Il mio blog preferito

lunedì 28 luglio 2025

Lunedì film - Wargames (Film per le medie)

 
Il film, uscito nel 1983, rientra nella categoria "classici dimenticati degli anni Ottanta", ovvero ebbe un grande successo quando uscì ma in seguito è stato abbastanza dimenticato, probabilmente per questioni storiche: il tema principale era la Guerra Fredda, ma pochi anni dopo la Guerra Fredda finì e per molti anni è rimasta un vago ricordo del passato. Inoltre i protagonisti erano  molto giovani ma da allora i ragazzi nel mondo occidentale sono molto diminuiti di numero e hanno smesso di fare tendenza. Inoltre racconta un mondo che non c'è più.
La trama è piuttosto semplice e già allora un po' scontata: abbiamo David, il classico genietto da computer (ma ai nostri occhi sono ormai computer vagamente preistorici, dove i comandi andavano scritti con quella particolare scrittura ad aghi oggi completamente dimenticata, c'erano i dischetti... insomma, un mondo davvero lontano) che maneggia molto bene quel mondo misterioso intrufolandosi tranquillamente nel registro elettronico della scuola. Per impressionare una sua amica Jennifer - una bella ragazza molto disponibile ma con precisi principi morali - cambia un po' di voti, anche a lei, ma lei non gradisce e si arrabbia - e naviga allegramente nei canali delle industrie di videogiochi per piratarseli. E un bel giorno, dopo appunto aver ritoccato i voti, entra anche in un sito dove c'è un gioco molto ganzo: la guerra termonucleare tra sovietici e americani. Molto contento comincia a giocare e non viene nemmeno sfiorato dal sospetto che non sia affatto un videogioco.
Alla Grande Base dove studiano ed esperimentano le varie possibilità per reagire appunto ad un eventuale attacco militare sovietico sono però convinti che ci sia, appunto, un attacco nucleare in corso e il disastro viene evitato per un pelo. A quel punto i servizi segreti si sguinzagliano alla ricerca del misterioso intruso, che non sospetta di niente e continua allegramente a giocare.
Alla fine i servizi segreti lo trovano e lo catturano, e naturalmente non credono una parola del suo racconto. Il ragazzo comunque riesce a fuggire grazie ad un abile intrallazzo elettronico e, aiutato da Jennifer, con un abile lavoro investigativo, riesce anche a raggiungere lo scienziato che aveva elaborato la piattaforma per la guerra termonucleare, e che si era dato per morto e aveva tagliato i ponti con tutti essenzialmente perché quel tipo di giochi gli sembrava un po' troppo percoloso. Il sistema operativo però non si era dimenticato di lui e da qualche anno aspettava fiducioso di giocare di nuovo con il suo creatore.
Alla fine tutti e tre raggiungono la Grande Base - un posto davvero affascinante pieno di schermi e di operatori che sembrano usciti un po' da Star Trek, un po' da Gundam e probabilmente da altri classici dell'epoca che non conosco:
ADORO questi tipo di scenari, e ho sempre sognato di lavorare in un posto così
dove nel frattempo tutti sono in grandissimo tumulto e agitazione perché il computer non ne vuol sapere di smettere di giocare sol suo amato creatore. 
Alla fine David ricomincia a giocare con lui e lo convince a chiudere la partita-
Molto perplesso il computer chiude pronunciando una delle frasi più sagge di tutti i tempi con la tipica voce sintetizzata con cui parlavano i computer in quegli anni spensierati:

"Strano gioco: la sola mossa vincente è non giocare": frase che, al contrario del resto del film, non è stata affatto dimenticata.
Tutto si ferma, alla Grande Base festeggiano con grande entusiasmo e si suppone che festeggino alla grande anche i sovietici, ma di loro non sappiamo niente.

Il film quindi si basa su due dei grandi tormentoni di quegli anni: il giovane genietto che si intrufola nei blindatissimi sistemi di sicurezza delle superpotenze, di cui ho già detto, e il racconto della guerra termonucleare definitiva che comincia per caso, su cui si basano infiniti film e ancor più infiniti racconti e romanzi di fantascienza, compreso Terra! di Stefano Benni che uscì proprio lo stesso anno di Wargames.

Il film naturalmente funziona benissimo facendolo vedere a una terza media: personaggi adolescenti, adulti tutti pazzi uno più dell'altro ma che gestiscono il mondo e rischiano di fare grandissimi pasticci (e meno male che ci sono dei ragazzi a sistemare le cose), trama semplice, un po' di scene di azione e soprattutto un sacco di computer che recitano benissimo, nonché un ottimo lieto fine che arriva però dopo una scena di grande suspense. Oltre ai computer recitano veramente bene anche i missili che si risvegliano, si innestano sulle apposite rampe di lancio e puntano verso l'avversario.
Sul piano storico serve a descrivere perfettamente la Guerra Fredda vista dalla parte occidentale, con quella vaga atmosfera di terrore che innervava un po' tutta la nostra piacevole e benestante esistenza, e anche l'incubo della Guerra Per Caso che turbava tanto i nostri sonni. Dura quasi due ore ma sono ore spese bene.
E c'è anche una bella canzone: Crosby, Still & Nash, nientemeno

venerdì 25 luglio 2025

L'arrivo delle missive - Aliya Whiteley

Si tratta di un cosiddetto racconto lungo, che volendo e a seconda dei gusti potrebbe essere anche definito romanzo breve: 150 pagine, ma sono 150 pagine reali, belle fitte e nemmeno divise in capitoli. Scorre molto bene e si può tranquillamente consumare in un giorno o due serate, nemmeno troppo lunghe; pubblicato in Inghilterra (dove è ambientato) nel 2016 e pubblicato in Italia nel 2018 dalla casa editrice Carbonio, di cui fino a due giorni fa ignoravo financo l'esistenza ma che sembra gestita da persone di buon gusto. La copertina non c'entra alcunché con il contenuto (a parte essere ambientato nella campagna inglese) ma, nonostante quelle strane sagome nere non è sgradevole, che è più di quanto si possa dire delle copertine che normalmente circolano. L'autrice sembra promettere bene ma non hanno tradotto altro di lei, in italiano. Peccato perché mi sembra che meriterebbe, però è giovane e quindi magari col tempo arriveranno altre cose.
Visto che, per vari motivi che proverò dopo a esporre, della trama non posso dire granché proverò a dire a chi potrebbe piacere. A me, prima di tutto, ma non è molto indicativo perché sono abbastanza onnivora. Non ha avuto un gran risalto ma cercando si trovano diverse recensioni, per lo più favorevoli. Insomma, a quei pochi eletti che in qualche modo sono riusciti a metterci le mani è piaciuto abbastanza. Io l'ho pescato in biblioteca, ma credo che lo comprerò - col prossimo bonus, però, perché quello di quest'anno ormai l'ho spolpato tutto.
Viene di solito classificato come "fantascienza", oppure "distopia", che è una di quelle parole onnicomprensive di recente acquisizione che viene usata per indicare la descrizione di una società futura e piuttosto schifida. Questo libro però non descrive una società futura e quella che presenta non solo non ha nulla di schifido, ma è una normale ambientazione inglese agli inizi del secolo scorso. Personalmente, non ci ho trovato nulla di spaventoso e per certe cose sono di viscere piuttosto sensibili.
C'è, effettivamente, qualche elemento fantascientifico, ma proiettato molto avanti nel tempo.
Torniamo alla domanda iniziale: a chi potrebbe piacere? Cosa c'è dentro?
E' un racconto di formazione, a ispirazione femminista - ma, anche se la protagonista è femmina, i temi principali sono l'autodeterminazione, la realizzazione personale e soprattutto il libero arbitrio, ma anche la volontà di non farsi troppo guidare da chi ha già deciso cosa sarebbe bene per te o per tutti - e sono tutti temi che riguardano anche gli uomini, in effetti.
Non esito a definirlo una storia a lieto fine. Certo, il futuro si apre su delle incognite - ma ditemi voi quale futuro non contiene delle incognite. 
L'ho pescato tra i suggerimenti di un blog letterario dove la tenutaria aveva deciso di elencare cinque titoli "disturbanti" che le erano piaciuti molto. Davvero non so perché ho aperto un video che mi prometteva delle letture disturbanti: io non amo affatto essere disturbata e riempita di inquietudini, e non è certo quello il criterio con cui mi sceglierei una lettura. 
Sta di fatto che il primo libro presentato era questo, che mi sembrava rientrare nella categoria interessante; il secondo e il terzo dalla descrizione mi sono sembrati due pugni nello stomaco e gli ultimi due non saprò mai quali sono perché ho chiuso il video stabilito che quella roba aveva buone possibilità di disturbarmi assai.
Dunque non sono molto d'accordo col fatto che sia fantascienza, e volendo potrebbe tranquillamente rientrare nel fantasy, o più esattamente nella letteratura fantastica - non che ci siano streghe o folletti, ma sappiamo tutti che ormai con l'etichetta fantasy circola davvero un po' di tutto, compresa molta roba pubblicata da Urania.
C'è una buona traccia di romance, volendo - ma anche sotto l'etichetta romance circola ormai un po' di tutto.

Ma veniamo alla trama. Anzi, non veniamo alla trama perché non si può raccontare. Non tutta, almeno. Personalmente non ho nulla contro gli spoiler, ma la trama presenta un buon numero di svolte e presentarne solo una o due non mi sembra abbia molto senso.
Così proverò a... ehm... dire qualcosa. Solo qualcosa.
Siamo, e sia chiaro che ci resteremo fino alla fine, in una bella campagna inglese, a primavera avanzata. La storia si snoda nell'arco di due-tre mesi. La prima guerra mondiale è finita da un paio di anni e la gioventù inglese è ancora lì che si lecca le ferite dopo l'abominevole salasso cui è stata sottoposta. Nei flashback avremo anche un piccolo, piccolo pezzettino di una battaglia della guerra in questione. Poca roba, ma molto coinvolgente e realistica.
La protagonista è una fanciulla di diciassette anni, considerata già in età matrimoniabile. Nonostante la fascetta ci informi che Shirley sembra già avere un destino stabilito per lei e che i genitori abbiano già deciso chi deve sposarla la cosa non è affatto così dichiarata e inevitabile, e Shirley ha i suoi bravi progetti. Inoltre è innamorata del suo professore - che ha 24 anni, e quindi non sembra affatto improponibile. Poi, certo, la famiglia ha altri progetti, ma chi non ne ha? E dopotutto, la madre è scappata a suo tempo col suo attuale marito: le ragazze inglesi hanno sempre avuto una certa determinazione nello scegliersi un destino su misura.
Il suo amato professore, all'inizio della storia, per quanto oggetto di ardenti fantasticherie e di ben precisi progetti, al momento è del tutto ignaro della questione. Tuttavia la vita funziona a modo suo, la ragazza ha degli amici, o comunque dei compagni di scuola... insomma, qualche imprevisto si acquatta nell'ombra. Ma non è un imprevisto spaventoso. 
Le missive del titolo sono quattro, credo, e le tre lettere del professore sono consegnate a mano. La quarta invece arriverà per posta e offre a Shirley un colloquio per l'ammissione a una scuola per insegnanti. E poi ce n'è anche una quinta, che comunque influisce ben poco nella trama.
La quale trama si snoda tra passeggiate campagnole in una natura assai piacevole, incontri romantici, preparativi per la gran festa del Calendimaggio, che in paese è molto importante, altri preparativi per... va bene, lasciamo perdere. Niente di disturbante, comunque.
E ci sono anche altre cose, forse, magari, un pochino più disturbanti, ma che Shirley affronta con molto buon senso.
E la storia finisce, affacciata sul futuro.
Potrebbe andare bene d'estate, sotto l'ombrellone o sotto un albero pieno di uccellini cinguettanti?
Sì, potrebbe. In effetti io l'ho letto appunto sotto un albero eccetera -ma anche a casa in poltrona, quando il caldo mi ha suggerito di rientrare. Secondo me però è perfetto anche in autunno, con la tradizionale tisana ai fiori e la fetta di torta sul piattino. E credo che nessuno ne uscirà disturbato.

lunedì 7 luglio 2025

Tra color che son sospesi (Cronache di un provvedimento disciplinare gestito da imbranati)

Suspended in Gaffa di Kate Bush. 
C'entra il giusto col post, ma è una bella canzone.
Sul finire di Marzo venne infine deciso  che era tempo di punire Uranio: troppo e in troppi modi egli aveva peccato, e la scuola doveva prendere adeguati provvedimenti.
E no, non sono sicura di ricordare con precisione il motivo ufficiale del contendere - credo che ci fosse di mezzo l'uso assai improprio del cellulare - ma Uranio in quei sei-sette mesi di scuola aveva collezionato un tal portfolio di infrazioni al regolamento scolastico di ogni taglia e peso che tutti da tempo ci eravamo convinti che non c'era altro da fare che mandare il cosiddetto segnale*, e arrivati a quella convinzione ci siamo anche accorti, ahimé, che in effetti il provvedimento avrebbe dovuto scattare ben prima. Ma a St. Mary Mead siamo un po' tordi e questo si sa.
Tuttavia, per sospendere un alunno la strada è lunga e abbastanza in salita - com'è giusto che sia dal momento che si tratta di un provvedimento piuttosto grave. 
Il primo passo è consultare in via informale il Consiglio di Classe e il Dirigente Scolastico. Come ho già spiegato il Consiglio a quel punto brillava per unanimità e il Dirigente ha convenuto con noi che era senza dubbio tempo di intervenire.
La VicePreside ha parlato a lungo con la famiglia - più esattamente con la madre che è quella che tiene i contatti con la scuola; la quale madre si è cosparsa il capo di cenere e ha detto che sì, si rendeva conto.
Poi c'è stata l'elaborazione del Provvedimento. Sì, lo so, esistono ancora scuole che si limitano sobriamente a levarsi dai piedi per qualche giorno l'alunno sospeso e la classe può così tirare un sospiro di sollievo. Non noi: noi siamo una scuola inclusiva nonché un Istituto assai Comprensivo, e desideriamo tutelare il diritto dell'alunno all'apprendimento; perciò sospendiamo sempre con Obbligo di Frequenza, e così ci tocca stabilire un calendario parallelo dove la classe del Sospeso sta a farsi la vita sua, e il Sospeso fa delle lezioni individuali di carattere educativo - oppure didattico, nel caso specifico, perché Uranio durante quei sei-sette mesi era stato troppo impegnato a imperversare in lungo e in largo per pensare a questioni terrene quali seguire un po' le varie materie.
Ma anche così non ci basta, e allora in più cerchiamo di impegnare gli alunni sospesi in Lavori Socialmente Utili sul territorio - e per Uranio era stato stabilito di mandarlo alla cooperativa dell'Ape Laboriosa, vanto e fiore all'occhiello di St. Mary Mead. E tutto ciò richiedeva la disponibilità della cooperativa in questione e per giunta un protocollo particolare, e organizzare il tutto era perfino più impegnativo di preparare la scaletta per le lezioni individuali di cui sopra. Ma la VicePreside è sempre disposta a complicarsi la vita, e dunque il protocollo era infine stato avviato.
A questo punto c'era da convocare il Consiglio di Classe Straordinario, con tanto di Rappresentanti dei Genitori, sì come prevedeva la legge,  e naturalmente anche il Sospendituro e la sua famiglia perché venissero tutelato il sacro diritto dell'Autodifesa.
E tutto ciò venne fatto nei modi stabiliti dalla legge - o così credevamo. Ma su ciò fornirò ulteriori dettagli più avanti.
E venne alfine il giorno del Consiglio Straordinario, convocato sì come vuole la legge con cinque giorni di anticipo, e nel giorno stabilito eravamo tutti lì: prima il Consiglio in versione ristretta (ovvero solo gli insegnati e il Dirigente) e in quella sezione dei lavori venne stabilito che l'alunno sarebbe stato sospeso per ben due giorni. Viste le circostanze io, nota e implacabile orchessa, mi attentai a chiederne tre, ma il Dirigente stabilì che due bastavano. E noi tutti chinammo il capo e dicemmo sì, va bene anche due.
Poi entrarono le Rappresentanti - c'erano tutte e quattro, ascoltarono con grandissima attenzione, presero appunti e dissero sì, va bene e prendiamo atto, e non nascosero del tutto una certa qual soddisfazione perché un buon numero dei peccati di Uranio avevano variamente danneggiato anche i compagni.
E venne infine il momento di chiamare Uranio e sua madre perché entrassero. Ma non entrarono.
Non per partito preso o per cattiveria, ma perché di loro non c'era nemmeno l'ombra. Come potevano entrare e partecipare al Consiglio Straordinario se non c'erano?
Il Dirigente guardò perplesso la VicePreside e la VicePreside telefonò alla madre; la quale madre rispose che lei non sapeva nulla di alcuna convocazione e che era a lavorare nella Piana Lontana.
E qui devo appunto dare quei dettagli accennati più sopra.
Nella scuola media di St. Mary Mead ormai da tempo le comunicazioni ufficiali avvengono attraverso il nostro Grandioso Registro Elettronico, che però una non piccola fetta dei genitori non consulta o consulta a modo suo: in tanti per esempio non si occupano di leggere le varie note disciplinari o generiche, oppure... le leggono ma non mettono la spunta di presa visione perché non avevano capito che andava messa la spunta. E allora noi glielo spieghiamo, che andrebbe messa la spunta, e loro dicono che sì certamente e poi continuano a non metterla. Difficile stabilire coin sicurezza se ci sono o ci fanno.
La triste verità, sembra, è che gli sta fatica aprire il registro e leggere, e questo si vede molto chiaramente quando vengono mandate le circolari o le richieste di autorizzazione. Per la verità le autorizzazioni e alcune delle circolari vengono lette, decrittate e spedite dalle Rappresentanti, ma c'è anche un piccolo gruppetto che si guarda bene dal consultare la casella di posta che hanno indicato nel registro elettronico appunto per le comunicazioni, e dunque siamo al punto di prima.
Nel caso specifico la Convocazione per la famiglia era un atto privato di cui le Rappresentanti non sapevano niente ed era stato spedito direttamente a lei dalla segreteria della scuola; ma la madre, pur sapendo benissimo che c'era una sospensione nell'aria, non si era preoccupata di dare ogni tanto una scorsa alla casella in questione, e a  nessuno di noi - insegnanti, dirigenza e Segreteria - era venuto in mente di controllare che la mail fosse stata letta, anche solo con una semplice telefonata. Il che, ho scoperto dopo consultando una Addetta ai Lavori un tantino più scafata di me, è stata grave mancanza e trascuratezza da parte nostra, perché una convocazione ufficiale va controllato che sia stata ricevuta - in effetti, ho scoperto, molte scuole chiamano il genitore a ritirare questo tipo di convocazioni perché appunto firmi doverosa ricevuta. Non noi di St. Mary Mead, che siamo tutti anime davvero candide e AUPP**.
E insomma la madre, impegnandosi con tanta buona volontà, poteva quasi credibilmente sostenere che non era venuta perché non sapeva niente di niente della sospensione in agguato, mentre senza alcun dubbio noi della scuola di St. Mary Mead, senza impegnarci più di tanto, potevamo sostenere di essere assaissimo tordi e discretamente incapaci.
Le Rappresentanti si sono guardate più volte negli occhi poi una di loro ci ha accennato con bel garbo che, a dire il vero, loro non erano molto sorprese da quell'incidente, anche perché conoscevano Uranio e tutta la sua famiglia sin dall'inizio delle elementari. E tutto ciò offrì a tutti noi ampio motivo di riflessione, mentre il Dirigente era assai seccato, quasi che non avesse alcuna responsabilità delle procedure della scuola.
La seduta è dunque sciolta. 
Io e la VicePreside prendiamo subitosto un calendario per  stabilire la data della seconda parte del Consiglio Straordinario - il primo giorno dàbile, ovvero di lì a sette giorni. Una delle Rappresentanti mi chiede con garbo se  potrebbero, magari, nel secondo Consiglio Straordinario far partecipare solo una di loro, perché riprendere ferie dal lavoro potrebbe essere un problema...
Assicuro che sì, certamente: il Consiglio Straordinario prossimo verrà considerato la seconda parte di quello di oggi, dove loro han già partecipato, e una modesta rappresentanza sarà più che sufficiente. La seduta si scioglie, lasciandomi un senso di abbacchiatura piuttosto forte. In serata mi concedo un piccolo commento un po' informale sulla bacheca del Consiglio di Classe: non proprio un meme, ma comunque una delle mie vignette preferite di Snoopy:
Due giorni dopo la mail riparte, la madre di Uranio viene convocata in Segreteria per firmare, poi le viene fatta anche la telefonata di rinforzo caso mai la memoria non la soccorresse in modo adeguato. Proprio in quella mattina, guarda caso, Uranio (la cui salute è sempre stata assai precaria) viene colto da gran mal di testa cui si aggiunge una leggera febbre. Guarda un po' i casi della vita; d'altra parte in quei giorni c'è un gran rifrullo di influenza, e chi siamo noi insegnanti (tutti dottori, certo, ma non in medicina)per mettere in dubbio che la sua non sia una malattia delle più genuine? Se il ragazzo sta male non verrà, e questo è quanto.
Così al secondo Consiglio Straordinario (che è in realtà la seconda parte del primo) di nuovo non abbiamo il Gran Colpevole ma solo una madre che si mostra adeguatamente comprensiva - con noi, non con il figlio, e che cosa pensa davvero in cuor suo sono solo e soltanto affari suoi di cui non è tenuta in alcun modo a renderci conto.
E alfine il provvedimento di sospensione parte, nel più rigoroso rispetto delle procedure previste dalla legge, e la settimana dopo avverrà infine il Grande Evento.
Nel frattempo...
Nel frattempo una mattina arriva la mail di una delle Rappresentanti: loro non han detto nulla a nessuno della sospensione, ma hanno notato che in classe nessuno dei professori ne ha parlato. Ritenevano però giusto che la cosa venisse esternata e resa pubblica, anche per dimostrare ai ragazzi che certe azioni portano a determinate conseguenze...
Comprendo il loro stato d'animo, ma la cosa non mi convince molto. Così, prima di rispondere, mi rivolgo alla solita addetta ai lavori in cerca di lumi. A St. Mary Mead, come si sarà capito da tutto questo racconto, di sospensioni non ne facciamo molte e io non mi ero mai trovata negli ultimi anni a farne una nella classe che coordino. Non ricordo però nessuna proclamazione ufficiale in classe.
L'Addetta ai Lavori mi schiarisce in fretta le idee: la sospensione è un provvedimento preso verso un alunno, non verso la classe - e dunque se ci saranno ricadute didattiche positive ben vengano, ma non è previsto che la classe venga informata più di tanto - tanto più che all'emanazione del provvedimento hanno assistito le Rappresentanti, cui però non è stato minimamente imposto alcun vincolo di segretezza. Quindi, vedano loro se vogliono raccontare o no la cosa, e certo non le possiamo obbligare, ma la Pubblica Gogna in classe non è in alcun modo prevista - al di là della semplice e banale constatazione che, essendo St. Mary Mead un paese piccolo e ciarliero, tutti sanno tutto di tutti indipendentemente dal fatto che questo "tutto" sia stato raccontato ufficialmente o meno.
Trasmetto quindi tale accorta risposta alle Rappresentanti, evitando con cura di corredarla con le mie personali considerazioni sul livello di ciarlierità eventualmente raggiunto dal paesello di St. Mary Mead.
E la settimana seguente, finalmente, Uranio è stato sospeso con tutto il corredo di lezioni didattiche appositamente organizzate per lui e i due pomeriggi di lavoro supplementare per la Festa della Fratellanza che in quei giorni l'infaticabile Cooperativa dell'Ape Laboriosa ha contribuito ad organizzare.
Con un po' di pazienza, anche gli imbranati ce la possono fare.

* che è il modo con cui in didattichese chiamiamo la sospensione
** AUPP = Anche Un Po' Pirla

venerdì 4 luglio 2025

4 Luglio - Indipendence Day

Un bel gattino patriottico festeggia il Quattro Luglio

Il 4 Luglio 1776, nella Convenzione di Philadelphia, venne letto e sottoscritto un documento  decisamente innovativo, noto come The unanimous  Declaration of the thirteen united States of  America ispirato ai più puri principi dell'illuminismo, in cui le tredici colonie inglesi in suolo americano dichiararono, appunto, la loro ferma intenzione a indipendentarsi dal regno di Inghilterra e di vivere d'ora in poi come meglio gli aggradiva.
Erano altri tempi: oggi la pubblica lettura di cotal documento sarebbe ripresa dalle emittenti televisive e trasmessa quasi in tempo reale a tutto il mondo, e nel giro di mezz'ora il sovrano inglese di turno e il capo del governo inglese sarebbero stati sollecitati da orde di giornalisti in cerca di reazioni e dichiarazioni di intenti. 
All'epoca però il mondo era diverso: non c'erano televisioni, né telefono né telegrafo e le notizie viaggiavano con tempi più lunghi. Immagino che passassero intere settimane prima che la notizia varcasse l'oceano e che da Londra cominciassero a riflettere su come reagire all'assai impertinente annuncio.
Tale documento dichiarava, con sobria e altera sicurezza:  
Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.
Entrava così nel linguaggio politico ufficiale un concetto nuovo: la felicità come diritto di tutti gli uomini, da perseguire in una ricerca individuale, anche cercando un governo che la favorisse e non più da aspettare come gentil concessione di un sovrano incaricato di governarli  da Dio in persona; e poi c'era il concetto dei diritti inalienabili, che anche quello era piuttosto innovativo.
Le idee dell'illuminismo per essere applicate in Europa, dove pure erano state faticosamente elaborate, dovettero prima varcare l'oceano. Le tredici ex-colonie (ex per volontà loro, non perché la cosiddetta madrepatria lo avesse benignamente concesso) si diedero una agenda politica del tutto innovativa e, con qualche inciampo e difficoltà, riuscirono a portare la nave in porto nel giro di qualche anno.
In Europa commemoriamo soprattutto il 14 Luglio di ventitré anni dopo, ma senza voler togliere niente all'eroico popolo parigino, e soprattutto alla bella e ardita  Mademoiselle Oscàr, l'attacco di malumore di una folla esasperata parla meno al mio cuore di un gruppo di gentiluomini che leggono un testo davvero rivoluzionario per l'epoca fondando uno stato diverso da tutti gli altri esistenti all'epoca senza chiedere il permesso a nessuno.,

Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e oggi la gloriosa Costituzione degli Stati Uniti d'America mostra vistose crepe, mentre gli USA stanno diventando, nemmeno molto lentamente, una democratura, col consenso di buona parte della popolazione.  Il tempo ci dirà se il processo si mostrerà irreversibile, almeno a tempi brevi, o se la prima repubblica moderna riuscirà a riprendersi la gloria passata. Nell'attesa, voglio commemorare un giorno che è stato davvero speciale nella storia.