La prof. Murasaki in versione natalizia |
Due anni fa al pranzo di Natale le due padrone di casa avevano un delizioso berretto di Natale, di quelli rossi con il bordo bianco ornato di stelline e un soffice ponpon. Le guardai con assoluta invidia, tanto che alla fine un cugino riuscì a scovare in un angolo della casa un berretto non altrettanto carino ma almeno un po' glitter, che tenni trionfalmente in testa per tutto il pranzo per poi restituirlo a malincuore ai legittimi proprietari prima di andarmene.
Decisi tosto di procurarmene uno per il successivo Natale, con il proposito di portarlo a scuola l'ultima settimana. Ma, ahimé, tutti i negozianti cui mi rivolsi speranzosa mi giurarono di avere avuto sì tonnellate di berretti di Natale di varia foggia, ma di averli anche venduti tutti.
Così mi ripromisi di provvedermi per tempo l'anno successivo.
Ahimé, l'anno scorso tutto il periodo prenatalizio fu fagocitato da una lunga e dolorosa influenza e riuscii a malapena a trascinarmi alla farmacia di St. Mary Mead per raccattare quei pochi regali che speravo di fare, e che vennero malamente distribuiti durante le feste tra una ricaduta e l'altra. Un vero strazio. Quanto al pranzo di Natale, se io avevo l'influenza, i miei ospitali parenti avevano addirittura il Covid, e quindi lo passammo in dignitosa solitudine e, nel mio caso, pasteggiando malinconicamente a tisane perché per l'occasione il mio leggendario appetito se n'era andato a ramengo, tanto da farmi addirittura pensare a una ricaduta della mia lunga malattia.
Quest'anno le cose sono andate molto meglio e sono riuscita a fare ben tre giri di shopping, comprando non soltanto regali per amici, parenti e conoscenti ma anche una serie di regalini variamente demenziali per me - una cosa, questa, cui ho sempre tenuto particolarmente. Dei berretti di Natale mi ero completamente dimenticata ma girando da Flying Tiger ho trovato una graziosa passata da renna con le corna:
Probabilmente, cercando bene, è possibile trovare accessori ancor più demenziali; io, comunque, mi sono contentata così e ho provveduto prontamente ad acquistarle l'8 Dicembre, scalpitando in cuor mio per tutta la settimana perché l'atmosfera natalizia nella scuola non mi sembrava ancora abbastanza adeguata.
Nel frattempo le custodi hanno provveduto a montare un bell'albero nell'ingresso e un albero più piccolo al piano di sopra, e la stampante a 3D del laboratorio di informatica ha provveduto a sfornare una graziosa serie di stelle rosse che hanno ingentilito le pareti davanti all'Aula Magna, oggi chiamata Polivalente perché lì dentro ci facciamo di tutto.
Così Lunedì scorso ho infilato la mia poassata e atteso la Terza Sfigata, che non ha mancato di apprezzare.
Per tutta la settimana ho girato per i corridoi e interrogato e restituito compiti e pure fatto un paio di partacce, ma sempre con la mia passata con le corna non troppo saldamente infilata sulla testa (è un po' scivolosa, ho scoperto). Qualche alunna di altra classe mi ha chiesto se avevo messo quella passata perché avevo le corna. Ho risposto che la portavo perché ero ricolma di spirito natalizio, e che per una renna avere le corna era cosa normale e per la quale davvero non c'era motivo di formalizzarsi. Le ho viste un po' perplesse, ma se uno fa una domanda idiota, mi sembra, non può pretendere di ricevere una risposta intelligente - detto e non concesso che io sia in grado di elargire risposte intelligenti anche in periodo non natalizio, il che è davvero tutto da dimostrare.
Stamani, mentre stavo per uscire di classe (regolarmente munita di corna) per sorvegliare i corridoi durante l'intervallo nella zona a me assegnata, è arrivata una custode.
"Professoressa!" ha chiamato.
Alzando gli occhi ho visto che portava un berretto di Natale di un bel rosso, con le stelline luminose sulla fascia bianca di similpelliccia.
"Una foto, una foto!" ho squittito "Facciamoci una foto insieme. Chi ci fa una foto?".
"No, professoressa, venga giù che le faccio vedere una cosa".
Con un codazzo di alunne al seguito (armate di cellulare per fare le foto) abbiamo sceso le scale, per poi incrociare le due custodi, anche loro munite di berretto rosso.
"Una foto, una foto tutte insieme!" chiedevano a gran voce le ragazze.
Bene, fare la foto non è stato semplice né veloce perché una delle custodi è stata chiamata su per fare non so cosa e l'altra ha dovuto allontanarsi lungo il corridoio, mentre io e le ragazze aspettavamo. Ma alla fine eccoci lì, in fila, munite di sorrisi sgargianti, e ci è stata fatta la foto. Tre foto, in effetti: una seconda per sicurezza, e una mia personale con una delle allieve - e va sinceramente riconosciuto che sono venuta proprio malino in tutte e tre. Fa niente, in foto vengo sempre male.
Natale sta arrivando, evviva il Natale.
4 commenti:
Bentornata Murasaki! Il cerchietto da renna è davvero molto grazioso, un natale ho avuto in prestito un cerchietto con aureola bianca pelosa da angioletto e devo dire che mi stava molto bene!
Grazie del benvenuto, e tanti auguri!
Sì, ma alla fine cos'è che dovevano farti vedere al piano di sotto? XD
(Bello il cerchietto "rennoso"! Io al lavoro non ho sfoggiato nulla, perché per il secondo anno di fila sono riuscita a prendermi un po' di ferie nei pressi del Natale. Ma invero la sera di Halloween, dovendo restare al pubblico fino alle 19.00, ho esibito un bellissimo cerchietto dotato di fantasmini fosforescenti :D)
@ Minty
E allora buone vacanze a te, a Natale valgono doppio!
Il cerchio con i fantasmini mi sembra una vera ganzata. In effetti l'anno prossimo per Halloween potrei procurarmi qualcosa, perché da noi a scuola è una festa che da qualche anno viene molto curata dalle insegnanti di lingue e di Arte, e anch'io cerco sempre un racconto adatto per quel giorno.
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