Taci, il nemico ti ascolta!
Giunse così il D-Day e il registro da quel giorno fu ufficialmente in chiaro - purché un familiare adulto fosse passato a ritirare la password, e tale password fosse effettivamente funzionante (alcune non lo erano) e purché in famiglia qualcuno si fosse deciso a fare il Grande Passo e ad aprire il Registro Elettronico in questione, e soprattutto purché la famiglia avesse un collegamento a Internet funzionante - cosa che a St. Mary Mead non sempre avviene, e infatti i problemi di collegamento non ci sono solo a scuola.
Qualcuno comunque doveva essersi dato da fare in gran fretta, perché la mattina dopo, alle otto, la professoressa Quadrella era in Sala Insegnanti a pasticciare con il computer spiegando che "era bene fare attenzione, perché ieri sera mi hanno telefonato per avvisarmi che un alunno segnato assente in realtà non lo era affatto. E avevano ragione, perché l'alunno era effettivamente a scuola, e quello davvero assente era immediatamente prima di lui nell'elenco".
Cose che capitano, certo. E naturalmente nessuno è mai al sicuro da questi piccoli errori di distrazione. Dobbiamo imparare a convivere con la consapevolezza che il Nemico ci ascolta.
E tuttavia.
Quel giorno uscivo con la classe, per visitare un pregevole e rinomato museo. Al ritorno, mi sono attardata in Sala Insegnanti per compilare il registro, e ho così scoperto che gli insegnanti che quella mattina avrebbero dovuto fare lezione con la classe che usciva avevano firmato le loro ore come se la classe fosse stata presente, ma si erano poi ben guardati dal firmare le ore di supplenza che avevano svolto in altre classi.
D'accordo, è pur vero che al corso fatto ormai due anni fa sull'uso del Grandioso Registro Elettronico nessuno pensò di spiegarci come fare in caso di gite o di uscite didattiche, però cosa c'è di male, quando fai un lavoro al pubblico davanti a venti e passa testimoni, a dichiarare il vero evitando nel contempo di dichiarare il falso?
Ad ogni modo io ero venuta lì per firmare e avrei firmato, e niente e nessuno sarebbe riuscito a fermarmi: ho firmato cinque ore di compresenza e ho raccontato dov'era la classe e con chi, scrivendolo sia nel campo delle lezioni che in quello delle "Annotazioni", e si arrangiassero in Segreteria (ma dubito che in Segreteria si siano accorti di alcunché).
La mattina dopo sono entrata nella Seconda Effervescente, che giustamente effervesceva.
"Prof" mi ha detto Anarion "Perché nei compiti che ha dato ieri ha scritto pagg con due G?".
"La doppia consonante nelle abbreviazioni indica il plurale " ho spiegato compunta e professorale "come per esempio in ss che sta per 'santi', quando non è usata in un testo di storia sul nazismo, oppure in FF SS che sta per Ferrovie dello Stato".
"Però lei ha scritto pagg sia dove indicava una pagina che dove indicava un gruppo di pagine" osserva Anarion in tono vellutato.
"Ehm. Ho sbagliato. Prometto che stasera correggerò".
E ho corretto davvero: se la classe ha deciso di rivedermi le bucce nel più puntiglioso dei modi, non mi resta che correggere con altrettanto puntiglio.
Da allora sto attentissima a scrivere pagg. solo quando indico un gruppo di pagine, naturalmente. Ed è un vero tormento.
Ma, se il Nemico mi ascolta e soprattutto mi legge, non posso che adeguarmi.
Il Registro Elettronico è venuto alla luce. Evviva il Registro Elettronico.
14 commenti:
La lettura delle tue avventure della serie "Il registro elettronico, ovvero qualcuno è deciso a fottermi" ha suscitato in me una serie di domande che non hanno risposte. Per ora. Se ho ben capito, lo scopo del succitato strumento informatico è quello di permettere alla famiglia di ogni pargolo di essere informata di ciò che succede a scuola (!!!) in tempo reale. Quindi l'informatizzazione, oltre a farci sentire moderni, ci informa, ci fa conoscere i problemi, con tempi non storici e soprattutto non dobbiamo perdere tempo per venire a scuola. Ovviamente, la prima cosa che hanno fatto i ragazzi è stata quella di tentare di prendere in castagna la prof, come accade da millenni, in tutto le scuole della galassia. Ma, cosa molto più importante, è che gli organi competenti hanno un nuovo strumento di controllo per mettere finalmente in riga quegli sfaticati degli insegnanti ecc... ecc...
Vedi, mi vengono strani pensieri e le mie sono sempre domande. Non è che questa sbandierata "trasparenza", che è la parola d'ordine della Grande Riforma della Burocrazia, farà la fine del "politicamente corretto"?
Parole nuove, importanti. Abbiamo modificato il nostro linguaggio, evitando espressioni che offendono o discriminano minoranze, professioni, persone in difficoltà. Ma queste sono diventate espressioni formali, troppo spesso. In quale misura sono servite alla soluzione dei problemi, eliminando pregiudizi, riconoscendo diritti, alleviando disagi? Certo, la filosofia dei piccoli passi (grosso e paziente sospiro).
Per finire, mi sembra che questa trasparenza sia qualcosa di facciata, che ci fa contenti noi popolo, che finalmente possiamo sbirciare nelle stanze del potere. Poi non so, ma a me fa venire in mente il Mantello dell'Invisibilita', che copre ciò che non si deve vedere.
Anche da noi è visibile il registro, ma soltanto una parte: le attività svolte e assegnate e i voti quadrimestrali a chiusura dei quadrimestri. Voti in itinere no, il collegio non ha approvato. Che per me è un non senso. O tutto o niente. Ho letto qualche strafalcione nella sezione riservata al giornale di classe, ma voglio credere che sia stato il correttore automatico, maledetto, o la fretta. Personalmente devo dire che lo compilo a casa, poiché la linea è ballerina e inoltre non voglio togliere tempo alla lezione.
Ripeto....in Murasaki c'è qualcosa di talmente creativo da rendere poetico pure un registro elettronico!!!DEVI pubblicare un racconto breve!!!!
....ed il captcha qui, però è inquietante...."ma questa è un'altra storra..."
I CLAMAVI DE PROFUNDIS hanno postato l'ultimo video "Song of Durin".
Mia madre tra poco avrà gli scrutini, un suo collega amico ci ha detto che oggi aveva 8 ore, e domani altre 2 o 4 tutte di scrutini aaaaaaaaaa, poi ha finito ma che tirata!!! :-).
@ Eva:
Ho visto che hai commentato spesso anche su BadTaste, non lo sapevo! Che leggevi invece si :-). Io l'ho scritto un racconto breve, ma sono indeciso sulla trama, l'ho finito ma vorrei cambiare qualcosina.
Che vi va di leggerlo??? :-).
@dhaulagiri8167:
per forza commento su badtaste...loro sono i nostri beniamini Admin Creatori del blog "hobbitfilm"!!!!...pure un po' sòle visto come l'hanno chiuso....però la loro rivista-web è stupenda e non mi perdo un "numero"!!
Ciao
P.S.
a proposito del racconto, senti cosa ti dice Murasaki!
Adesso però io come off-topic mi fermo, non mi sembra giusto nei confronti di Murasaki!
Ciao :-)
Sì, ma Murasaki può essere impegnata in altre cose, per esempio le varie incombenze di fine anno scolastico o un terribile raffreddore (in questo caso specifico, entrambe le cose) non è detto che dobbiate fermarvi.
Domani leggo meglio i commenti e vi rispondo, visto che mi sto QUASI riprendendo un po'.
@dhaulagiri 8167: il racconto mandacelo pure per posta ^__^
@Murasaki:
buona guarigione!!!
...e buona notte ;-)
@ Murasaki:
Quando sarà ultimato (spero presto) te lo invierò ;-).
@ Eva:
Lo vuoi pure tu? ;-).
@dhaulagiri8167:
Ma certo, sono molto curiosa, me lo faccio "girare" da Murasaki quando glielo avrai inviato!!
Grazie
Ciao
@Acquaforte:
ci ho pensato su parecchio, questa settimana, e la risposta secondo me è "no".
Il registro elettronico ha i suoi vantaggi, se la rete funziona, e anche qualche svantaggio, ma infine ci si scrivono le stesse cose che scrivevamo a mano. Il fatto che obblighi a fare le cose con una certa regolarità non è male: in questo ero abbastanza precisa anche prima, ma c'erano colleghi che restavano sistematicamente indietro di un paio di mesi che dovevano poi faticosamente riunificare a fine anno, per esempio. Quanto ai genitori... la maggior parte conosce i voti dei figli, ma quelli con i figli che hanno i voti peggiori non vengono mai, di solito, e nemmeno controllano il diario, e il registro elettronico per noi diventa un aiuto perché a quel punto non possono fare finta di non sapere.
Insomma sì, sono scartoffie e formalità, ma c'erano anche prima.
E anche il politically correct ci obbliga in parte a pensare in modo diverso, secondo me. Poi, certo, né il registro elettronico né il politically correct sono la soluzione a tutto, e lo storpio che viene chiamato diversamente abile non trae grande conforto da questo se non ha anche modo di superare le barriere architettoniche o adeguati sussidi...
@Mel:
sì, non ha molto senso visto che i voti di fine quadrimestre glieli diamo con la SCHEDA. Quanto agli strafalcioni, tuttora non riesco a capacitarmi della quantità di errori di battitura che riesco regolarmente a infilare e che devo poi correggere. Non posso nemmeno dare la colpa al correttore... perché noi non lo abbiamo.
@Eva:
grazie, ma... ti rendi conto che i racconti brevi sono in assoluto la cosa più difficile da scrivere?
In realtà ne ho messi un paio in questo blog, e potrebbero piacerti: Il gatto che andò a Compostela, Un racconto di Natale e A casa (quest'ultimo lo scrissi per una specie di concorso in rete, e suscitò grande perplessità, mentre a me scrivere un racconto con un drago sembrava una cosa normalissima, quasi scontata).
Il captcha comunque è e resta nquietante per definizione, E NON VUOLE ANDARSENE!
@Acquaforte2:
e io sono ancora così suonata che NON sono andata ad ascoltarlo perché me ne ricordo sempre a ore impossibili. Vediamo domattina...
Comunque oggi va un po' meglio, la febbre mi è salita solo nel tardo pomeriggio e stamani ero attivissima: tra un temporale e l'altro ho dato l'aspirapolvere e perfino cambiato un paio di lampadine che aspettavano da qualche mese ^__^
@dhaulagiri8167:
io non ho fatto grosse tirate quest'anno ma avevo la febbre e quindi vale doppio ^__^
Il racconto lo devi mandare PRIMA a Eva e poi a me, si capisce. Infatti avevo scritto "mandaCElo" - anche perché lo avevi chiesto a entrambe, mi sembra.
@Murasaki
ancora febbrone da cavallo? anche noi qua non ci facciamo mancare nulla; clima monsonico, umidità, zanzare e febbroni....tra un temporale e l'altro!!!!Buona guarigione!!!!
P.S.
non mi rendo conto se i racconti brevi sono difficili o meno perché io non so scrivere "in quel senso" e poi sono una da papiro eheheheheheheheh
"il gatto che andò a Compostela" lo cerco subito e credo lo passerò anche a mia sorella, che c'è pure stata a Santiago. Anche "A casa" mi attizza molto, soprattutto se c'è un drago protagonista....e ad un gioiellino intitolato"Un racconto di Natale" come si fa a dire di no?
Ecco vedi? Anche solo con tre titoli io sono in "allegra" fibrillazione. In queste sere li rintraccio, li scarico e cercherò un angolo tranquillo a casa per leggerli. Grazie
P.S. del P.S.
dhaulagiri non ha la mia mail è per questo che gli dicevo esattamente il contrario....
Ciao ;-)
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