzi erano modeste e del tutto ragionevoli: qualche corsa sugli slittini, qualche battaglia a palle di neve.
Alle undici è arrivato il sig. Nevischio.
"Tutto qui?" chiedevano i ragazzi delusi.
"Date tempo al tempo" esortavo io bonariamente. Tanto poi loro sarebbero rimasti a fare palle di neve mentre io mi sarei ritirata nella piana di Lungacque, dove qualche spruzzata candida avrebbe allietato un week-end consacrato soprattutto (ma non solo) alla Correzione dei Compiti.
All'una, quando sono scesa verso la piana, il nevischio stava attaccando con vigore.
Ammirando lo splendido paesaggio nevoso dal caldo del mio bello scompartimento ho pensato che nel pomeriggio avrei potuto fare un viaggetto supplementare in ferrovia, per gustarmi meglio quella gigantesca cartolina di Natale.
Tanto, si sa, con la neve i treni viaggiano.
Nella piana, a Lungacque, mi aspettava la tormenta.
Abbandono nel parcheggio della stazione il mio mezzo di trasporto, accantono ogni progetto pomeridiano di neve-tour perché fa un freddo allucinante e faticosamente zampetto verso casa. Poco più di un chilometro, niente di che; ma il freddo ha già ghiacciato tutto, la neve nevica all'impazzata, le auto viaggiano e sbandano a passo d'uomo e io per una volta tradisco la mia amata Coop e rinuncio anche alla megabusta di salmone in offerta speciale per soci per limitarmi a prendere un po' di pane in una bottega della concorrenza straniera. La Coop sono io, ma io ho fame e freddo e il pan mi manca mentre sono provvista di tutto il resto, e se non ho salmone pazienza, vorrà dire che mangeremo del caviale.
Mi tappo in casa in piena cartolina di Natale. La caldaia lavora a pieno ritmo ma la casa non è calda.
Le auto scompaiono, coperte da un fitto manto di neve.
Tanto durerà poco, domani piove e si alza la temperatura.
Dal computer arrivano notizie raggelanti - e i treni, ci dicono, sono completamente bloccati.
Come bloccati, mi dico, d'accordo che fa freddo, ma non certo da fermare i treni!
Comunque fuori nevica furiosamente. Nevica, nevica e nevica.
I miei più cari affetti rientrano a casa e lamentano scene e avventure allucinanti.
E fuori nevica, nevica e nevica.
Preparo una cena a menù invernale, mi dispiaccio di non avere ancora comprato nemmeno un dolce di Natale e correggo.
Fuori nevica, nevica e nevica.
Veramente avevo pensato di fare un salto a Firenze per un paio di acquisti...
Tutti mi assicurano che è molto meglio che Firenze mi limiti a pensarla stando al relativo calduccio a correggere.
Così correggo, mentre fuori nevica, nevica e nevica. Smette solo durante la notte.
Ma tanto domani piove e si alza la temperatura.
Passano due giorni e non rialza un accidente. Nella notte di domenica comincia a pioviscolare.
Provo a controllare se ad Hogsmeade le scuole saranno chiuse.
No, ad Hogsmeade le scuole sono aperte. Tanto in nottata piove e si rialza la temperatura.
Continua a pioviscolare.
Nessuno ha sparso il sale.
La strada si copre si una densa poltiglia... ghiacciata.
Le catene sferragliano gioiosamente.
Stamani, alle prime luci dell'alba, mi intabarro con i vestiti più caldi che ho (gli stessi che indosso da qualche giorno perché nella scuola di Hogsmeade il riscaldamento funziona se e quando gli pare, in questi giorni ha fatto troppo freddo perché gli paresse e nemmeno ventisette stufe umane nel pieno radiare della giovinezza bastano a scaldare la gelida aula - e infatti ho una tosse che non mi piace nemmeno un po').
Poi mi avventuro cautamente all'aperto, zampettando precariamente sulla poltiglia gelata, fino a raggiungere fortunosamente la fermata della corriera che passa quasi davanti a casa.
Viaggiare in corriera mi dà noia, ma quando c'è neve i treni per Hogsmeade riescono ad accumulare ritardi assurdi e comunque la stazione è quasi irraggiungibile a piedi: tutto è coperto da una bella poltiglia ghiacciata e nessuno ha sparso il sale.
Anche la corriera comunque ritarda. L'anno scorso, con le nevicate sotto Natale, fu puntuale; ma l'anno scorso avevano sparso il sale. Quest'anno l'autista avanza con cautela e non sarò io a insistere perché acceleri. Se non se la sente di andare veloce, mi dico, avrà ben i suoi motivi.
Arrivo a Hogsmeade con cinque minuti di ritardo sula campana di ingresso. Arranco faticosamente fino al cancello della scuola e poi scendo cautamente verso la scuola (due tratti di cinquanta e trenta metri, rispettivamente). Scuoto la poltiglia dagli stivali e cerco di riattivare la circolazione nelle mani.
Entro in ghiacciaia, voglio dire in classe, alle otto e quindici.
Manca il gruppo che viene da fuori dal paese: i pulmini stamani non passano.
Come mi sembra di aver già scritto, nessuno ha sparso il sale.
"Avete fatto le corse sugli slittini e le battaglie a palle di neve?" mi informo.
Mi assicurano che si sono dati il loro da fare.
4 commenti:
Primo pensiero, leggendo il titolo: "speriamo che il fumo non sia salito lento".
Secondo pensiero: che voglia di mandare un bel pacco di sale, ma da infilarsi dove dico io (perbacco, che dici 'povna, una signora) ai signori amministratori.
Terzo pensiero: nessuno ha sparso il sale.
@ 'povna:
Per quanto riguarda il primo pensiero, ho provveduto a modificare il titolo onde rassicurare che legge, ché in effetti Guccini va ancora per la maggiore.
Quanto al secondo pensiero, potrei evocare sacchi e bidoni di sale, di quello ancora a cristalli ben grandi; ma naturalmente una signora come me eviterà di indulgere a un linguaggio tanto sconveniente.
Sul terzo pensiero, naturalmente, non posso che concordare ^__^
eheh mi chiedo se la prossima volta sarete così contenti quando verrà annunciata la neve! ;-)
Qui, in città, ce la siamo cavati con poco. Ma, mercoledì 22, dopo una notte di pioggia gelata, siamo stati colpiti dal 'gelicidio', con una cinquantina di malcapitati che è dovuta ricorrere al pronto soccorso per dolorose cadute sui marciapiedi e lungo le strade ricoperte da una poltiglia sdrucciolevole...
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