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lunedì 19 giugno 2017

Lunedì Film - Stand by Me - Ricordo di un'estate (Film per le medie)


Se vi ritrovate un giorno con due ore da passare in qualche modo con una classe delle  medie (sostituzione imprevista, sciopero che decima le classi o cresima che sia) questo film può costituire un eccellente toppa: ai ragazzi piacerà, non avrete sprecato il vostro e il loro tempo e gli avrete offerto un valido passatempo che gli offrirà ampi spunti di riflessione, oltre a fornire un eccellente descrizione dell'adolescenza negli USA degli anni '50.
Tuttavia lo potete anche programmare e dedicarci due ore faticosamente rosicchiate a grammatica e geografia, e sarà un utilizzo assai appropriato e didatticamente valido del vostro e del loro tempo, specie se lo farete vedere nella seconda parte della seconda  media. Ho scritto "due ore" perché tra i suoi molti pregi il film include una durata perfetta anche per i tempi didattici, ovvero 89 minuti canzone finale inclusa: basta  dunque una coppia di ore consecutive, con o senza intervallo in mezzo. Non servono grosse introduzioni, e secondo me non serve nemmeno avviare dopo il film qualche ampia discussione sulle tematiche ivi trattate: è un film che si spiega e si interpreta da sé, salvo forse un breve commento per spiegare cos'è una sanguisuga - animale oggi non molto comune da incontrare per chi non vive vicinissimo alle paludi ed è appassionato di osservazioni della natura, anche nelle sue forme più pungenti. I dialoghi sono importanti, ma offrono anche numerose pause in cui gli spettatori possono commentare il film, a bassa o ad alta voce che sia.
Lo apprezzeranno molto anche le ragazze, benché l'elemento femminile sia quasi assente: si tratta di una preziosa occasione di osservare con calma i loro coetanei nel loro mondo più privato. Tra l'altro in questi anni ha recuperato una discreta attualità anche sotto quell'aspetto, perché la forza degli stereotipi e della divisione del mondo in maschile e femminile è oggi marcata proprio come lo era negli anni '50 del secolo scorso.
Nelle mie intenzioni, quest'anno, avrebbe dovuto fare da contrappeso a Quando c'era Marnie, storia quasi completamente al femminile - poi è andata com'è andata e il contrappeso sono riuscita a fornirglielo solo a fine anno, ma ha funzionato a meraviglia anche così. Tra l'altro, visto a fine Maggio fornisce una graziosa anticipazione dell'estate ormai alle porte e per i ragazzi questo è molto piacevole.
La quantità di cosiddette parolacce usate nel film è invero assai ragguardevole, ma la sceneggiatura le inserisce con tale naturalezza che nessuno ci ha mai trovato niente da ridire - e del resto è il linguaggio che i ragazzi usano tra loro (o che all'occorrenza possono usare), e nella sceneggiatura viene usato senza forzature e in modo assai pertinente.

Il film, del 1986, si intitola Stand by Me - Ricordo di un'estate  e vanta un illustre ascendenza letteraria: è tratto infatti da un racconto lungo di Stephen King Il corpo che è uno dei quattro racconti che compongono la raccolta Stagioni diverse, pubblicata nel 1982 e che ufficialmente non contiene racconti dell'orrore (anche se sul secondo avrei parecchie cose da dire in merito): una bella raccolta con quattro ottimi racconti; dai primi tre sono stati tratti tre film - e nel caso specifico di Stand by Me secondo me il film è anche migliore della versione su carta. Comunque, grazie a un colpo di fortuna, sono riuscita a procurarmi un edizione del volume per la biblioteca e qualche ragazzo se l'è pure letto con piacere.
La storia racconta un rito di passaggio che si svolge appunto in estate,  più esattamente in una delle estati di passaggio per eccellenza, ovvero quella che precede l'inizio delle scuole superiori. I protagonisti sono quattro ragazzi che, con la vitalità indomabile di quell'età, riescono a sopravvivere a quattro situazioni familiari assai diverse ma ognuna a modo suo decisamente particolare. In questi casi gli amici sono un conforto, e le avventure ancor di più. I quattro decidono così di affrontare una spedizione di due giorni, accortamente nascosta alle famiglie ammantandola con qualche ben dosata menzogna, allo scopo di trovare il cadavere di un ragazzo scomparso da qualche giorno e di cui si fa un gran parlare. 
La spedizione si porta naturalmente dietro diversi rischi e qualche avventura imprevista, concludendosi tuttavia piuttosto bene. Non è una scampagnata, ma un vero viaggio iniziatico punteggiato da numerosi momenti-della-verità, uno dei quali avviene proprio lungo la ferrovia che segna il loro percorso. 
Non è (solo) un film "per ragazzi", è un film di ragazzi, senza ombra di aggiustamenti di trama o di addomesticature. La sceneggiatura è molto ben fatta, ma quel che risulta davvero ammirevole è il modo in cui la regia racconta la vicenda attraverso l'ambiente: paesaggi, cani, automobili, incontri casuali, boschi notturni, treni e ferrovia partecipano alla storia esattamente come i quattro ragazzi e la voce narrante fuori campo di uno dei lontani protagonisti di quei giorni d'estate. 
La bellissima canzone di chiusura, mentre scorrono i titoli, suggella la vicenda mentre le emozioni hanno il tempo di quietarsi. L'ideale però, secondo me, è che finito il film la classe cambi insegnante e stia con qualcuno che non ha visto il film con loro. Perché, in un suo modo particolarissimo, è un film molto personale e molto intimo.
Tema conduttore? L'amicizia, naturalmente. Ma anche quel curioso meccanismo per cui le amicizie, anche quelle molto importanti, a volte rimangono sepolte nel passato, legate indelebilmente al tempo che hanno costruito e segnato. Proprio come Quando c'era Marnie, Stand by Me è (tra l'altro) un film di ricordi e di fantasmi.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Murasaki,
nella classe di mia figlia è stato proiettato proprio all'inizio della prima media, come mai lei, invece, lo sconsiglierebbe?
Grazia

Murasaki ha detto...

@Grazia:
Probabilmente perché da troppi anni sono stabile a St. Mary Mead, dove spesso le prime ci arrivano più "pulcine" di quelle che ho conosciuto in paesi più grandi o a Firenze - spesso, ma non sempre. Non esiste una classe uguale a un altra, e il fatto che io lo consideri un film "da seconda" non vuole dire niente. Stand by me tratta un infinità di temi, molti dei quali perfettamente recepibili anche negli ultimi anni delle elementari, anche se guardandolo in seconda è probabile che l'attenzione dei ragazzi si focalizzi soprattutto su certe chiavi interpretative; ma di sicuro le famiglie difficili, l'elaborazione del lutto e le sfide senza un motivo apparente sono temi perfettamente presenti anche nella vita di un decenne. Magari può sfuggire (...forse) il tema della posizione sociale - anche se chi nasce in una famiglia sfigata impara anche troppo presto che questo complica la sua vita sociale. In sostanza, la ringrazio per la domanda e ho provveduto a togliere l'incauta osservazione :)

Eva ha detto...

Uno dei "miei"Film della vita.Mi commuove profondamente...e lo andrete di più se guardate i "contenuti speciali".Rob Reiner è a suo modo un gran regista.Grazie Murasaki per averlo mostrato ai tuoi pargoli. OTTIMA SCELTA!

Eva ha detto...

Lo AMERETE di più....

Murasaki ha detto...

Contenuti speciali? In effetti ho usato la copia di una collega che aveva un secondo DVD... penso che me la farò prestare per quest'estate, grazie della segnalazione ^_^

Eva ha detto...

.....un secondo dvd?Allora deve essere una edizione strepitosa..perché il mio dvd è singolo,"special edition" ci sono le interviste al cast al regista ed a Stephen King anche a distanza di 15 anni..River Phoenix era già morto...ed il documentario sulla storia delle riprese è toccante tanto quanto il film.
Spero ci sia lo stesso materiale in codesta edizione😊Buona notte a prego non c'è di che😀 Grazie anche a te per la tua segnalazione.